Soldi ai Partiti, per Lauro è necessario fare la diagnosi!
ROMA – Lo scandalo dell’uso illegittimo e illegale dei fondi pubblici da parte dei partiti che li ottengono come “rimborsi elettorali” ha travolto la Lega dell’On. Bossi dopo il clamore suscitato dall’altrettante insensata gestione da parte dell’ex Margherita e dell’On. Lusi. Ormai non si può rinviare oltre la discussione sull’argomento e soprattutto il varo di una nuova, più severa legge in materia. Anche se va detto che i due maggiori partiti italiani, PD e PDL, concordano sul fatto che il Governo Monti non debba mettere mano alla questione in quanto governo tecnico. Senza sottrarsi al confronto su un argomento così spinoso è intervenuto il Sen. Raffaele Lauro, da sempre in prima fila sul tema dell’abolizione dei privilegi della Casta, e che ha scritta una lettera aperta al direttore de “Il Tempo” rispondendo alle critiche mosse alla proposta di istituire, di fronte allo scandalo dei rimborsi elettorali, una commissione parlamentare di inchiesta che controlli i bilanci di tutti i partiti, supportata da un comitato di tecnici indipendenti… “Nutro un sacro rispetto per la libertà di stampa e per le valutazioni, anche pesantemente critiche, di giornalisti autorevoli. Mi permetto, tuttavia, di dissentire dai giudizi espressi sulla mia proposta, che non è disperata, nè comica, nè grottesca e, benché mai, tragica. Semplicemente realistica e responsabile. Una frettolosa legge di regolamentazione dei partiti o del finanziamento pubblico, varata alla fine della legislatura e addirittura per decreto del governo, apparirebbe all’opinione pubblica come un furbesco tentativo di coprire surrettiziamente contraddizioni e responsabilità di un sistema fallimentare, che si e’ rivelato permeabile ad un utilizzo scorretto del denaro pubblico, seminando ulteriore sfiducia e discredito verso la classe politica. Prima della terapia, è necessaria una diagnosi seria ed approfondita, che riguardi tutti i partiti, senza limitare le colpe ai tesorieri infedeli. E la terapia la può indicare soltanto un nuovo parlamento“. Ci permettiamo di aggiungere una riflessione. Il finanziamento pubblico alla politica non è uno scandalo, purchè sia veramente tale e rigorosamente disciplinato nella fase di erogazione e soprattutto di controllo sull’impiego delle risorse da parte non già di un organismo politico, quanto della Corte dei Conti, unica Istituzione abilitata a esercitare il controllo trattandosi di denaro pubblico. Inoltre i bilanci dei partiti, come dei sindacati, devono diventare pubblici e non gestiti al di fuori di ogni regola e controllo. Infine: quanti soldi devono ricevere i partiti a titolo di rimborso spese elettorali? Anche su questo aspetto non ci vogliono scenziati per trovare la soluzione. Si parla di rimborso per spese elettorali che devono essere tutte rigorosamente documentate nella fase dell’ordine e della fatturazione nonchè del saldo delle medesime. Gli ordinativi devono essere rigorosamente in capo al Tesoriere del partito e al Segretario dello stesso che deve avere una diretta responsabilità sull’uso delle risorse, senza scaricare sui tesorieri, in cambio di immunità parlamentare, tutte le responsabilità quasi che loro, i capi dei partiti, fossero “i vergini della politica“! Infine la misura del rimborso. Poichè siamo in democraziane e nessuno impone a chicchessia di fare politica o di partecipare alle elezioni, il rimborso non può spettare se non in misura del 50% di quanto effettivamente speso (e documentato) dal partito mentre il restante 50% va necessariamente a carico personale di chi concorre (documentando la provenienza, oltre l’entità della spesa sostenuta) alle elezioni proprio perchè si tratta di un libero esercizio di interessi e volontà che non possono essere a carico della collettività. Peraltro risulta che la stragrande maggioranza dei partiti politici italiani faccia pagare con cospicui contributi la candidatura agli aspiranti parlamentari&affini, soprattutto quelle ad elezione assicurata. Perchè nessuno ne parla? Si faccia chiarezza anche su questo aspetto e sull’ipocrito concorso spese al mantenimento del partito con i contributi che alcuni Parlamentari dichiarano di versare al proprio partito nel corso del mandato elettivo.
2 commenti
Gaetano Mastellone
L’uso illegittimo dei soldi pubblici da parte dei partiti? Lo spread? La crescita? Sono alcune delle nostre emergenze? Anche.
Cari parlamentari – tutti – non fate finta di non capire che la vera emergenza strutturale in cui l’Italia “si avvita” da un ventennio, e la cui mancata soluzione rende impossibile affrontare tutte le altre urgenze (debito pubblico, occupazione, fisco, sviluppo, grandi opere, sicurezza, welfare etc.) ha un solo nome: la legalità.
La legalità è il “grande rimosso” del discorso politico e della coscienza collettiva, il grande assente nell’azione di governo e nel dibattito sui media.
Il Capo dello Stato ammonisce che evasione fiscale e corruzione sono pratiche intollerabili. Corretto!
Solo che sono vent’anni che lo sentiamo ripetere, rischia di essere una giaculatoria se alle parole non seguono immediatamente i fatti.
De Vita Eduardo
Ahahahahah…la posizione di PDL in merito è che si tratta di materia parlamentare…..cioè, in pratica, di nessuno che possa ipotizzare, definire ed adottare provvedimenti CHIARI, RAPIDI ed ONESTI…..Questi parlamentari proprio non vogliono capire che non hanno nè credibilità, nè prestigio per parlare…..e dico solo parlare.