Sorrento

Vallone dei Mulini, l’avv. Antonetti (IdV) non molla e rivela altri retroscena

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Vallone dei Mulini

SORRENTO – Continua a destare attenzione la vicenda immobiliare sorrentina del “Vallone dei Mulini”, che rischia di diventare una questione davvero seria per la tenuta della maggioranza comunale di centrodestra, sostenuta anche dalla civica “Il Ponte”. L’Italia dei Valori dopo aver reso noti i dettagli preliminari della discussa operazione immobiliare, ha dapprima sollecitato il Comune all’esercizio del diritto di usucapione con nota indirizzata all’assessore al patrimonio Michele Bernardo, della civica “Allenza per Sorrento”, che appare seriamente intenzionato a perseguire questa via legale, e quindi richiesto l’intervento della Procura della Repubblica per accertare eventuali profili penali relativamente alla spesa di soldi pubblici sinora sostenuta per la pulizia del vallone e del mulino. Ora il colpo di scena: “l’atto definitivo di vendita è stato stipulato con due distinti contratti, datati 21 e 23 febbraio, ed a tutt’oggi  non è stato ancora denunciato al Ministero ai fini dell’esercizio della prelazione. Abbiamo informato gli Enti interessati, Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania, Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per Napoli e Provincia, Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei, Procura della Repubblica di Torre Annunziata, Commissariato della Polizia di Stato di Sorrento, nonché Comune di Sorrento, in persona dell’assessore al patrimonio e dell’avvocato comunale, Maurizio Pasetto. Dalla lettura della nota emerge che con due distinti atti di compravendita, ricevuti dallo stesso notaio Giancarlo Iaccarino, il 21 e 23 febbraio, la “Maccheronificio s.r.l.”, con sede in Sorrento alla via Talagnano n. 5, amministratore unico e socio (titolare del 51,5% del capitale) Mariano Pontecorvo ed altro socio per il 10,5% Giovanni Aversa, consigliere comunale del Comune di Sorrento in rappresentanza della lista civica “Il Ponte”, che ha per oggetto sociale, tra le tante attività, la compravendita di immobili, locazione, organizzazione di spettacoli, mostre, fiere, convegni, la gestione di attività alberghiere ed extraalberghiere, la produzione di farina, l’attività molitoria, ed altre attività inerenti generi alimentari, ha acquistato il complesso immobiliare denominato “Vallone dei Mulini” composto da un’area di circa 2.209 mq. oltre il fabbricato già adibito a Mulino; la stranezza, rispetto al contratto preliminare, è però che nella nota di trascrizione non vi alcuna menzione e/o riferimento al diritto di prelazione ed alla dichiarazione di interesse culturale particolarmente rilevante dal Ministero, ai sensi della Legge 11 giugno 1922 n. 778 e ss. mm. ii., sancita con Decreto dell’8 novembre 1927. L’intreccio contrattuale diventa ancora più fitto, secondo quanto emerge dal documento dipietrista, perché tra i due atti di vendita, segnatamente il 23 febbraio, viene autenticato, sempre dal notaio Iaccarino, un contratto di locazione della durata di 30 anni con cui la famiglia Mathieu e parte della famiglia Corradini, ormai non più proprietari del bene, nonchè la famiglia Von Planta, ancora proprietaria (anche se con atto dello stesso notaio immediatamente successivo venderà), concedono in affitto il “Vallone dei Mulini” alla società “Fastel s.r.l.”, di cui è dell’amministratore unico Garzilli Giannantonio; di tutto ciò il Ministero, la Regione Campania, la Provincia di Napoli ed il Comune di Sorrento,  non sono stati ancora informati”.
Dopo aver esposto i fatti, il documento si conclude con la richiesta, “agli Organi ed Uffici interessati di 1) verificare con urgenza l’adempimento degli obblighi, in tema di denuncia ai fini dell’esercizio del diritto di prelazione, come stabiliti dagli artt. 59 e ss. D.Lgs. 42/2004, 2) procedere, nella denegata ipotesi di omissione della stessa denuncia, all’acquisizione di tutti gli elementi costitutivi ai fini dell’esercizio della prelazione, della stessa ai sensi dell’art. 62, comma 4, D.Lgs. 42/2004, 3) accertarsi dell’avvenuta immediata comunicazione, ad opera del Ministero, alla Regione Campania, Provincia di Napoli e Comune di Sorrento, ex art. 62, comma 1, D.Lgs. 42/2004, della denuncia di vendita del cespite immobiliare in oggetto, e 4) comunque esercitare il diritto di prelazione ai sensi dell’art. 60 e ss. D.Lgs. 42/2004”.
“Mi sembra che gli attori di questa vicenda, invece di fermare l’operazione e valutare il da farsi – spiega Antonetti – si siano ostinatamente imbattuti in un’inestricabile ginepraio contrattuale, che alla luce dei successivi accertamenti da parte degli organi competenti, diventerà davvero complesso da gestire, anche a livello politico, vista la crescente e palese insofferenza di tanti altri consiglieri comunali di maggioranza, riferimento di partiti politici, quali Udc e Pdl, e di liste civiche, come Alleanza per Sorrento, che finora hanno sostenuto il sindaco. Non ne parliamo, poi, dei cittadini”.

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