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Opinioni/La strada maestra per la lotta all’evasione fiscale

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di  Salvatore Caccaviello

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La perdita di credibilità a livello internazionale da parte del sistema Italia, in un momento così delicato di profonda crisi economica, dovuto alle decisioni alquanto scellerate, da parte del nostro governo e al contributo rilevante del personaggio incarnato dal nostro Premier, sta creando una situazione molto critica per il paese e se, molto presto, non si adottano dei provvedimenti concreti e decisi di sicuro ci aspetteranno giorni molto difficili da superare. Nel frattempo si continua a dibattere di come far pagare, anche questa volta, i soliti noti, mentre non si prende o si propone in modo trasversale, nessun provvedimento nei confronti dell’evasione fiscale. Il fenomeno dell’evasione fiscale, una caratteristica prettamente italiana,è stata sempre vista dai cittadini come un qualcosa che riguarda lo Stato e coloro che evadono e non un grave reato le cui conseguenze coinvolgono tutti. Finalmente, anche nel nostro paese, si sta facendo strada nell’opinione pubblica, la convinzione che chi evade le tasse scarica sul resto della cittadinanza un carico fiscale maggiore da pagare e quindi, come avviene nei paesi anglosassoni costoro vanno denunciati dal resto della cittadinanza che non evade. In tali paesi, evadere le tasse è considerato, a giusta regione, un gravissimo reato. In particolare c’è da considerare che tale sovraccarico fiscale colpisce in modo particolare i lavoratori dipendenti con reddito fisso, la cosi detta classe media, ai quali le imposte vengono trattenute direttamente sulla busta paga. Tale fenomeno, è stato dimostrato nel corso degli anni, con i metodi attuati in Italia, è sempre più difficile da contrastare. L’Italia è considerato il paese dell’evasione , l’italiano non ha mai visto lo Stato come un qualcosa a cui appartenere e la cui sopravvivenza fa parte del nostro domani e quello dei nostri figli. Si deve riuscire a far capire che le tasse sostengono in gran parte la spesa pubblica. La quale, come è impostata in Italia, non sempre è utile ed efficiente, inoltre nel corso degli ultimi decenni è stato constatato che è fonte di spreco e corruzione e dove sempre più si annida il male affare. Quindi, si ci augura che in un futuro prossimo, essa venga sempre più razionalizzata e nello stesso tempo garantisca alla cittadinanza la sicurezza pubblica, le pensioni, la scuola, la sanità e il resto dei servizi pubblici. Si deve riuscire a far capire agli italiani che la sopravvivenza e la sicurezza della spesa pubblica dipende dal contributo che tutti noi diamo con il pagamento delle tasse. Il compianto ministro Tommaso Padoa Schioppa in un momento molto difficile del governo Prodi, si lasciò dire che “ pagare le tasse è bello” venne deriso da tutto il Paese. Il Ministro allora forse vedeva troppo lontano e le sue parole di certo contrastavano con l’italica mentalità basata sulla furbizia. A distanza di pochi anni dopo una crisi economica che non ha visto precedenti e che non pensa affatto di arrestarsi, il governo di centrodestra nella ricerca affannosa di un rimedio per contrastare l’escalation della spesa pubblica ha fatto sue queste “famose parole”. Come in breve tempo cambiano i tempi! Dopo l’ennesimo varo da parte del governo di una manovra finanziaria, più che altro dettata dall’Europa, in quanto se fosse stato per il nostro governo ancora saremmo alla finestra ad aspettare l’evolversi della situazione, mentre il paese precipita nel baratro, i nostri governanti devono, in breve, tempo rastrellare una cifra pari ad oltre 45 miliardi. Mentre la Lega, partito di governo, riparla di nuovo di secessione, il premier e il suo staff, onde poter riassicurare l’Europa e i mercati, si sono concentrati sull’aumento dell’IVA, le pensioni e il taglio agli enti locali.
Provvedimenti che si ripercuoteranno in modo fatale sulla classe media italiana ridotta oramai alla povertà. Neppure in questa drammatica circostanza nessuno dei nostri politici, in modo trasversale, parla di attingere tale cifra dall’immensa prateria dell’evasione fiscale, dato che in Italia si evadono oltre 130 miliardi all’anno.
Contrastare l’evasione fiscale proprio in queste ore drammatiche sarebbe forse la chiave di svolta visto le cifre in ballo, inoltre si rilancerebbe l’economia dato le conseguenze che tale fenomeno produce sulla concorrenza di mercato. Il nodo della questione sarebbe trovare un metodo onde poter contrastare in modo pratico e duraturo tale fenomeno costringendo il cittadino consumatore ogni qualvolta effettua un acquisto a farsi emettere dal commerciante, per il proprio interesse pratico, la fattura oppure lo scontrino fiscale. Infatti come avviene in alcuni paesi anglosassoni dare l’opportunità ai consumatori di detrarre dalle tasse le spese della famiglia e di consumo. Di sicuro se i cittadini avessero la possibilità di scaricare, magari il 20 per cento, dalle imposte , le spese sostenute per l’acquisto dei generi di consumo e dei servizi, avrebbero di sicuro maggiore interesse ad insistere per avere lo scontrino o la fattura. La conseguenza sarebbe senza dubbio la diminuzione, in modo drastico ,dell’evasione fiscale, ed inoltre si avrebbe un aumento dei consumi il contribuirebbe senza dubbio alla ripresa economica. Purtroppo di tale provvedimento se ne parlato sempre in modo marginale e la classe politica, dove è ormai accertato, si annidano anche i più grandi evasori,non ha mai considerato tale provvedimento come possibile soluzione alla evasione fiscale , in quanto considerata troppo complessa ai fini della dichiarazione dei redditi perché comporterebbe, da parte dei cittadini molta più attenzione nel conservare fatture escontri nell’arco dell’anno. Certamente la cittadinanza, oramai portata al lastrico da questa classe politica, sarebbe molto lieta di conservare qualche documentazione in più, in cambio della riduzione del proprio carico fiscale pensando che nel frattempo si sia contribuito a debellare l’evasione fiscale senza sottoporre lo Stato ad immani spese per i controlli e gli accertamenti. In tal modo, si avrebbe una partecipazione più attiva, da parte dei cittadini, alla vita politica ed economica del Paese ed inoltre, poter in modo pratico constatare realmente che: pagare le tasse è una cosa bella!

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