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Gori e servizio idrico-fognario: la “pezza a colore” che non risolve il vero problema

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Entro la serata dovrebbe essere ripristinato il servizio idrico sospeso da giovedì 20 giugno per l’esplosione della condotta a Pozzano di Castellammare di Stabia e la conseguente interruzione dell’erogazione che ha colpito diverse realtà dei comuni della Penisola Sorrentina e l’isola di Capri dove il sindaco si è visto costretto a sospendere l’arrivo dei turisti con i traghetti e aliuscafi stante la situazione d’emergenza delle ultime 48 ore. I social hanno intercettato i malumori e le proteste di cittadini, operatori economici per le conseguenze dovute alla sospensione in uno dei periodi di maggior afa della stagione appena iniziata.

Critiche feroci alla GORI, l’azienda che gestisce il servizio idrico-fognario, per i tempi in cui ha effettuato la riparazione, ma l’evento, per fortuna senza tragiche conseguenze, ha messo inevidenza ancora una volta (come abbiamo già scritto) la vetustà dell’intera rete dove quotidianamente si registrano episodi circoscritti di interruzione della fornitura a scacchiera sull’intera realtà dei comuni serviti. Purtroppo sia la rete idrica sia quella fognaria sono vecchie, usurate, inadeguate e occorrerebbe sostituirle integralmente con un progetto assolutamente impegnativo e costoso, ma non oltre rinviabile. Anche perchè la riparazione è la più classica delle “pezze a colore” utile a risolvere il caso, ma non il problema per cui sull’intera comunità pende la spada di damocle di altre interruzioni, disservizi, sospensioni di fornitura.

Claudio d’Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno, da anni ha ingaggiato un vero e proprio braccio di ferro con la GORI e oggi così ha commentato l’accaduto su facebook: “La mala gestione del servizio idrico e la sussistenza di una rete di collegamenti tra dirigenti e politici era stata indagata dagli uomini della Guardia di Finanza in una complessa inchiesta denominata “Acqua pulita”. L’inchiesta che aveva accertato ipotesi di reati penalmente rilevanti si arenò sul tavolo del P.M. in Procura per nove (9) anni… quando i reati erano ormai prescritti per decorrenza dei termini!!! Il WWF Terre del Tirreno nel 2015 in un corposo dossier di 258 pagine documentò, con foto e analisi prodotte nel corso di dodici mesi, la mala gestione del servizio e della rete idrico/fognaria, inadeguata e obsoleta, producendo l’ennesimo esposto senza alcun riscontro. Nell’agosto del 2022, e successivamente nell’agosto 2023, il WWF documentò e denunciò in prima linea il grave danneggiamento della condotta consortile che, a seguito di un crollo, per quasi un anno e mezzo (!!!), ha vomitato i suoi fetidi liquami nelle grotte all’interno del promontorio tufaceo di Sopramare, al confine tra Piano di Sorrento e Meta, mettendo a serio rischio l’incolumità dell’ecosistema e degli stessi bagnanti. Ma nonostante le plurime segnalazioni ed esposti parrebbe che rincorrere le “emergenze” di tombini & tubature che vomitano fogna e acqua in Penisola Sorrentina sia ormai la REGOLA e non l’ECCEZIONE!!!“.

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