Gargiulo e d’Esposito decisi a disertare il “giuramento” del nuovo CdA della “Morte e Orazione”
Venerdì 14 giugno nella Basilica di San Michele Arcangelo presterà giuramento il nuovo consiglio di amministrazione della Confraternita “Morte e Orazione” con priore Antonino Guarracino eletto il 5 novembre 2023. Dopo due mandati alla guida dell’Arciconfraternita nera di Piano di Sorrento Michele Gargiulo ha dovuto passare la mano a norma di statuto che non prevede il terzo mandato consecutivo per il priore che oggi riveste la carica di numero due nel governo dell’ente. Si è trattato di un naturale passaggio di consegne nella vita del sodalizio o c’è qualcos’altro che turba l’ordinaria amministrazione della Congregazione? Attualmente il CdA risulta composto dai seguenti confratelli:
Antonino Guarracino priore
Michele Gargiulio vice priore
d’Esposito Fabrizio consigliere
Aniello Russo consigliere
Luigi Izzo consigliere-tesoriere
Giuseppe Stiffa consigliere-segretario
Aniello Cioffi consigliere
Stando alle indiscrezioni Michele Gargiulo, ex priore, e Fabrizio d’Esposito giornalista de “Il Fatto Quotidiano” e storico esponente della Congregazione nera diserteranno la cerimonia in Basilica a conferma della profonda spaccatura maturata in seno alla “Morte e Orazione” e palesatasi con l’assenza alla processione pasquale del neo eletto priore. L’elezione di Guarracino, che dal luglio 2022 ricopre anche la carica di caponucleo della Protezione Civile Volontaria del Comune di Piano di Sorrento, secondo la fronda contestatrice, sarebbe stata condizionata da qualche esponente dell’Amministrazione comunale: in particolare dall’Assessore Marco D’Esposito che detiene anche la delega alla protezione civile ed è quindi il “superiore” di Guarracino sul piano del servizio comunale. Insomma la politica si sarebbe intromessa nelle vicende interne della congregazione che non vive più la sua originale dimensione generando e alimentando conflitti tra gli aderenti alla “Morte e Orazione“. Anche il consigliere del CdA Aniello Russo starebbe valutando di disertare la cerimonia di giuramento dopo aver marcato l’assenza alla processione pasquale. Circostanza che conferma il diffuso e crescente malessere interno col rischio di veder compromessa la funzione stessa dell’Arciconfraternita e la sua immagine all’esterno. C’è anche chi parla di possibili conflitti d’interesse a carico di qualche neo eletto, insomma una cosa è certa: non regna la pace nel sodalizio e la frattura è all’esame della Curia che dovrebbe adoperarsi per rimettere ordine e pace nel sodalizi perchè disertare il giuramento da parte di esponenti autorevoli della “nera” significa bocciare il nuovo corso consacrando pubblicamente la frattura che può compromettere la vita futura della Congregazione.