La morale delle favole:la strega cattiva e il gatto e la volpe
di Luigi Poi
“Viaggiamo per postare sui social e vantarci, si è perso il senso della scoperta” lo scrive il Guardian del 23 aprile. Indubbiamente la patologia dell’epoca in cui ci tocca vivere è proprio la smaniosa voglia di apparire: “Appaio dunque vivo”! Una vera e propria epidemia del mostrarsi, del farsi vedere a tutti i costi usando i mezzi tecnici messi a disposizione dalla innovazione e dalla ricerca! Una epidemia che ha contaminato non solo la generazione “Z “ e quella “Millennials“ ma anche quelle precedenti e il mondo dei viaggiatori. “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del Reame?“ si chiedeva la strega cattiva che odiava Biancaneve e la sua naturalezza e spontaneità! E la risposta “sei tu” la deliziava e soddisfaceva il suo desiderio di ostentazione e di vanità. Un’immagine precorritrice del fenomeno che stiamo vivendo. Dunque, come giustamente evidenziato dall’editorialista del quotidiano britannico, l’autoscatto da riportare sui social la fa da padrone anche nel settore del turismo.
Purtroppo prevalente rispetto allo studio, all’approfondimento. Intanto l’Italia è soffocata dall’overtourism in molte delle sue località più conosciute e frequentate che rimangono così vittime del turismo del selfie e della insostenibilità socio ambientale. In tal senso un grido di allarme si è sollevato dai centri storici di Venezia e Firenze, dalle cittadine del lago di Garda, dalle riviere Liguri e da altre località. Dovunque traffico in tilt, disagi nei servizi pubblici, inquinamento acustico ed atmosferico, snaturalizzazione della gastronomia, poco rispetto per monumenti, polveri sottili e disappunto dei residenti non più solo mugugnato ma ad alta voce. Al coro di proteste non sono estranee le nostre località Sorrentine ed Amalfitane. Amplificate dalla situazione della viabilità, dalla pessima gestione della circumvesuviana e dal dissesto di molte strade, alcune anche importanti non solo per offrire una buona immagine ai visitatori ma proprio per l’incolumità e la sicurezza dei cittadini (come la rotabile Massa Centro, Turro, Sant’Agata, bivio Nastro Verde). Solo le strade interessate al passaggio del Giro D’Italia sono state messe a posto. Addirittura riapre la Ravello-Chiunzi, chiusa dal 2012 a causa di alcuni movimenti franosi. Ma le strade che non saranno percorse dai corridori sono rimaste estranee a lavori di messa in sicurezza ed asfaltatura. Le lamentele maggiori ovviamente sono dettate dalla preoccupazione di gravi incidenti .
Verrebbe da dire alla luce di quanto accade intorno a noi che mal comune è mezzo gaudio! Anzi a pensarci bene, per quanto ci riguarda più da vicino, spesso accade anche che non tutti i mali vengono per nuocere! Da alcune situazioni che sembrano apparire dannose e nocive vengono invece fuori positività ed opportunità. Dalla paventata affermazione turistica di altre località del Napoletano e del Salernitano possono scaturire alcuni vantaggi che forse al momento non sono auspicati e nemmeno percepibili ma che a breve potrebbero rivelarsi come risolutori del dilagante fenomeno dell’overtourism. Benefici che potrebbero essere la conseguenza dell’attuale e persistente boom turistico di Napoli ed di alcune località del Cilento e della realizzazione di importanti opere pubbliche che nei prossimi anni interesseranno molte aree limitrofe alla Penisola sorrentina. Le località che se ne avvantaggeranno anche economicamente sono infatti già da tempo concorrenziali in quanto il comparto turistico è la scelta su cui esse stanno puntando, investendo ed insistendo.
