Evviva il tunnel dello Scrajo, ma la Costiera resta un imbuto!
VICO EQUENSE – A mezzogiorno e un quarto è caduto l’ultimo diaframma della galleria Scrajo che collega Castellammare di Stabia con Vico Equense e Seiano. Ci sono voluti quasi sette anni all‘Anas per realizzare un’opera del valore di oltre 72 mln di euro con 80 operai e decine di tecnici impegnati a realizzare un bypass di circa 5 chilometri che, tra ottobre e novembre prossimo, immetterà direttamente il traffico della statale sorrentina 145 a Seiano saltando il bivio di Pozzano. Un’opera importante, impegnativa, costosa che, come ha evidenziato il sindaco di Vico Gennaro Cinque, merita oggi di essere festeggiata…alla grande! Iniziano i lavori conclusivi e, considerando quanto è avvenuto e avviene in tante parti d’Italia, ci si può considerare soddisfatti che i lavori siano ormai prossimi a concludersi e a tradursi in un’ulteriore agevolazione all’ingresso in Costiera. Qui però sorge anche un problema: la Costiera resta un imbuto, un bellissimo imbuto che a dispetto di autostrade o superstrade con mega-gallerie è destinata sempre di più a fare i conti con la congestione interna, ancor più accentuata dalla faciltà con cui si può entrare in Penisola Sorrentina. Un piano di mobilità interna ai Comuni della Penisola Sorrentina non è stato mai varato, studiato sì all’epoca del sindaco Ferdinando Pinto (Sorrento), ma è rimasto carta straccia (e soldi sprecati). La sfida, ne parlava già nell’84 a Massalubrense l’allora On. Giuseppe Galasso (padre della famosa legge 431 di tutela paesistica) era ed è rappresentata dalla gestione della mobilità cui gli enti locali hanno risposto con inadeguate politiche di parcheggi, nel senso che sono stati realizzati migliaia e miglia di box interrati (boxlandia) senza che fossero funzionali ad accogliere le auto in entrata in Costiera. I risultati li abbiamo sotto gli occhi e presto Sorrento e la Penisola si troveranno a fare i conti su che cosa significa realmente tutto ciò, sul piano della mobilità, dell’inquinamento e quindi in generale della sempre più scadente qualità della vita. Senza nulla togliere all’opera ormai realizzata, il problema dell‘imbuto resta e con esso dovranno fare i conti tutti coloro che a Sorrento ci vivono e ci lavorano, oltre a quelli che ci vengono in vacanza.