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WWF: assurdo le concessioni alle spiagge per 90 anni

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marina piccola sorrento

NAPOLI – Neanche gli operatori del comparto balneare si aspettavano tanto – commenta Alessandro Gatto, Presidente del WWF Campania. E’ come regalare per sempre le spiagge a chi dovrebbe avere solo un permesso temporaneo per gestire e tenere in sicurezza un bene dello Stato, cioè di tutti noi. Ma il WWF è preoccupato circa lo stato di salute delle spiagge della Campania in senso naturalistico del termine e la preoccupazione aumenta quando si osservano tali provvedimenti Governativi che, invece di andare nella direzione del miglioramento dell’ecosistema spiaggia, vanno da tutt’altra parte, autorizzando, quasi, il gestore della spiaggia a fare quello che gli pare. Tanto per il prossimo secolo, circa, non potrà essere più sostituito ne toccato. 
Tra i “balneatori” ci sono tante persone “illuminate” che fanno bene il loro mestiere – evidenzia Alessandro Gatto – però ci sono anche tanti che credono che il demanio marittimo sia di loro proprietà e non consentono, di fatto, quella libera fruizione del bene spiaggia e del bene mare come invece si dovrebbe permettere per legge.  Questo provvedimento del Governo, in un litorale come quello domiziano (province di Napoli e Caserta), cade proprio come il “cacio sui maccheroni”, ovviamente chi ne beneficia non è né la popolazione né la Natura.
L’appello del WWF è rivolto a quei gestori “illuminati” che pure ci sono e che possono fare la differenza per il miglioramento della qualità dell’ambiente. Innanzitutto si chiede loro di esplicitare la libertà di fruizione della spiaggia e del mare evitando di apporre nuovi cancelli, nuovi catenacci e nuove restrizioni. Si chiede di salvaguardare il bene Natura, inteso nelle forme più varie. Ad esempio lasciando crescere le erbe spontanee delle dune che limitano anche il fenomeno dell’erosione delle coste, evitando inutili e costose “operazioni di pulizia” effettuate con trattori e mezzi meccanici. La pulizia della spiaggia va fatta attentamente cercando di salvaguardare il più possibile le specie botaniche e faunistiche ivi presenti. In altre parole si chiede di dare una reale dimostrazione di collaborazione al fine di dimostrare che siamo tutti “ospiti” dell’ecosistema litorale e nessuno è “padrone” di nulla.

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