Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Lauro (PdL) sui privilegi ai Senatori: abolizione immediata o a settembre inizio lo sciopero della fame

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ROMA– Infuria la polemica sui privilegi di Senatori e Deputati, ancora di più a seguito della pubblicazione dei costi applicati ai menù al ristorante del Senato dove è possibile fare un pranzo di classe con meno di 10 euro a persona.

Sen. Raffaele Lauro

Sulla lotta ai privilegi della casta da sempre è schierato in prima linea nel centro-destra il Sen. Raffaele Lauro (PdL) che da anni sta conducendo una lotta serrata per l’abolizione di tutti i privilegi dei parlamentari e degli ex-parlamentari. Sull’argomento Lauro ci ritorna sottolienando l’urgenza di trasformare i centri di spesa del Senato in centri di utili. No alloggi di servizio ai questori e no uffici (e personale) agli ex-presidenti delle Camere. “Dall’inizio della legislatura mi batto per l’abolizione di tutti i privilegi dei parlamentari e degli ex-parlamentari. Inascoltato. Rinnovo la mia proposta al collegio dei questori del Senato di rinunziare agli alloggi di servizio e di trasformare tutti gli attuali centri di spesa del Senato (ristorante, buvette, barberia, spaccio, banca, infermeria etc…), relativi ai servizi resi ai senatori e agli ex-senatori, a prezzi politici, in centri di utili, affidando, con regolare gara, a società esterne qualificate, i servizi stessi da pagare, da parte dei parlamentari, ai prezzi correnti di mercato. Invito di nuovo tutti gli ex-presidenti di Camera e Senato a rinunziare volontariamente, e da subito, agli uffici e alle segreterie e ad ogni immotivato beneficio, di cui godono dalla cessazione della loro carica, con enorme costo a carico degli utenti italiani.” Questa la dichiarazione resta stamane dal Sen. Raffaele Lauro, membro della commissione affari costituzionali che, in mancanza di concreti provvedimenti, non esclude di intraprendere una clamorosa protesta pubblica a settembre sottoponendosi allo “sciopero della fame” pur di ottenere l’abolizione di questi privilegi che stanno provocando una vera e propria rivolta nell’opinione pubblica italiana contro la politica.

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