Sant'Agnello

Sant’Agnello verso le Amministrative: il PD sceglie la terza via

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Ivan Moscovicci (PD)

di Ivan Moscovicci

La maggioranza politico-amministrativa di Sant’Agnello sembra proprio non trovare pace. Chiusa la polemica, alquanto sterile, ma emblematica di un malumore non ancora sopito, sul viaggio del Sindaco a Bruxelles, si riprende con la lettera aperta dell’assessore Pasquale Esposito, che senza mezze parole, rinfaccia ad Orlando di aver disatteso le aspettative degli abitanti dei Colli e di non aver rispettato, per niente o quasi, gli impegni elettorali assunti. E lo stesso Esposito ribadisce che oggi, nel 2012, valgono ancora le stesse motivazioni che nel 2009 lo avevavno indotto alle dimissioni. Se Pasquale Esposito dice che il Sindaco e la sua Giunta hanno fatto quasi niente per i Colli, e noi aggiungiamo per l’intera Sant’Agnello, non vogliamo discuterlo in questa sede. Ci saranno occasioni senz’altro più opportune. Tuttavia, ora, come diceva un noto giornalista, una domanda sorge spontanea: ma Pasquale Esposito in questi tre anni circa, che cosa ha fatto per cambiare “l’andazzo” per usare un’espressione sua, che oggi non è più disposto a sopportare? Diremo niente, non avendo neanche rassegnato le dimissioni da assessore, ma avendole solo annunciate. Ha invece preferito aspettare, rimandare, rendendosi, però, complice di uno stato di (quasi) immobilismo, prendendo a pretesto i furti nella sua contrada, come oggi chi inveisce contro il Governo perché la neve caduta ha creato danni…. Nutro stima ed affetto per Pasquale che conosco da molti anni, e non ho motivi personali di risentimento. Ma questa volta, pur comprendendo le ragioni del suo sfogo, non comprendo il suo comportamento conseguente a questa presa di posizione. E forse nella sua stessa condizione ci sono anche altri assessori. Piuttosto, vedo in questa sua uscita una manovra per smarcarsi dalle responsabilità di questa Amministrazione che tutti vogliono addossare solo al Sindaco.  Come coordinatore del PD esprimo nei confronti dell’operato della Giunta Orlando un giudizio sostanzialmente insufficiente, ma apparirebbe grossolano, oltre che ingiusto, anche ai miei stessi occhi, voler addossare tutte le colpe, diciamo così, al primo cittadino. Forse Pasquale deve giustificarsi agli occhi dell’opinione pubblica perché tra poco più di un anno si troverà contro il suo Sindaco Orlando, nella lista dell’ex Sindaco Sagristani. E lo stesso imbarazzo lo stanno provando anche altri assessori o consiglieri. Eh, si, perché è vero che “Orlando perde pezzi” se si pensa che in vista della prossima consultazione conterebbe solo sull’appoggio di Antonino Coppola, Gaetano Maresca e Arturo De Alteris, stando alle voci che girano. Giuseppe Coppola ’71 e Pietro Gnarra, infatti, sono ancora “tra color che son sospesi”, come diceva il Poeta, non avendo fatto ancora una scelta definitiva di campo, ma non vederebbero di buon occhio un Orlando bis. Mi assumo la responsabilità di quanto dico, ma i fatti non credo mi smentiranno. La verità è che questa Amministrazione che avrebbe dovuto avviarsi alla prossima consultazione con un “tour de force” ha finito solo per incartarsi tra piccole e inutili polemiche e “congiure di palazzo” nelle quali tutti contro tutti hanno cercato di mantenere e preservare la propria fetta di potere personale, clientelare, senza minimamente indirizzare l’attività amministrativa verso l’interesse generale dei cittadini. Ma come dicevo, sarebbe ingiusto additare il Sindaco di una situazione sull’orlo del fallimento. Le responsabilità sono anche di altri. E forse, per concludere, anche Pasquale Esposito dovrebbe fare mea culpa.
Per il resto, noi del PD non crediamo che Sagristani possa rappresentare una reale alternativa a Orlando. Sono due facce della stessa medaglia. E perciò, anche con altre forze, se disponibili, sceglieremo una via alternativa, una terza via che, seppur all’opposizione, non intende avallare né le scelte di Sagristani né quelle di Orlando. Questa è la prospettiva per la quale ci stiamo già impegnando. Vogliamo dire basta, con il sostegno di molti cittadini santanellesi, ad una situazione che si è fatta intollerabile nella quale chi dovrebbe amministrare nell’interesse di tutti privilegia solo il proprio tornaconto, in un continuo conflitto con  chi, solo apparentemente, sta dalla sua stessa parte.

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