Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Abolire gli ordini professionali: scontro tra gli architetti e il Sen. Lauro

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ROMA – La proposta del Sen. Raffaele Lauro (PdL) di abolire gli ordini professionali ha provocato la piccata reazione del Consiglio Nazionale degli Architetti contraria all’iniziativa parlamentare annunciata da Lauro che già per il passato ha evidenziato che sono maturi i tempi per questa riforma liberalizzatrice. “Non mi stupisce la reazione scomposta (e vagamente intimidatoria!), che respingo, da parlamentare, con assoluta fermezza al mittente, del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, in relazione al mio disegno di legge costituzionale, di iniziativa personale, per l’abolizione degli ordini professionali, né mi sorprendono le fragili argomentazioni addotte a tutela di interessi corporativi consolidati, che non smentiscono le valutazioni economiche della Banca d’Italia. Ciò  significa che ho colpito nel segno. Ora mi aspetto le reazioni, altrettanto virulente, delle altre corporazioni. Il nostro Paese ha bisogno di liberarsi da tutte queste rendite monopolistiche, che lo soffocano“. 

Un commento

  • Mastellone G.

    Sono d’accordo con l’eliminazione delle corporazioni e delle caste. Penso di interpretare il pensiero del sen. Lauro che desidera un’Italia dove “vince” la meritocrazia e si afferma chi è realmente bravo. Se è questo lo spirito del parlamentare sono completamente favorevole in quanto, in questa nazione, non abbiamo più bisogno di gente (anche in politica) che non hanno cultura, che leggono (male!) discorsi scritti da altri o portano avanti iniziative teleguidate! Abbiamo bisogno di cervelli. Dobbiamo dare certezza al futuro dei nostri giovani e dobbiamo togliere la “colla” dalle poltrone del potere. L’Italia, anzi l’attuale “Italietta”, ha però anche bisogno di scrollarsi di dosso la maggior parte di coloro che siedono da nulla facenti nel Parlamento, nei consigli regionali – provinciali – comunali ed in tutti quegli enti inutili che servono solo a mantenere le caste e le corporazioni politiche, e non! Dobbiamo anche scrollarci di dosso tutti quei “portaborse” che vengono occupati – da perfetti imbecilli – in società/enti/fondazioni etc. solo per far piacere a qualche parlamentare e/o politico di turno. Apriamoci al mercato e diamo i privilegi (lavorativi)a coloro i quali effettivamente li meritano.

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