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Ospedale Unico, quando i nodi vengono al pettine…occorre dare le risposte giuste

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Antonino De Angelis, un tecnico con un passato di amministratore pubblico a Sant’Agnello, ambientalista e presidente del Centro Studi e Ricerche “F.M. Crawford” ha presentato una serie di puntuali osservazioni tecnico-giuridiche al progetto del nuovo Ospedale che l’Asl Napoli 3 Sud ha in programma di costruire a Sant’Agnello nella sede dell’attuale Distretto 59 con un finanziamento di circa 90 milioni di euro da parte della Regione Campania.
Insieme a De Angelis altre osservazioni sono state formalizzate al Comune di Sant’Agnello con un documento congiunto sottoscritto dal WWF Terre del Tirreno e da Italia Nostra, rispettivamente rappresentate da Claudio D’Esposito e da Massimo Maresca.
Il “summa ambientalista” smonta l’intera progettualità con una serie di riferimenti normativi di natura urbanistica, ambientale, paesaggistica che si presumono violati negli atti adottati dal Comune di Sant’Agnello e dalla stessa Regione Campania che, accogliendo la richiesta del Comune all’epoca amministrato da Piergiorgio Sagristani, ha attuato una modifica al PUT per rendere compatibile l’intervento da realizzarsi in un’area non prevista come edificabile per questo tipo di opere nel comune di Sant’Agnello.

TUTTI GLI INTERVENTI PROGRAMMATI DALLA REGIONE

Il tutto in virtù di un “interesse pubblico” a realizzare il nuovo Ospedale nell’ambito di un più vasto e articolato programma che la Regione sta attuando sulla rete ospedaliera campana e che riguarderà, oltre la Penisola Sorrentina, anche Castellammare di Stabia dove nel sito delle nuove Terme nascerà la cittadella ospedaliera con la conseguente dismissione del San Leonardo. Unitamente al rilancio dell’Ospedale di Boscotrecase oltre a quello di Gragnano, l’area sorrentino-stabiese-vesuviana-nolana disporrebbe di un’importante e più moderna rete sanitaria ospedaliera cui si dovrebbe aggiungere un intervento complessivo di “…380 milioni di euro da investire entro il 2025, 169 Case di Comunità, 45 ospedali di comunità e 58 Centrali Operative Territoriali. Nel piano è previsto inoltre l’acquisto di grandi apparecchiature tecnologiche (con una spesa programmata di 130 milioni di euro) nonché il potenziamento del programma di digitalizzazione delle Asl, finanziato con altri 160 milioni di euro. Un programma vasto che si pone obiettivi funzionali precisi come quello di evitare la congestione dei Pronto Soccorso sul territorio e quello di offrire possibilità di cura ai malati cronici molto più efficaci“.

Il sindaco con l’intero consiglio comunale

La tanto bistrattata sanità campana attraverso questo programma della Regione potrebbe finalmente mettersi alle spalle una stagione di criticità, inefficienze e inadeguatezze che qualunque cittadino ha vissuto e vive nel suo rapporto con la sanità pubblica, oggi più di ieri stante la vetustà di alcune strutture e l’accresciuta domanda di assistenza socio-sanitaria conseguente alla pandemia covid. Nello stesso tempo è un’occasione per dotare il territorio campano di un sistema sanitario ospedaliero in grado di fronteggiare e gestire future emergenze e pandemie che sembrano attendere soltanto il momento propizio per manifestarsi.
All’indomani dell’approvazione da parte della precedente Amministrazione di Sant’Agnello dei progetti e relativi atti di natura urbanistica e ambientale, il passaggio alla fase delle osservazioni (che chiunque è facultato a notificare al Comune) rappresenta la tappa propedeutica al varo definitivo dei provvedimenti necessari a realizzare l’opera, ma toccherà all’attuale consiglio comunale esaminare nel merito le “osservazioni” presentate, accoglierle o respingerle in virtù delle istruttorie che saranno disposte e delle controdeduzioni alle stesse. Così gli attuali amministratori potranno esprimere, in scienza e coscienza, il proprio voto su un argomento così importante per l’impatto che l’opera fuor di dubbio avrà sulla città di Sant’Agnello e la vivibilità nell’area interessata, ma non solo se si considerano le ripercussioni a catena che ne deriveranno soprattutto sul piano della viabilità e mobilità nell’intero comprensorio sorrentino.

Housing Sociale

Le preoccupazioni espresse dagli autori delle osservazioni hanno pieno diritto di cittadinanza e devono trovare un’adeguata e coerente risposta da parte dello stesso Comune, della Regione Campania e dell’Asl Na 3 Sud tenendo presente che trattasi di un’opera esclusivamente d’interesse pubblico e che pertanto occorre valutarne la fattibilità in rapporto alla sua valenza per il territorio in questione, ma senza incorrere in quegli errori che, per esempio, hanno generato il caso “housing sociale“, sempre a Sant’Agnello, dove le argomentazioni politiche e tecniche non hanno retto all’esame della normativa urbanistica e dei diversi livelli giudiziari che fino a oggi si sono espressi sull’opera. Con la differenza, tra il nuovo ospedale e l’housing, che quest’ultima è stata prima realizzata e successivamente considerata un’opera totalmente abusiva per la sua natura in totale difformità rispetto agli strumenti di programmazione locale e di legislazione regionale e nazionale. Insomma un vero e proprio abuso edilizio oggetto di un processo in corso che, al di là dell’esito, non potrà sanare l’illegittimità urbanistica originaria con grave pregiudizio sul futuro degli immobili qualora anche gli assegnatari ne dovessero restare in possesso.

