Diario Politico©Raffaele Lauro

Ora servono elezioni per le riforme vitali e per cambiare questa classe politica inadeguata

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di Vincenzo Califano

In queste ore si stanno decidendo le sorti del nostro Paese con l’annunciato “soccorso” della BCE pronta ad acquistare titoli italiani per scongiurare il default. E’ chiaro che il Governo-Berlusconi non è stato sin qui capace di fronteggiare una drammatica situazione internazionale e alla fine della corsa ha dovuto rassegnarsi e alzare le mani per rimettersi alle decisioni dell’Europa…sperando di essere ancora in tempo. Che poi neghino pure l’evidenza solo una capra può ancora dar loro credito. L’augurio è che le soluzioni prospettate e la superstangata pronta ad abattarsi sugli italiani serva a scongiurare il fallimento generale. A questo punto però il Governo Berlusconi ha l’obbligo di dimettersi e se si ostinasse a non farlo il Capo dello Stato deve sciogliere le Camere e mandare il Paese alle urne per mettere fine a questo sconcio che ci sta massacrando e dove ogni giorno i tanti attori in campo invertono i loro ruoli e il copione a seconda della convenienza. E’ vero…Andare al voto con questa legge elettorale significa lasciare intatto il potere che questi partiti e i loro leader hanno di far eleggere chi più gli fa comodo col risultato di ritrovarci un altro Parlamento di nominati. L’emergenza socio-economica non ci consente però di aspettare oltre. Saranno le forze politiche e le coalizioni a indicare nel loro programma le priorità per “salvare l’Italia” e saranno i cittadini a decidere col loro voto. Il primo punto del programma, quello che deve avere priorità assoluta e pregiudiziale sull’azione del futuro governo è l’approvazione della nuova legge elettorale con l’impegno a tornare alle urne all’indomani dell’elezione del nuovo Capo dello Stato, cioè nel 2013. La nuova legge elettorale dovrà contemplare la drastica riduzione del numero dei Parlamentari, abolire l’immunità parlamentare e vietare le candidature di tutti coloro che sono inquisiti per reati di mafia, camorra, pubblica amministrazione, associazione segreta. Varare un rigido critierio di incompatibilità per cui l’accettazione di candidatura implica l’automatica decadenza da un’altra carica pubblica: cioè se uno è deputato e vuole candidarsi a sindaco decade automaticamente dalla carica parlamentare all’atto di presentazione della candidatura a sindaco. Istituzione di un “albo regionale della politica” nel quale sono tenuti a iscriversi tutti i cittadini che intendono concorrere a qualsiasi tipo di elezione e al quale i partiti devono attingere per le candidature. I criteri di iscrizione all’albo devono garantire la libertà di partecipazione, ma obbligano a una trasparenza assoluta per chi si iscrive dovendo dar conto di tutto, proprio tutto quello che riguarda ogni aspirante candidato. La vigilanza su tale albo dev’essere affidata a un organismo terzo, costituito da personalità indipendenti e incandidabili, che abbiano comprovata e trasparente esperienza di governo della cosa pubblica. Infine divieto per gli eletti in una lista a passare, nel corso della legislatura, ad altra formazione politica tradendo il voto degli elettori. Vincolo politico di mandato e libertà di coscienza nell’esercizio del voto. Chi vuol cambiar casacca decade dall’assemblea elettiva di cui fa parte automaticamente. Stabilità e governabilità sarebbero assicurate. Per quanto concerne i cosiddetti “privilegi della casta” dovranno essere aboliti con legge dello Stato assimilando i diritti della politica a quella dei lavoratori. Per esempio: perchè un politico ha diritto al rimborso dei costi di trasferta da casa al luogo dove svolge l’attività politico-istituzionale e un lavoratore per recarsi sul posto di lavoro se lo paga di tasca propria? Questo solo per fare un esempio spicciolo…La lista dei provvedimenti da adottarsi per “moralizzare e normalizzare” la politica è lunga…Deve essere un altro dei punti programmatici della nuova maggioranza di governo. Tanto per restare in tema priorità assoluta all’abolizione delle Province assolutamente inutili e che foraggiano un sistema politico-clientelare indecente. Il dietro-front di Lega e PD, oltre che del PDL, su questo fronte la dice lunga sulle commistioni che ci sono e che alimentano la cattiva politica. In una logica federalista concreta i territori devono essere protagonisti e quindi introdurre per legge l’obbligo di aggregazione degli enti locali che devono amministrare almeno realtà di 100mila abitanti. Su questo tema ci sono molte ulteriori novità da introdurre tutte a beneficio degli amministrati che devono essere sottratti alla politica vessatoria che anche in tanti piccoli centri vede artefice la politica a danno dei cittadini. Se continuiamo a ragionare ci accorgiamo che le riforme da attuarsi per ripulire le istituzioni e la politica italiana, dal centro al territorio, sono tante e molte addirittura senza costi e con consistenti ritorni per gli interessi generali. Se non si imbocca questa strada il nostro destino è irrimediabilmente segnato…Non bisonga essere una Cassandra per prevedere il futuro, tenendo presente che Cassandra non era una strega, ma una donna illuminata che dall’esame del presente comprendeva che cosa sarebbe successo nel futuro! Questo solo per condividere la drammaticità di una situazione che dovrebbe impegnare ogni persona perbene e di sani principi a dare un contributo per salvare l’Italia. Riappropriamoci della nostre prerogative e se ne abbiamo capacità dimostriamo a tanti personaggi, dai Comuni al Parlamento, che sappiamo bene dove vogliamo andare e con chi…Facciano spazio perchè di tanti figuri ne abbiamo piene le tasche…e non solo!

