Marco Bucci è il nuovo governatore della Liguria, sconfitto Orlando e tracollo M5S
I risultati delle elezioni regionali liguri hanno decretato, anche se di misura, il successo del candidato Bucci del centro-destra e la sconfitta di Orlando, candidato PD dell’area cosiddetta progressista. Una tornata che ha fatto registrare il tracollo elettorale del M5S complice, evidentemente, lo scontro in atto tra Grillo e Conte con il primo impegnato a distruggere la “sua creatura“, come peraltro ne ha rivendicato pubblicamente il diritto. Al di là di tutte le considerazioni il dato su cui ragionare è il crescente astensionismo dell’elettorato che ha toccato il 54%.
Praticamente il 46% di quanti si sono recati alla urne ha deciso le sorti politico-amministrative della Liguria con percentuali che, per vinti e vincitori, non sono assolutamente rappresentative del corpo elettorale. Questo è il vero problema che dev’essere affrontato dall’area progressista se intende recuperare terreno e sconfiggere la destra meloniana! Si vince e si governa col consenso di pochi, ma gli effetti di elezioni e governo delle istituzioni hanno ricadute generali sulle comunità locali e regionali oltre che, ovviamente, su quella nazionale. In quella percentuale del 46% il centro-destra resta vincente: pensare di sottrargli consensi e voti è impresa insostenibile!
Il recupero della maggioranza autosilenziatasi sul piano elettorale può far bene soltanto all’attuale opposizione, ma per riuscirci dovrà compiere uno sforzo immane per sanare la conflittualità interna, per individuare una leadership credibile, competitiva e perciò vincente, per convergere su un serio programma di governo che, oltre alle proposte che servono al Paese, indichi pure le leggi-truffa e salva-delinquenti varate da questo governo impegnandosi a cancellarle. Questo è un passaggio importante per una proposta politica credibile agli occhi di chi ha rinunciato alle urne e continuerà a farlo! Per riuscire in quest’impresa occorre individuare e contattare il popolo dei delusi per convincerli a credere in una proposta alternativa e a sostenerla. Non basta utilizzare i media verso i quali questo popolo è sempre più refrattario, c’è bisogno di un contatto diretto capace di dare un impulso decisivo, di rimuovere il pregiudizio, di sconfiggere l’indifferenza che ha allontanato dalle urne il 56% degli elettori italiani. Chi saprà mettere in campo una tale iniziativa potrà coglierne i risultati positivi, Al governo non interessa recuperare questo elettorato perché non ne godrebbe del consenso! Se non si parte da qui tutte le prossime tornate elettorali non riserveranno, se non incidentalmente, sorprese!