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Intervista esclusiva di Agorà a Gennaro Sosto sul futuro dell’0spedale Unico

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Gennaro Sosto

Sul settimanale Agorà in edicola da sabato 15 giugno intervista esclusiva a Gennaro Sosto, ex direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud (oggi alla guida dell’Asl Salerno) e attuale commissario ad acta per la realizzazione dell’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina. Se il TAR accoglie i nostri ricorsi procederemo con il progetto e i lavori“.

La parola al commissario ad acta per la realizzazione del nuovo ospedale
Gennaro Sosto: “Attendiamo fiduciosi il responso…prevalga il buon senso”
Fresco di nomina a vice presidente nazionale di Federsanità, che riunisce tutte le Asl italiane, l’ex direttore dell’Asl Napoli 3 Sud spiega le ragioni per cui è assurdo che una realtà come quella della Penisola rifiuti il nuovo ospedale mortificando così la domanda di assistenza sanitaria ospedaliera di migliaia di cittadini e turisti.
di Vincenzo Califano

Incontriamo l’ing. Gennaro Sosto, direttore generale dell’Asl Salerno (dal 9 agosto 2022) e commissario ad acta (nominato dalla Regione Campania con decreto dirigenziale 126 del 6 ottobre 2022) per la realizzazione dell’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina, al suo rientro da Roma dove è stato nominato vice presidente nazionale di Federsanità, l’ente che dal 1955 associa le Aziende Sanitarie Locali, Ospedaliere e gli Irccs insieme ai rappresentanti dei Comuni associati alle Anci regionali di riferimento. Un organismo strategico per l’individuazione e l’attuazione delle politiche sanitarie territoriali.
Sosto ha ricoperto la carica di direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud dal 2019 al 2022 tenendo a battesimo a Villa Fondi, nel settembre del 2021, il progetto di fattibilità dell’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana presentato a Piano di Sorrento con la partecipazione delle amministrazioni locali e del Presidente della Giunta Regionale della Campania On. Vincenzo De Luca.
La nostra chiacchierata parte proprio dall’evento del settembre 2021. Direttore Sosto, si è trattato del momento di arrivo di un lavoro iniziato molti anni prima…
Già nel 2012 si parlava del progetto dell’ospedale unico su richiesta dei Comuni della Penisola Sorrentina e dei Sindaci. Un’idea che si è poi concretizzata con l’ammissione al finanziamento da parte della Regione Campania nel settembre 2019 cui è seguita la risposta positiva da parte del Ministero della Salute. Da quel momento abbiamo avviato l’iter indicendo la gara per la progettazione che è stata redatta nel corso del 2020. Quindi nel 2021 si è concretizzato il progetto di fattibilità che poi abbiamo presentato a Villa Fondi. Giova ripeterlo: quel progetto è cresciuto, sino a diventare un progetto esecutivo, secondo tutti gli step per giungere al conseguimento dei pareri prima dell’invio al Ministero per la definitiva ammissione e per la ricezione dei fondi per poter avviare la gara”.
Le perplessità sulla location individuata e che hanno spinto l’Amministrazione di Sant’Agnello ad accogliere i ricorsi presentati per bocciare il progetto le sono mai state espresse e nel caso quando e da chi?
Teniamo presente che questo progetto nasce da uno studio svolto dai Comuni della Penisola Sorrentina che, unitariamente, propongono all’Asl Napoli 3 Sud un progetto che è stato realizzato dai loro stessi uffici tecnici e che prevedeva la realizzazione dell’ospedale nel sito dell’attuale edificio del distretto 59. Quindi tutti i Comuni che hanno fatto elaborare il progetto lo hanno sottoposto alla governance regionale e successivamente all’azienda sanitaria. Lo ripeto: lo studio dei Comuni prevedeva di realizzare nel sito prescelto il nuovo ospedale e da lì noi siamo partiti per la redazione del progetto esecutivo: non ci sono mai state avvisaglie di problematiche che mettessero in discussione la scelta. Anzi gli enti locali della Penisola unitariamente ci sollecitavano per accelerare l’iter di realizzazione dell’ospedale”.
Quando il Comune di Sant’Agnello ha praticamente bocciato il progetto e tutti e tre i soggetti interessati, lei come commissario ad acta, l’Asl Napoli 3 Sud e la Regione Campania, avete presentato ricorso innanzi al TAR, molti hanno considerato la vostra rinuncia alla “sospensiva” come una mezza vittoria del “fronte del no”. Ci spiega perché avete rinunciato alla sospensiva?
Si è trattato di una scelta fatta, ovviamente, d’intesa con i nostri legali i quali hanno evidenziato che una sospensiva, in realtà, non ci avrebbe dato quella tranquillità per poter andare avanti perché manca la decisione nel merito del problema. Andare comunque avanti sarebbe stato un azzardo visto che si impiegano cospicue risorse pubbliche per quest’opera: nel caso di una sospensiva perciò non saremmo stati in condizione di accelerare e di partire con la realizzazione dell’opera”.
Tanto si è discusso e si continua a discutere, in particolare da che si oppone all’ospedale unico, sulle ragioni per cui non si interviene sulle attuali due strutture ospedaliere, a Sorrento e a Vico Equense, per potenziarle rinunciando al grande progetto del nuovo ospedale…
