Italia

A proposito di emergenza-casa per giovani e meno giovani…un “Appello”

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di Gaetano Mastellone

La scorsa settimana in un negozio di Sorrento nel pagare alla cassa una giovanissima addetta, molto cortese, mi chiede se potevo scrivere una nota sulle difficoltà che hanno i giovani a trovare una casa in fitto al fine di poter coronare il loro sogno d’amore con il matrimonio. Mi disse che lei e il suo ragazzo lavoravano con contratto a tempo indeterminato e potevano permettersi un fitto di casa! Non riuscivano a trovare un appartamento. L’approccio così diretto, ma così cortese e gentile, e quella faccia da brava ragazza mi hanno intenerito. Sì cari Amici e cara politica nazionale, regionale e di paese non bisogna sottovalutare questo enorme problema abitativo esistente nei giovani e in tante famiglie che negli ultimi anni hanno dovuto lasciare la casa. Ogni territorio, ogni location, soprattutto quelle turistiche hanno un ‘preciso punto di rottura’ che bisogna assolutamente evitare di superare, la disperazione dei Cittadini non bisogna mai sottovalutarla. Se la si supera diventano seri problemi per l’intero tessuto cittadino e di impresa.

Quindi il mio invito è di non sottovalutare la questione e di cercare di fare ognuno la propria parte. Confesso che non ho saputo dare una pronta risposta a quella ragazza, se non dirle: “Ci penso e farò, per quel poco che può contare, un appello”. Posso fare poco da semplice cittadino, se non scrivere un accorato appello che sicuramente si accoderà ai tanti! Da cittadino sono anche certo che il problema casa è già nei pensieri della politica.
Ci lamentiamo poi che non si fanno più figli e, forse, si fa poco per farli nascere:
– nel 2023 si è registrato in Italia un basso quoziente di natalità con circa 380.000 nascite
– la diminuzione delle nascite rispetto al 2022 è stato di -14.000 unità (-3,6%)
– in Italia a fine 2023 si contano poi 10,33 milioni di persone in età 18/34 anni
– in Italia dal 2002 si sono persi oltre 3 milioni di giovani

Mi fermo con questi numeri …. perché già evidenziano i problemi in essere!

Che fare? Ho cercato di pensare a quali strade percorrere: è solo un mio pensiero, ma di certo le Autorità avranno più suggerimenti operativi – legislativi da poter attuare: io voglio solo esprimere e dar voce ad una giovane ragazza che mi ha rappresentato un problema. Spetta ovviamente alla politica provvedere. Il problema della difficoltà per le giovani coppie di trovare appartamenti in affitto, specialmente nelle località turistiche dove predominano le case vacanze e i B&B, potrebbe essere affrontato attraverso diverse strategie. Ho cercato di elencare alcuni pensieri che di certo non sono la soluzione, ma rappresentano, forse, una linea da poter seguire almeno come dibattito, perché stare in silenzio su quest’importante argomento non va proprio bene:

1. **Incentivi per proprietari**: Offrire incentivi fiscali o sussidi ai proprietari di immobili affinché affittino a lungo termine invece di convertirli in case vacanze. Questo potrebbe ridurre la pressione sul mercato degli affitti.

2. **Regolamentazione delle case vacanza/b&b**: Introdurre normative diverse e magari più severe sulle case vacanza e sui B&B, ad esempio limitando il numero di licenze disponibili o imponendo requisiti specifici, controllati, per poter operare. Questo potrebbe liberare alcune unità residenziali per l’affitto a lungo termine.

3. **Progetti di edilizia abitativa**: Promuovere la costruzione di nuovi appartamenti a prezzi accessibili, con particolare attenzione alle giovani coppie e alle famiglie. Collaborazioni con sviluppatori privati e finanziamenti pubblici possono aiutare. Quindi programmi di costruzione di nuovi alloggi per i giovani, anche attraverso programmi di edilizia sociale o convenzionata con agevolazioni fiscali per gli investitori. Incentivare la riqualificazione di edifici dismessi o inutilizzati per creare nuovi appartamenti in fitto a prezzi contenuti.

4. **Co-housing**: Sostenere modelli di co-housing dove diverse coppie condividono spazi comuni tipo: lavanderia, cucine, sale giochi per i bimbi, palestra. Di solito un progetto di co-housing comprende dalle 20 alle 40 famiglie che convivono come una comunità di vicinato e gestiscono come già detto spazi comuni. Così si riducono i costi e si crea una comunità più forte.

5. **Piattaforme di affitto alternative**: Sviluppare piattaforme web che connettano direttamente i proprietari con i locatari a lungo termine, evitando gli intermediari e promuovendo affitti più equi.

6. **Educazione finanziaria**: Offrire programmi di educazione finanziaria per aiutare le giovani coppie a gestire meglio le loro risorse e a prepararsi per l’affitto o l’acquisto della loro casa.

7. **Collaborazione con enti locali**: I singoli comuni, forse, possono identificare soluzioni abitative, di aree da poter destinare allo scopo abitativo (magari fare un Business Plan Operativo) per le esigenze delle giovani coppie. Insomma più attivismo in materia.

Implementando una combinazione di queste strategie, forse, è possibile migliorare la situazione abitativa per le giovani coppie sul territorio nazionale e anche nelle zone turistiche dove il problema è più sentito e dove si registrano notevoli diminuzioni di residenti.

I Cittadini vanno aiutati, non possono essere scacciati dai loro territori.

Sebbene questa mia nota è scritta ‘a volo d’uccello’, perché a me interessa lanciare solo un messaggio di alert o di attenzione al problema, mi auguro di aver fornito qualche utile spunto su cui le Autorità possono ragionare.

PS. Da semplice Cittadino invierò questo mio scritto al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, ai due Presidenti di Senato e Camera, al Presidente della Regione Campania, alla Presidenza della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Invierò tramite whatzapp o messenger anche ai Sindaci della penisola sorrentina.

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