Sorrento

Sorrento Calcio: le dimissioni del vice presidente Gaetano Mastellone

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di Gaetano Mastellone

Gaetano Mastellone

Appena terminata questa mia dichiarazione pubblica fatta a mezzo stampa, manderò al Presidente Mario Gambardella la mia lettera di dimissioni dalla carica di Vice Presidente. Una persona come me, abituata all’aziendalismo puro ed al comportamento corretto, deve dare, quando non si è d’accordo con alcune scelte strategiche fatte, le sue dimissioni. Se il Presidente le accetta sono subito operative, se le respinge perché desidera avere ancora vicino a sé una persona, sorrentina, leale e desiderosa di dare ancora di più alla società allora mi prenderò qualche giorno per riflettere. Penso di essere stato corretto, coerente e rispettoso verso la società e verso i Tifosi che per me sono la parte più importante della questione e devono sempre conoscere verità e posizioni. Ripeto, i Tifosi meritano le verità e meritano anche rispetto comportamentale. Sono da qualche tempo molto amareggiato di questo mondo del calcio in generale ed anche di quello sorrentino che rispecchia specularmente i comportamenti di tutta la città; si va avanti per amicizie, per machiavellismi e poco conta la professionalità. Io mi tiro indietro con la forza di aver canalizzato dall’ottobre 2010 a oggi una cifra importante, un importo a sei cifre, maggiore dei tanto decantati “contributi” dei vari “galletti” locali che nella realtà rovinano, e distruggono, valore societario. Ieri sera (lunedì 19/3/2012) c’è stata una riunione di vertice a Pagani presso l’ufficio del Presidente Gambardella. Siccome ero fuori per motivi di lavoro sono stato subito informato della decisione assunta dal gruppo dei dirigenti presenti ed in particolare della”spinta” rassicurante di lasciare tutto invariato data dal Dg Scala con l’avallo forte del Vice Presidente dott. Franco Ronzi. Io non entro, come altri, nel fatto tecnico perché nell’organigramma societario non mi compete, anche se, per i miei trascorsi sportivi sul campo, ne posso avere, e ne ho, la giusta competenza per farlo. A differenza di coloro i quali si definiscono “santoni del calcio”. Annoto come “tifoso” che, da oggi in avanti, ognuno degli attori coinvolti nella decisione assunta dovranno assumersi le loro responsabilità. Trincerarsi da semplici tifosi quando si decide, con la collaborazione di altre persone, pesantemente sulle scelte strategiche a me non piace. Leggendo le dichiarazioni appena fatte dall’amico Attilio Gambardella prendo atto della decisione morbida di continuità assunta e prendo atto che il Dg Scala ha detto che a Carpi (però non si parla di Foligno e della gara interna con la Spal) si è perso per degli “episodi”, pertanto mi auguro che sin da domenica, e per tutte le prossime gare, si possa vedere in campo un Sorrento guerriero e atleti con la maglia sudata! Atleti che devono fare anche vita sana! Una conclusiva annotazione desidero farla sul calcio professionistico di oggi, esso è solo denaro e divertimento extra campo di gioco, non esistono più l’amore per la maglia e l’affetto per i Tifosi. Chi vive intorno al calcio lo fa solo per affari o per visibilità. Io non ho bisogno né di far affari né di visibilità e per questo sono molto amareggiato, quasi disgustato. Vorrei anche che tutti ricordassero che a Sorrento abbiamo avuto la fortuna di avere dei “non sorrentini”, come i Gambardella, che hanno investito tanto – senza alcuna contropartita d’affari ed è bene che tutti lo sappiano –  e poco hanno avuto come sentimento d’affetto. Io sono totalmente dalla parte della famiglia Gambardella e non mi crea imbarazzo l’essere imparentato con Gianluigi Aponte che, da persona seria, non è entrato nelle scelte societarie; lui fa lo sponsor e basta! Per l’occasione desidero riportare “un pensiero” che il 13 luglio 2011, in periodo di crisi societaria, Gianluigi mi espresse con una sua mail.
<Caro Gaetano, sono contento di sentirti soddisfatto per il lavoro svolto per il Sorrento Calcio. Io ho fatto il mio dovere, ma purtroppo non ho il tempo per dedicarmi ai dettagli ….. Per quanto mi riguarda preferirei che ci limitassimo a gestire il Sorrento senza fare “troppa ammunia” con modestia, razionalità e direzione. Bisogna cercare di andare in serie B lavorando sulla squadra, sull’atmosfera fra i giocatori, allenatore, ecc … ecc … e fare un “team work” volto a raggiungere traguardi sportivi. La pubblicità, la notorietà non servono a niente … Dobbiamo fare i fatti, raggiungere i risultati attraverso un lavoro serio costante e professionale. Questa è la mia semplice opinione che spero sia anche quella del Sig. Gambardella, ma a parte il fatto che ho contribuito, non sta a me dire cosa fare e come operare ma unicamente al Sig. Gambardella…. >.
Bene, io ho assunto a modello comportamentale quando dettomi da Gianluigi Aponte. Spesso mi domando se altri lo fanno! Questo mio comunicato, oltre che alla stampa è stato inviato al Presidente Gambardella ed al dott. Gianluigi Aponte in quanto persona che mi ha sempre seguito nell’attività specifica del Sorrento calcio. Mi auguro che il Sorrento Calcio abbia il suo futuro che merita, a iniziare da uno Stadio decente. Mi auguro che si punti per l’anno prossimo su una riorganizzazione aziendale fatta da manager professionisti; il dilettantismo di tanti è deleterio. Forza, forza Sorrento.

Un commento

  • gianni Salvati

    Caro Direttore,

    di solito ed è una norma alla quale mi attengo scrupolosamente, cerco di non intervenire su argomenti che non riguardano S.Agnello (anche perchè credo già di inflazionare abbastanza, vista la mia sovraesposizione politica che a volte mi prende la mano!) ma un’eccezione voglio farla per il dott. Gaetano Mastellone che conosco da tempo e che stimo, pur non condividendo sempre i suoi punti di vista. In tempi come quelli attuali è raro vedere qualcuno che si dimette da una carica, tanto più quando non è indotto da qualcuno o da qualcosa, ma nasce spontaneamente o da valutazioni personali che, sicuramente sono concrete e valide. Senza entrare nel merito di cose che non conosco e posso giudicare voglio però dare atto al dott. Mastellone di un’onestà intelluale rara ai nostri giorni. Nient’altro. Un saluto.

    Gianni Salvati

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