Di Nardo (IdV): troppe ombre sul PdL a Castellammare di Stabia
ROMA – Non ricorre a perifrasi il Sen. Nello Di Nardo dell’IdV per sollecitare accertamenti sugli iscritti al PDL nella città di Castellammare. “Sono tante, troppe le ombre che offuscano quest’amministrazione comunale, il Ministro dell’Interno e la Prefettura hanno il dovere di inviare una commissione d’accesso al Comune di Castellammare di Stabia per fare chiarezza su quanto sta accadendo, hanno il dovere di tutelare i cittadini stabiesi dall’aggressione della criminalità organizzata”. Di Nardo interviene a seguito della pubblicazione sulla stampa locale di notizie riguardanti l’adesione in massa di personalità di spicco dei clan camorristici stabiesi alle fila del Pdl. L’esponente dell’IdV si dichiara pronto a portare la questione anche tra gli scranni di Palazzo Madama con un’interrogazione parlamentare. “L’encomiabile lavoro di alcuni giornalisti – spiega il senatore – che già in passato hanno subito minacce per le loro inchieste sulle ingerenze della criminalità organizzata sulla vita pubblica cittadina, la scorsa mattina ha portato alla luce la presenza di numerosi pregiudicati e di relativi familiari tra le fila del Pdl, il partito di maggioranza che amministra il Comune di Castellammare di Stabia. Tra questi figura addirittura anche la moglie del pentito di camorra arrestato come presunto killer del consigliere comunale stabiese Gino Tommasino”. In collaborazione con i gruppi consiliari di opposizione, il senatore in questi mesi ha raccolto numerose segnalazioni relative alle anomalie che investono l’amministrazione comunale di centrodestra.
“Tra le tante stranezze che mi sono state segnalate – aggiunge Di Nardo – è emblematico l’abbandono della giunta, al finire dello scorso anno, dell’assessore Francesco Balestrieri. Parliamo di un encomiabile ispettore di polizia allontanato dal sindaco Bobbio dopo che lo stesso Balestrieri aveva denunciato le ripetute devianze nella gestione amministrativa stabiese”.
Quindi, il senatore Di Nardo riprende il suo intervento invitando il sindaco Bobbio alle dimissioni. “Se un integerrimo magistrato quale Bobbio ha sempre dichiarato di essere non riesce neanche più a vedere il marcio che si annida all’interno della sua amministrazione e del suo partito, è evidente che non è neanche più in grado di garantire la sicurezza e la legalità in una realtà difficile come quella di Castellammare di Stabia. E forse giunta l’ora che si dimetta per fare spazio a persone competenti, che non si limitano a fare proclami, a buttare fumo negli occhi ai cittadini, ma che si rimbocchino seriamente le maniche per aiutare questa città a risorgere”.
Infine, il senatore Di Nardo conclude rivolgendosi al segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano che, appena poche ore prima che scoppiasse lo scandalo delle tessere del Pdl, a Castellammare per presentare il suo libro, aveva sventolato la bandiera della legalità e indicato Bobbio come paladino delle istituzioni “Sono rammaricato che anche il leader nazionale del Pdl sia caduto nella trappola dei proclami anticamorra dai toni sensazionali ma privi di ogni contenuto. Piuttosto che dedicarsi agli annunci solenni, il segretario Alfano pensi bene a quanto sta accadendo tra Napoli e provincia in previsione del congresso del Pdl, credo Castellammare di Stabia rappresenti soltanto la punta dell’iceberg di una questione che presto investirà tutto il Pdl Campano”.