Italia,  Sant'Agnello

Salvatore Langellotto ai domiciliari per l’aggressione a Claudio D’Esposito

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L’imprenditore santanellese Salvatore Langellotto è finito agli arresti domiciliari su disposizione del GIP del Tribunale di Torre Annunziata per l’aggressione a Claudio D’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri con l’accusa di lesioni gravi commesse il 26 marzo 2023 ai danni di D’Esposito. La vicenda (su cui erano in corso le indagini) è tornata alla ribalta a seguito del servizio del programma “Le Iene sulla benedizione dei nuovi automezzi dell’imprenditore nell’area antistante la Chiesa dei SS. Prisco e Agnello da  parte del parroco Don Francesco Iaccarino.

Claudio d’Esposito

Un’iniziativa che ha suscitato un grande clamore mediatico accentuato anche dall’atteggiamento del parroco nell’intervista rilasciata a Giulio Golia nella quale non ha preso nette distanze da questo personaggio suscitando un polverone che ha coinvolto anche la curia arcivescovile sorrentina.

Nei giorni successivi è emersa un’altra circostanza che ha finito con l’ulteriormente aggravare la posizione del Langellotto. Un articolo pubblicato sul giornale Il Golfo ha denunciato che l’imprenditore operava con i suoi mezzi sull’isola nelle operazioni di trasporto dei terreni in forza alla SMA (la partecipata regionale che ha immediatamente svolto un accertamento e adottati i provvedimenti cosneguenti)  rilanciato anche da “Il Fatto Quotidiano” il cui cronista Vincenzo Iurillo, sempre nel servizio de Le Iene, aveva subito pesanti intimidazioni dal Langellotto.

Vincenzo Iurillo

Il tempestivo intervento della Procura Oplontina diretta dal dott. Nunzio Fragliasso ha dato una risposta significativa a una vicenda che ha gettato fango sulla cittadina peninsulare con pesanti risvolti sui protagonisti di questa vicenda che hanno dimostrato di non subire soprusi e intimidazioni ma di affidarsi alla legge e contrastare vicende come queste. La presenza e l’attività in loco di  personaggi e imprese quantomeno sospette e coinvolte in operazioni anche rilevanti rappresentano una realtà con cui è necessario confrontarsi da parte della politica e della pubblica amministrazione non sempre attente e sollecite a fare la parte che loro compete.

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