2 commenti

  • Salvatore Caccaviello

    Concordo pienamente con Lei Direttore. Speriamo che il buon Presidente prenda la giusta decisione al più presto e mandi a casa questa massa di incompetenti e e imbroglioni. Magari proponendo nel frattempo un governo tecnico che faccia un paio di riforme fondamentali quali quella elettorale. Ci vuole una persona che abbia credito all’estero e al momento la più aggredidata può essere soltanto Monti, dato che Draghi è impegnato in Europa.Sono i pochi italiani, purtroppo, che hanno credito internazionale.Dopodichè aggiungerei a tutto quello che Lei propone, in modo deciso, una riforma che prevede per ogni parlementare la durata del mandato politico limitata soltanto a due legislature e poi a casa, come succede nei paesi anglosassoni.Tony Blair potrebbe ancora essere un ottimo politico, ebbene gli inglesi dopo due legislature l’hanno mandato a coltivare l’erba del suo giardino. Quando succede ciò in Italia? Inoltre aggiungerei una lotta senza quartiere alla evasione fiscale. L’italiano è un popolo che deve essere ancora educato a gestire nel tempo quel grande valore per il quale i nostri padri hanno donato anche la vita : LA LIBERTA’.

  • Mastellone G.

    Caro Direttore il suo editoriale mi piace molto (lo riporterò sul mio blog) e lo condivido anche perchè, negli ultimi tempi come lei ben sa, ho avuto modo di esprimere la mia opinione proprio sul suo sito. La situazione è veramente delicata, ma in giro non c’è alcuna reazione…purtroppo! Tanto abbiamo poi la BCE che ci viene in soccorso! Condivido e mi piace ripetere la parte finale del suo editoriale che è la estrema sintesi della attuale situazione.
    “”Questo solo per condividere la drammaticità di una situazione che dovrebbe impegnare ogni persona perbene e di sani principi a dare un contributo per salvare l’Italia. Riappropriamoci della nostre prerogative e se ne abbiamo capacità dimostriamo a tanti personaggi, dai Comuni al Parlamento, che sappiamo bene dove vogliamo andare e con chi…Facciano spazio perchè di tanti figuri ne abbiamo piene le tasche…e non solo!”

    Speriamo che ce la caviamo!

    Gaetano Mastellone

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