L’appello di Lotito (M5S) per l’emergenza sanitaria in Penisola…ma i conti non tornano!
Rosario Lotito, referente territoriale del Movimento 5 Stelle, riaccende i riflettori su un tema di sempre più scottante attualità, a tutti i livelli: l’assistenza sanitaria e il diritto alla salute. Lo fa con un post intitolato: “In penisola sorrentina il diritto alla salute è ancora garantito?“. Vediamo di cosa si tratta.
Scrive Lotito: “Il comprensorio della penisola sorrentina sta affrontando gravi difficoltà nella tutela della salute pubblica per i suoi oltre 80.000 abitanti. Due strutture ospedaliere risultano a malapena tali, considerate le condizioni in cui versano: la struttura del De Luca e Rossano di Vico Equense, ormai priva di ogni funzione salvavita, non dispone di un pronto soccorso da anni. All’ospedale S. Maria la Misericordia di Sorrento operatori sanitari, altamente competenti, sono oberati da un carico di lavoro massiccio con turni estenuanti in cui cercano di dare il massimo per affrontare gravi emergenze sanitarie. È rilevante notare che la sala di rianimazione, chiusa da tempo, non è ancora operativa. È giunto il momento di far sentire forte la voce del popolo. Tutte le forze politiche sul territorio, insieme agli amministratori locali e ai cittadini, dovrebbero costituire un tavolo di discussione per risolvere quanto prima questa grave situazione. A breve, inviteremo i sindaci e i rappresentanti dei vari partiti politici a unirsi ai cittadini per affrontare questa crisi urgente. La situazione è particolarmente critica, considerando che durante il periodo estivo, fra breve, la nostra penisola sarà invasa da milioni di turisti“.
Non ce ne voglia il buon Lotito, ma lui è la stessa persona che pochi mesi fa ha coordinato il Comitato Civico che ha raccolto firme a sostegno dell’intento dell’Amministrazione comunale del sindaco Antonino Coppola di bocciare il progetto del nuovo Ospedale che sarebbe dovuto sorgere a Sant’Agnello nell’ambito del piano strategico regionale approvato per attuare le direttive nazionali, stabilite in sede di conferenza Stato-Regione. Praticamente l’ultima chance per assicurare alla Penisola Sorrentina un nuovo e più moderno governo della sanità nel distretto 59 con la realizzazione del nuovo ospedale e degli ospedali di comunità preposti a soddisfare quella domanda di assistenza che è tanto diffusa nella popolazione. Un “sodalizio pubblico-privato” che ha mandato all’aria questo progetto per il quale si è lavorato per anni da parte dei Comuni proprio per scongiurare il collasso della sanità ospedaliera territoriale e che oggi, purtroppo, è inevitabile perchè è praticamente saltata tutta la programmazione che Asl Napoli 3 Sud e la Regione Campania, in attuazione della volontà espressa dai Comuni, avevano attuato e finanziato.
Per osteggiare un progetto di interesse generale si è fatto ricorso a qualunque mezzo col solo obiettivo di bloccare e far fallire questa progettazione invisa a una minoranza locale per specifici interessi che non coincidono assolutamente con quelli dell’intera comunità peninsulare la quale ha, però, anch’essa una responabilità: quella di aver lasciato mano libera a una sparuta minoranza di alzare la voce per bloccare la nuova sanità peninsulare. Ora che cosa ci vogliono raccontare Lotito e i 5 Stelle che sono stati, insieme al sindaco Coppola e alla sua maggioranza, i principali oppositori e i responsabili di questo aborto?
Quale sito alternativo, di cui hanno parlato per giustificare la contrarietà al progetto, hanno individuato o proposto per realizzare un’opera finanziata che avrebbe rappresentato una svolta per la sanità ospedaliera nella Penisola? Nessuna proposta, perchè un altro sito non c’è mai stato e nè Coppola nè altri si sono premurati di individuarlo e di proporlo! Oggi suonare la carica per fronteggiare una reale emergenza sanitaria, consentitecelo, è semplicemente fuori luogo…indecente! Se intelligenze e professionalità impiegate per bocciare il progetto del nuovo ospedale fossero state utilizzate per agevolare la realizzazione di un’opera così importante, forse oggi la prospettiva di una sanità migliore non resterebbe un’utopia! In questo fallimento, va però anche detto, ci sono oggettive responsabilità della stessa Asl Napoli 3 Sud e di una classe medica ospedaliera (con qualche eccezione) che, pur consapevole della situazione disastrosa e della prospettiva ancora più critica che ne sarebbe derivata dal fallimento del progetto, non si è manifestata come avrebbe avuto il dovere di fare in primis nell’interesse dei cittadini.