I recenti e più aggiornati dati relativi agli arrivi e presenze di turisti confermano ampiamente che si è decisamente consolidato il sorpasso di Napoli su Sorrento ed i comuni da Vico a Massa Lubrense. Questo andamento sta avvenendo da anni e diventa sempre più consistente grazie ad una marcia in più della città Partenopea per la migliore ubicazione, strategica rispetto a Ercolano, Pompei e Vesuvio, Reggia di Caserta, Ischia e Procida e per la più vasta e sostanziosa offerta dei beni culturali. Il visitatore conquistato da tanta opulenza culturale e tanta ricchezza museale e monumentale chiude gli occhi di fronte alla carenza dei servizi ed ai problemi di sicurezza. Vantaggio di Napoli anche per quanto riguarda la capacità di creare valore aggiunto (ranking dei comuni italiani destinazioni – turistiche). Entrambe rientrano tra le prime 20, ma Napoli si è agganciata alla classifica ”top“ con un bel sesto posto, mentre Sorrento si è piazzata al 17°. Dal Sole 24 ore si apprende che il valore aggiunto creato dal turismo per il 2022 è stato di 89,1 miliardi di cui 7,6 miliardi prodotti dalla sola Roma, seguita da Milano con 3,9. Napoli è sesta con 1,56. Sorrento non sfigura con il suo sedicesimo posto con 650 milioni di euro di ricchezza in più grazie al turismo. Mentre a livello internazionale non sfugge al popolo dei vacanzieri la classifica effettuata dal TIME (nota ed autorevole rivista USA) che pone il capoluogo campano nei 50 migliori posti da visitare nel globo terrestre !
Rimaniamo ancora indietro nella classifica dei 10 musei più visitati al mondo che vede Il Louvre di Parigi primeggiare con quasi otto milioni di visitatori inseguito a distanza dai Musei Vaticani e dal British Museum che non raggiungono i cinque milioni di visitatori. Non è segnalata nella classifica dei “TOP Te“ nessun altro museo italiano. Il MAN , Museo archeologico nazionale di Napoli, nonostante è un contenitore con un patrimonio unico di opere d’arte e manufatti storici ha chiuso il 2022 con poco più di 450.000 ingressi di cui il 63% sono stati visitatori paganti. Intanto i numeri da record nel periodo pasquale e nei ponti successivi del 25 aprile e del primo maggio sono confermati dai biglietti acquistati dai turisti per l’utilizzo delle due funicolari, Montesanto e Mergellina, ma soprattutto dai 120.000 utenti della Funicolare Centrale ed dai 90.000 della linea 1 della metropolitana (riferimento lunedì 10 aprile). Per di più il capoluogo campano sale sul podio nella classifica delle città italiane meglio giudicate dai turisti, al terzo posto con oltre 125 mila recensioni di cui il 93,7% positive, meglio di città storicamente ammirate dai viaggiatori di tutto il mondo come Roma, Venezia e Firenze. Per il sindaco di Napoli i ponti di aprile hanno delineato un grande successo. “Noi abbiamo il tutto esaurito fino a Giugno. Da ora in poi lavoreremo ancora di più sull’organizzazione dei flussi , abbiamo avuto dei segnali positivi sia sulla gestione dei rifiuti sia sui trasporti , chiaramente c’è ancora da migliorare perché la pressione è molto alta“. Carenza di servizi che Manfredi vorrebbe risolvere anche con l’aumento della tassa di soggiorno. Le categorie della ricettività hanno dimostrato disponibilità ma a condizione di “garantire più servizi, decoro e migliore mobilità per i viaggiatori che dormono in città e garantiscono con il contributo dell’imposta di soggiorno ,una ulteriore importante fonte di reddito per le casse comunali”.
E’ da ritenere che questo trend continuerà in quanto sono in costruzione nuove linee della metro che collegano l’aeroporto direttamente al centro ed alle stazioni dell’alta velocità, l’apertura di altri contenitori espositivi, il ritorno di popolarità dallo scudetto del Napoli, il museo di Oplontis, con annessi polo museale e scuola di restauro che saranno realizzati nel vecchio “spolettificio“ militare di Torre Annunziata, la cui storia e costruzione come fabbrica di polvere di cannone (ribattezzata dai re Borboni: “Real fabbrica d’armi“) risale al 1652. Tanto grazie ad un accordo tra il Ministero della Cultura e quello della Difesa. L’intesa è stata firmata dai ministri Crosetto e Sangiuliano il 14 aprile. Un altro consistente impulso alla affermazione turistica di Napoli è stato dato dall’archeologia urbana sotterranea, come la recente scoperta dell’ipogeo dei Cristallini, necropoli greca riportata alla luce nel luglio del 2022. Altri benefici verranno per la città dall’apertura dell’aeroporto salernitano che assorbirà parte del traffico nazionale e quindi lascerà a Capodichino più spazi e più tempi per accogliere compagnie internazionali dedite al trasporto di turisti. Non da meno e non da sottovalutare il progetto, oramai definitivo del “Masterplan-PIV Costa Salerno Sud“ dell’architetto Stefano Boeri che ridisegna la costa salernitana fino alla Piana del Sele e che avrà i suoi punti di forza nel Parco costiero ecosostenibile Pontecagnano – Faiano, quello dello sport a Battipaglia, e quello fluviale di Eboli. Dal punto di vista turistico la punta di diamante sarà il parco archeologico, della cultura e del divertimento di Paestum. Tutto in una visione d’assieme che è il recupero delle zone rurale abbandonate, la tutela dell’ambiente, la valorizzazione del paesaggio. Molto, anzi troppo, diversa la situazione di Sorrento che dovrebbe vedere diminuire gli arrivi e le presenze sia per la concorrenza di Napoli, che per l’alta velocità Roma – Scavi Pompei e non di meno per la migliore potenzialità del Cilento e della Costiera, prossimi beneficiari dell’aeroporto di Salerno – Costa di Amalfi.
