Piano di Sorrento,  Vico Equense

Salvatore Cappiello: “Un testimonianza di solidarietà civica per ricordare Anna Scala”

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Anna Scala

Si sono illuminati di blu finestre e giardini della cittadina costiera che esattamente un anno fa viveva la tragedia dell’omicidio di Anna Scala, la cinquantaduenne originaria del borgo di Moiano di Vico Equense, parrucchiera a domicilio, assassinata con 14 coltellate dall’ex compagno da cui si era da poco separata. L’invito a ricordare il femminicidio è venuto dal sindaco Salvatore Cappiello per testimoniare la partecipazione al dolore dei familiari e soprattutto per ricordare l’importanza di sensibilizzare le coscienze sul rispetto della vita, della donna e dei suoi diritti, anche quelli di interrompere “relazioni avvelenate” senza per questo dover subire la violenza del partner.
Il Blu dipinge i ricordi legati alle relazioni, dove le emozioni nascono nel contatto con l’altro e talvolta si perdono in legami che non abbiamo scelto e da cui non siamo riuscite a fuggire – spiega il sindaco Cappiello – Si tratta di un piccolo gesto per tenere vivo il suo ricordo e per dire basta alla violenza di genere“.

Salvatore Cappiello

Previsti anche una serie di eventi legati alla rassegna “Tutti i Colori delle Donne“, dedicati a celebrare la bellezza e la diversità dell’universo. Sabato sera a Villa Fondi si è svolto lo spettacolo di danza con la “Compagnia Luna”, diretta da Marilina Iacono, in difesa dei diritti delle donne e non solo.
Il femminicidio di Anna Scala ha profondamente sconvolto la comunità carottese e quella equense (frazione di Moiano) dove la donna viveva. Autore dell’efferato delitto il 55enne Salvatore Ferraiuolo, con cui la Scala aveva avuto una relazione interotta una ventina di giorni prima della tragedia. L’uomo ha atteso che la donna tornasse alla sua auto, una C2 parcheggiata all’ingresso del garage condominiale in località San Massimo del rione Trinità, aggredendola alle spalle impugnando un grosso coltello con cui le infliggeva decine di colpi.
Le urla strazianti della donna venivano sentite dai vicini e da alcune persone che, a poca distanza, stavano lavorando nel garage e che si precipitavano presso l’auto rinvendo il cadavere della donna nel portabagagli spalancato.

L’assassino, interamente vestito di nero e con in testa un cappello da pescatore, si dava alla fuga a bordo di un motorino facendo perdere le sue tracce, ma le ricerche delle forze dell’ordine immediatamente scattate in tutta la zona ne consentivano l’arresto in località Colli di Fontanelle. L’uomo non aveva accettato la fine della relazione con la donna che l’aveva anche denunciato per una violenta aggressione di cui era rimasta vittima su una spiaggia e che, per le pressioni dell’uomo, aveva poi ritirato. Il Ferraiuolo non si era però rassegnato alla fine della storia attuando così la sua vendetta compiendo un omicidio efferato di cui non c’è traccia nella storia della penisola sorrentina.

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