Diario Politico©Raffaele Lauro,  Meta,  Sant'Agnello

Rivoluzione elettorale per Sant’Agnello e Meta: i consiglieri saranno soltanto 9

Stampa

L’entrata in vigore del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 (ieri pubblicato in Gazzetta Ufficiale) riserva  una drastica “cura dimagrante” per gli apparati politico-amministrativi di due comuni della Penisola Sorrentina – Sant’Agnello e Meta – che andranno alle urne nella primavera 2013.

Municipio di Sant'Agnello

Per loro, che contano una popolazione residente al di dotto dei 10mila abitanti (la norma vale per i comuni compresi tra i 5mila e i 10mila abitanti in base ai dati del prossimo censimento) si applica quanto previsto dall’ art. 16 comma 9 sub-c “per i comuni con popolazione superiore a 5.000 e fino a 10.000 abitanti, il consiglio comunale e’ composto, oltre al Sindaco, da nove consiglieri ed il numero massimo degli assessori e’ stabilito in quattro“. Una rivoluzione dagli effetti imprevedibili perchè sconvolge i piani di tutti gli attori in campo costretti a sacrificare molti aspiranti amministratori che non potranno più essere ricandidati alle prossime elezioni quando i consigli comunali saranno composti complessivamente da 9 consiglieri tra maggioranza e minoranza, oltre al sindaco, gli assessori potranno essere al massimo 4 senza trascurare le “quote rosa” che riguardano sia le candidature al consiglio comunale sia le presenza in giunta. Si preannuncia un vero e proprio terremoto politico perchè i leader che si contenderanno le future chance elettorali dovranno necessariamente “scaricare” amministratori uscenti e aspiranti entranti perchè di posti disponibili non ce ne sono, tanto più per “candidature deboli”. Col sistema maggioritario, cioè ad elezione secca (con un voto in più si vince e uno in meno si perde) la prossima tornata elettorale riserverà sicuramente sorprese e finalmente si attuerà anche un cambiamento della classe politica locale visto che in tanti non saranno più ricandidati nè troveranno altro modo per collocarsi nel palazzo. Se si considerano le contestuali incompatibilità elettive che riguardano i parlamentari, tramontano anche le prospettive di doppi incarichi, a Roma e nel proprio Comune o in Provincia e Regione, a partire dal prossimo turno elettorale. In questo caso il presidente della Provincia di Napoli, l’On. Luigi Cesaro, non potrà continuare ad occupare la doppia poltrona e alla prima occasione elettorale dovrà scegliere se ricandidarsi o meno al Parlamento mandando a casa l’attuale Consiglio Provinciale per il quale la “cura dimagrante” è altrettanto drastica: la metà sia di consiglieri provinciali sia di assessori. Insomma a spulciare la norma e in attesa di futuri, ulteriori tagli alla “casta” quello che si delinea all’orizzonte è un quadro che rivoluziona la rappresentanza politica e in attesa dell’entrata in vigore della norma produce l’effetto di consolidare le amministrazioni in carica tutt’altro che interessata a possibili scioglimenti anticipati che si risolverebbero in una corsa anticipata all’applicazione delle nuove norme elettorali. A questo punto i giochi si complicano su tutti i fronti e nell’attesa di una nuova legge elettorale per il Parlamento non sarà assolutamente facile spuntare una candidatura parlamentare per chiunque vi aspiri!  PiP© Copyright

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*