Ma ci potrebbero essere anche “gioie” se grazie alla perdite di parte del movimento turistico si sblocca il traffico nei giorni di punta, si migliora la viabilità interna e si riduce l’inquinamento atmosferico ed acustico, si restituisce vivibilità e tranquillità alla stremata popolazione dei sei comuni, si liberano case per giovani coppie indigene desiderose di farsi una famiglia nei luoghi natii. Con l’auspicio che anche a Sorrento e dintorni si potrà riprendere la vendita di culle, seggioloni, carrozzine e passeggini e che in questo passaggio storico l’anoressia dei veri valori, la bulimia dei consumi, la necessità dell’apparire ed il disprezzo del passato lascino il posto all’amore per la propria terra, al godimento del bello, al ripristino della memoria storica. Al ritorno dei negozi di vicinanza e delle tradizioni artigianali ed rurali, alle speranze di futuro per la “meglio gioventù“ e soprattutto fermando l’’annientamento delle radici storiche. Insomma che la comunità dell’overtourism e dell’apparenza non si sovrapponga definitivamente a quella della memoria storica, dell’appartenenza, del radicamento delle tradizioni, dell’attaccamento ai luoghi, del radicamento dei rapporti umani. E soprattutto lasciando un poco di speranze alle future generazioni di vivere, lavorare, creare una famiglia, contribuire alla vita civile, sociale ed economica della terra dei propri avi. Il denaro è stato definito, troppo enfaticamente e retoricamente, lo “sterco del demonio” (per la verità dipende da come lo si procura e come lo si usa); di sicuro ed obiettivamente il miele del turismo e la pioggia di soldi che comporta sono come l’albero degli zecchini d’oro nella favola di Pinocchio dove il burattino fu convinto dal gatto e dalla volpe, una coppia di soggetti per niente affidabili, di poter vivere nel Paese di Bengodi senza dovere lavorare! Ingannato, finì col ritrovarsi nel Paese degli Acchiappacitrulli, dopo essere scampato all’impiccagione.
Una migliore distribuzione della domanda turistica sul territorio campano potrebbe paradossalmente generare vantaggi per la Penisola Sorrentina purché la si sappia controbilanciare con altre attività economiche e sociali e non si rinunci ad opere oramai improcrastinabili come il riordino del sistema di trasporto su binari, un coordinamento sovra-comunale per la gestione dei sensi unici e dei divieti di sosta, la creazione di grandi parcheggi di snodo (a Moragine?) collegati alla Circumvesuviana, la realizzazione di funivie e funicolari (tra le colline e la piana tufacea), ascensori, percorsi pedonali meccanizzati. Quest’ultime opere fondamentali per disinquinare ed unica soluzione sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale, efficaci ed economiche per gli spostamenti in ambito urbano e periferico. La funivia per esempio ha “un vantaggio indiscutibile nei confronti della mobilità terrestre: “ non occupa spazi e risolve le criticità pericolose come l’impermeabilizzazione del suolo“, il consumo energetico, i costi infrastrutturali, il degrado del paesaggio, il sovraffollamento, le inquinanti code e lo scadimento della qualità della vita! Recentemente in un convegno ad hoc è stato dimostrato “come i tempi di percorrenza da un punto A ad un punto B siano passati dai 90 minuti circa del minibus su strada ai 7 minuti della funivia“. A proposito ma la funivia Sant’Agata-Sorrento “ CHI L’HA VISTA”? Veritas filia temporis !