Si può rischiare di sventrare il centro di Sant’Agnello per iniziare un’opera così importante e imponente senza avere la certezza che non si verifichino analoghe circostanze per il costruendo ospedale com’è avvenuto per l’housing? Qualunque persona di buon senso dovrà convenire che questo rischio non lo si può correre per nessuna ragione, così come dovrebbe farsi spazio nella coscienza ambientalista che non si sta parlando di un intervento edilizio privato, ma di una struttura pubblica di rilevantissima importanza per la salute per la vita di tutti. Basta quest’ultima considerazione per bypassare la normativa e anche violare le regole? Assolutamente no, ma un minore integralismo nell’affrontare questo ragionamento non guasterebbe e sicuramente si attenuerebbe se da parte dell’Asl Napoli 3 Sud venissero esplicitate tutte le motivazioni e rappresentate le conseguenti scelte che legittimano la realizzazione del nuovo ospedale nell’attuale sede distrettuale a ridosso della Piazza Municipio e della Stazione Ferroviaria: praticamente nel centro della cittadina.

Nuovo Ospedale

Si tratta di un passaggio fondamentale da compiersi per far luce sull’operazione e per consentire a tutte le parti in causa di comportarsi consapevolmente senza trasformare questo progetto in una partita tra i tifosi dell’ospedale e i suoi tenaci oppositori visto che trattasi di una struttura e di un servizio di cui nessuno può fare a meno!
Ecco i quesiti cui l’Asl Napoli 3 Sud dovrebbe rispondere con urgenza:
1) Perchè gli attuali due Ospedali di Sorrento e di Vico Equense non possono essere adeguati, convertiti, potenziati per renderli efficienti e funzionali come si vorrebbe da parte di tutti, di chi ci lavora e degli utenti del servizio sanitario ospedaliero?
2) Nel caso si potessero adeguare al 100%, quanto costerebbe l’intervento e ci sono le garanzie di disporre del personale medico e paramedico necessario vista la carenza con cui si deve fare i conti, orami da anni, in entrambi i nosocomi?
3) Perché è stata scelta la sede dell’attuale distretto sanitario 59 e zone limitrofe per realizzare il nuovo Ospedale e non un’altra, magari più periferica rispetto al centro cittadino di Sant’Agnello?
4) E’ ancora possibile individuare un’area alternativa, non necessariamente a Sant’Agnello trattandosi comunque di un’opera a servizio dell’intero territorio peninsulare e non già solo santanellese?
5) Se dislocare l’area di edificazione non è possibile, dove si è deciso di trasferire, nelle more delle costruzione del nuovo ospedale, l’attuale sede del Distretto con relativi servizi e personale?
6) La progettualità esecutiva del nuovo Ospedale ha tenuto conto e in che misura delle criticità legate alla particolare conformazione idrogeologica dell’area e quali interventi sono stati previsti per la messa in sicurezza del territorio considerata la sua acclarata vulnerabilità?
7) Trattandosi di un intervento destinato a incidere pesantemente sulla vivibilità nell’area sin dal giorno della posa della prima pietra, quale piano è stato previsto per garantire l’agibilità e la mobilità dei residenti oltre alla viabilità più in generale considerando che il cantiere pregiudicherà inevitabilmente, e non per poco tempo, la fruibilità di quest’arteria stradale assolutamente vitale per il governo della già critica mobilità peninsulare?
8) Quali garanzie si possono fornire sui tempi di realizzazione dell’opera e sulla sua operatività affinché gli stessi non si dilatino a tal punto, considerando la tempistica di costruzione delle opere pubbliche in Italia, da pregiudicare definitivamente la fruibilità civica di quest’area della cittadina?

Al di là quindi delle osservazioni di natura tecnico-giuridica bisogna compiere, da parte dell’Asl, un’operazione di trasparente informativa alla cittadinanza, un passaggio indispensabile per riuscire a cogliere questa grande opportunità che la Regione Campania, recependo la volontà a suo tempo formalmente espressa da ben sette amministrazioni comunali e mai revocata, ha impegnato le risorse finanziarie necessarie per l’opera. Dopodiché, se si dovesse decidere di non realizzare più l’ospedale, non si potrà né si dovrà addebitare alla stessa Regione Campania l’eventuale fallimento dell’operazione così come il depauperamento e la dequalificazione del servizio ospedaliero peninsulare, in termini di servizi e di addetti ai lavori.
Infine si ragioni con un occhio al futuro di chi vive e continuerà a vivere in Penisola Sorrentina e che probabilmente non disporrà più di una tale opportunità nè delle risorse finanziarie per elevare la qualità del servizio sanitario pubblico.

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