Sagristani, sull’Ospedale Unico spero in un ravvedimento e in un sussulto di responsabilità…
Sull’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina devono finire le strategie inutili, l’uso di mezzucci dilatori e la sistematica alterazione della verità.
L’Amministrazione comunale di S. Agnello non può nascondersi dietro pareri di presunti esperti di cui si conosce in anticipo l’orientamento ostile perchè gia pubblicati precedentemente sui giornali o movimenti civici formati da quelli che sono sempre contro tutto e a tutti. L’Ammistrazione è tenuta ad assumersi le proprie responsabilità e a non tergiversare. Non vogliono l’ospedale? Lo dicano argomentando, se hanno argomenti da far valere. Quelli esposti fino ad oggi sono inconsistenti.
Sul rischio idrogeologico si sa bene il problema non si presenta nell’area interessata dal progetto dell’ospedale, ma in alcune arterie circostanti come via Balsamo, lungo Viale dei Pini e Traversa Matteotti. Per queste zone, in concomitanza con la realizzazione dell’ospedale, c’è l’impegno assunto dal Presidente della Regione a provvedere alla messa in sicurezza.
Il problema viene trasformato in opportunità per risolvere una questione di assetto territoriale che è sempre esistita da quando fu colmato il vallone e tutt’oggi esiste con la concomitante presenza del distretto sanitario, di abitazioni e del mercato settimanale. Anche sul tema dell’aumento del traffico si è detto molto. E ribadisco la posizione che ho già manifestato più volte: ad oggi il distretto sanitario muove più di 1000 persone al giorno tra operatori sanitari d utenti. Non saranno molti di più con l’ospedale unico. Altro tema: trasferire l’ospedale ai Colli di S. Pietro in un complesso che oggi ospita una struttura alberghiera. È una proposta seria con studi di fattibilità a supporto? I proprietari ne sono al corrente?
I problemi urbanistici rilevati nell’attuale sito e che sono stati superati con una variante al PUT votata dal Consiglio regionale, svaniscono ai Colli in zona 8 del Put, zona di inedificabilità assoluta? La Regione Campania può mai raddoppiare i costi dell’ opera acquistando anche l’immobile? Penso sia palese che ciò è impossibile! Ricordo che l’iter per questo progetto è partito nel 2010, 13 anni fa.
Con una delibera votata dall’allora sindaco, Gianmichele Orlando, e dall’attuale sindaco, Antonino Coppola, allora assessore alla sanità. Anche perchè già allora tutti erano consapevoli che per motivi di spazio e di carenza di personale non era possibile riadattare gli ospedali di Sorrento e Vico Equense, ma bisognava concentrare tutto in un unico plesso.
Perché il sindaco in carica non spiega cosa è cambiato da allora ad ora? All’epoca era convinto del sito individuato e non vedeva problemi, oggi perché ha cambiato opinione?
Si spreca un lavoro lungo che ha coinvolto tutti i comuni della costiera sorrentina e Positano.
Ha richiesto conferenze di servizio, studi, progettazioni d unità d’intenti tra tutti i livelli istituzionali, dal Presidente Stefano Caldoro a Vincenzo De Luca. Se diciamo no, in attesa di soluzioni imprecise e imprecisate, siamo sicuri che questi 110 milioni di euro siano congelati in cassaforte e non assegnati ad altre progettazioni meritevoli in ambito sanitario? E il Presidente De Luca in questo è stato chiaro! Oltre a questi aspetti ci sono poi piccole piccinerie e tutele di facili rendite di posizione in ambito sanitario.
Mi riferisco al fatto che un grande ospedale diventa attrattivo per primari di qualità e giovani medici pieni di passione per la professione che naturalmente vanno a scalfire vecchie rendite di posizione basate sull’assenza di comparazione, un ospedale nuovo e efficiente blocca la migrazione dei pazienti verso altri luoghi regionali ed extra regionali, forse a qualcuno dispiace tutto questo?
Nell’ambito della tutela di piccoli interessi personali c’è il gruppo di coloro che contrastano il progetto perché abitano nei paraggi dell’area e non gradiscono le sirene delle ambulanze che già oggi sono presenti visto che il 118 è allocato nel distretto 59.
È una posizione fondata su presupposti validi?
Ma la responsabilità più grande ce l’ha la politica. La nuova Amministrazione ha raccolto facile voti dicendo no a tutto quello che aveva progettato e finanziato la precedente, compreso l’ospedale unico.
Ma ora il tempo sta per scadere e non si può buttare tutto allaria dopo 13 anni ed incentivare fondi stanziati.
In questa vicenda si rischia di far saltare definitivamente l’Unione dei Comuni e la visione comprensoriale per i problemi della Penisola faticosamente costruita nel corso degli ultimi anni.
Al danno della perdita dell’ospedale unico rischiamo di aggiungere la beffa del ritorno al municipalismo retrivo, quello che non tiene in conto l’interesse generale e gli impegni presi tra i vari Comuni per affrontare e risolvere i problemi del territorio in senso comprensoriale.
Un passo indietro epocale in cui ciascuno rinnega ciò che è stato fatto prima solo per differenziarsi o per tutelare piccoli orticelli! Se così fosse sarebbe una iattura per l’idea stessa di una Penisola che posso far valere il suo peso specifico a tutti i livelli istituzionali. Spero ancora in un ravvedimento e un sussulto di responsabilità dell’ attuale amministrazione: lo si deve a tutti i cittadini della Penisola Sorrentina, ma soprattutto alle future generazioni!
* Medico-Pediatra, ex sindaco di Sant’Agnello