Vico Equense

Cattolici in Movimento, convegno a San Prisco

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Dalla crisi alla speranza. L’impegno dei Cattolici nella società“. È questo il titolo del convegno in programma per venerdì 23 settembre 2011 a San Prisco. Ad organizzarlo, Cattolici in Movimento, dopo un’estate calda anche sul fronte dello scambio dialettico con una parte dell’opinione pubblica fomentata dalla polemica sui benefici fiscali concessi agli immobili ecclesiastici.  “Credo che il titolo di questo convegno ci spinga  ad una attenta riflessione su una contingenza storico-economica che può essere reinterpretata in chiave cattolica – dice Flora Beneduce coordinatrice provinciale dell’associazione – Il mondo, l’Europa, l’Italia sono frustrati da una crisi che non dà tregua. Le famiglie sono strenate, la fascia dei disoccupati e degli inoccupati si infoltisce, la società si serra in un individualismo esasperato. È questa la premessa imprescindibile per parlare con lucidità del nostro ruolo di Cattolici. Siamo chiamati, dentro e fuori dalle istituzioni, a dare nuovo impulso al welfare, a chiedere che la solidarietà non sia solo un valore da distribuire a parole, ma sia una scelta sociale da perseguire, attraverso misure di sostegno e sussidarietà. Ritengo che sia fondamentale il nostro impegno per dimostrare che una società migliore può esistere. Bisogna solo ripensare a noi stessi, non come monadi, ma come anelli di una catena. Senza gli altri, noi non abbiamo senso. Il destino di ciascuno è crocevia di tante vite, di cui diveniamo inevitabilmente attori. Perciò offrire disponibilità, aiuto, tempo o soldi non significa solo sostenere chi è in difficoltà, significa vivere al meglio la nostra dimensione e il senso del nostro esistere: essere fratelli. La buona novella è l’amore. Diciamolo, insegnamolo ai nostri figli, ripetiamolo a chi ci è compagno nel lavoro, nello sport, nell’attività politica. Se riusciamo a sentire la profondità di questo messaggio, possiamo creare una società più coesa, che diviene solida barriera contro i mali che ci attanagliano l’arrivismo, il relativismo, le devianze. Noi siamo chiamati ogni giorno a testimoniare il nostro impegno e a dimostrare che l’altruismo è la prima forma di rispetto per noi stessi, per la nostra famiglia, per la nostra amatissima Italia. In questa sede, non posso che ringraziare il presidente Luigi Cerciello non solo per l’abnegazione nel diffondere le posizioni, i valori e le attività dell’associazione, ma anche per il coraggio di non sottrarsi a confronti estenuanti con esponenti politici che denigrano la Chiesa e non ne riconoscono il ruolo formativo e solidaristico. Grazie anche a Bruno Gentile, encomiabile direttore generale, per l’instancabile impegno nel diffondere e “comunicare” l’associazione”.

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