Il problema reale è che nessuna delle due strutture, quella di Sorrento e quella di Vico Equense, ha una dimensione sufficiente a ospitare tutti i servizi che un moderno ospedale deve avere. Servizi divisi tra due strutture producono soltanto un’estrema inefficienza organizzativa e minore sicurezza: per esempio non si può avere ginecologia da una parte e rianimazione dall’altra. Immaginiamo cosa può succedere se una persona ha bisogno di una rianimazione che non c’è! Ci sono problemi di spazi e di personale, una vera emergenza. Come si fa a duplicare quelle professionalità che non si trovano? Né si possono avere due blocchi operatori, due sale di rianimazione, due terapie intensive. Sono ragionamenti tecnici da cui non si può prescindere…qui parliamo di salute e di sicurezza. Avere una sola struttura moderna ed efficiente può anche fungere da attrattore per nuovi medici incentivati a venire a lavorare là dove sono concentrate le professionalità e c’è un’interdisciplinarietà tra i vari soggetti che lavorano nell’ospedale”.
Direttore, soprattutto alla luce di queste considerazioni ci consenta la domanda: come spiega allora che il sindaco Antonino Coppola, che è anche un medico oltre che dipendente dell’Asl Napoli 3 Sud, ha assunto questa posizione nettamente ostile al nuovo ospedale?
Purtroppo credo che sia diventato più uno scenario di contrapposizione, ahimè politica, di opposizione tra persone e tra schieramenti… Dispiace perché a pagarne le conseguenze sono i cittadini che rischiano di non poter avere un ospedale all’altezza della situazione e soprattutto delle loro legittime aspettative. Per questo il presidente De Luca parla di un caso unico al mondo di una comunità che non vuole un nuovo ospedale. In genere ci troviamo di fronte a situazioni opposte: nel 99,99% dei casi gli abitanti vogliono proprio una nuova struttura ospedaliera. Il rammarico è che dopo che sono state condotte unitariamente le attività sul territorio ci sia stato un cambiamento. Auspichiamo però che si risolva e che non si perdano i finanziamenti”.
Recentemente c’è stato un duro “faccia a faccia” tra De Luca e Coppola in occasione di un evento a Sorrento e il governatore ha detto fuor dai denti al sindaco che dovrà rimborsare i soldi che sono stati spesi…
Quando siamo partiti sulla scorta di tutto il lavoro svolto negli anni abbiamo affidato una progettazione, abbiamo svolto una serie di indagini e una serie di attività per un presidio ospedaliero la cui realizzazione si avvicina a una spesa di circa 100mln di euro. Per questi atti preliminari sono stati spesi circa 5 mln di euro. Lo ripeto: abbiamo agito in sinergia con i comuni per cui nel momento in cui si dovesse fare un passo in dietro ognuna delle Amministrazioni dovrà, a propria tutela, avviare delle azioni che garantiscano le attività svolte, la perdita dei finanziamenti. Iniziano percorsi che, a una persona come me, non piacciano perché fanno spendere energie senza costruire nulla: perché costerà tanto sacrificio per fare i conteggi e per capire quanto abbiamo speso e a chi addebitare questi costi…”.
La sentenza del Tar potrebbe non rappresentare l’ultima tappa, possono esserci ulteriori ricorsi al Consiglio di Stato…
Dal punto di vista giuridico i nostri legali ci dicono che con una sentenza a noi favorevole si ha la tranquillità di poter operare. Noi contiamo che a valle di una prima sentenza positiva, che non riguarda noi perché non ci sentiamo una controparte, si possa fare il meglio per la cittadinanza. Sperando perciò di andare in questa direzione pensiamo che ragionevolmente si possano avviare tutti gli iter e che non si registri neanche un accanimento dalle altre parti. Nel momento in cui l’arbitro ha deciso di dare una risposta a quelli che sono i quesiti delle due parti, bisogna avere la maturità di non accanirsi”.
Un discorso che ogni tanto si è affacciato nel dibattito sul nuovo ospedale è stato quello di individuare un altro sito dove realizzarlo. Ha mai ricevuto proposte in tal senso?
A me come soggetto attuatore non ne sono giunte di alternative, del resto non ne abbiamo prima valutate perché il sito di Sant’Agnello è stato congiuntamente indicato da tutti i Comuni dell’area. Inoltre da quanto mi riferiscono i tecnici, la Penisola è un posto non semplice quanto a territori, altri siti portano con sé altre problematiche: non esiste un sito che non abbia un impatto…non esiste un sito ideale perché se ci fosse stato sarebbe già stato ipotizzato. Quello di Sant’Agnello rappresenta già una struttura sanitaria, è di proprietà dell’Asl, ci sono una serie di benefici che vanno a compensare quelle criticità che sono proprie di quel territorio e non possono essere superabili da nessuna altra parte. Il nostro intento è quello di realizzare una struttura ospedaliera che dia dignità alla sua popolazione e che diventi un polo di sicurezza sanitaria anche per il turismo. Si tratta di una richiesta sempre più cogente che proviene da chi sceglie di venire in vacanza in costiera, è una richiesta di sicurezza sanitaria che condiziona sempre di più le scelte dei luoghi dove recarsi…si tratta di un altro scenario, di natura socio-economica, che va tenuto nella debita considerazione”.

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