Quanti errori in quelle cartine…spreco di risorse pubbliche!
di Luigi Poi
Alcune decisioni o scelte della politica, a dir poco , fanno venire il latte alle ginocchia nel senso pieno; cioè di sentirsi presi per quel posto e quindi avere la reazione tipica del mungitore di latte che tiene il secchio da riempire tra le gambe durante la mungitura sopportando una sensazione pesante di fastidio e di fatica. Anche perché non si riesce a venir fuori dalla negativa consuetudine di spendere i soldini dei cittadini onesti, quelli che lavorano, producono e creano occupazione e soprattutto pagano le tasse. La dissipazione delle poche risorse economiche è uno dei comportamenti politici-amministrativi più odiosi e fortemente indigesti. Questo anche quando si tratta di piccole spese perché sono indice di non volere smettere di gettare alle ortiche denaro pubblico, fuori di metafora di sprecare soldi che potrebbero e dovrebbero essere spesi produttivamente o per creare servizi veramente utili alla cittadinanza.
Certamente sul piatto della bilancia, per un giudizio obiettivo e non di parte, bisogna saper valutare e soppesare i “pro“ ed i “contro“ della decisione. Anche nel caso oggetto di questa riflessione destinata ai lettori di “Politicainpenisola”, bisogna soffermarci a considerare e ponderare bene quali sono i vantaggi e gli svantaggi della decisione della Giunta comunale e della Città Metropolitana a cui appartengono il territorio e la comunità del Comune di Massa Lubrense. Il confronto tra operazione di conoscenza ambientalista e culturale ed incentivazione turistica con il retto utilizzo di euro dei cittadini dovrebbe dipendere dal risultato e dal successo dell’investimento; rapporto che chi maneggia e dispone dell’utilizzo delle “casse pubbliche” dovrebbe sempre fare. Sarebbe anche necessario aprire un capitolo sull’utilità, le modalità di elezione degli organismi decisionali e le funzioni affidate a questo nuovo Ente (sostitutivo delle vecchie ”Province“). Ritornando al tema l’argomento in discussione è la pubblicazione di una nuova “cartina“ che è costata ai contribuenti novemila euro (prelevati da un fondo di 35.000 euro disposto nel 2019 per un progetto di valorizzazione dei sentieri) di cui 5.000 per il progetto e file carta e 4.000 per la stampa. Ora, a parte l’elementare ed incontestabile rilievo che se c’è qualcosa che ha funzionato bene, anzi benissimo e che è abbondantemente presente nella letteratura e nella bibliografia massese sono proprio la cartografia e l’informazione sui luoghi e sui sentieri che sono il vanto della paesaggistica e delle risorse naturali tanto attrattive della Terra delle Sirene. Già dagli anni settanta, ma soprattutto dal 1994 con la realizzazione cartacea del progetto Tolomeo (iniziative spesse realizzate con contributi di aziende private, banche, Camera di Commercio ed associazioni di categoria)!
Ci si chiede ma non era meglio procedere alla ristampa di parte di quella cartografia di ottimo livello ed all’epoca affidata a mani esperti e professionali? Guarda caso proprio in questi giorni il Comune di Sorrento ha dato il via ad ulteriore pubblicizzazione di “Sorrento Walks“, le passeggiate lungo i sentieri più suggestivi ed interessanti che comprende tanti itinerari di cui ben sette che riguardano anche il territorio Lubrense. “Gli itinerari Sorrento Walks sono parte integrante della versione aggiornata del Progetto Tolomeo, proposto per la prima volta da Giovanni Visetti al Comune della di Massa Lubrense nel 1990 e poi esteso ai territori del Comune di Sorrento e Sant’Agnello nel 2002/2003“ e “Oggi, forti del dimostrato godimento generale della proposta ed avendo verificato negli anni un aumento costante dei frequentatori “ i luoghi indicati e segnalati sono stati adeguatamente aggiornati con particolare evidenza ai collegamenti pedonali, stradine secondarie , sentieri , ai tempi di percorrenza , difficoltà e “ per quanto possibile lontani dalle rotabili, dai rumori e dai grossi agglomerati urbani “.
Per di più 7 cammini semiurbani che toccano Massa Lubrense, 2 per Massa, 1 per Monticchio, 4 per Sant’Agata a cui aggiungere quelli seguiti dal CAI Colli- Sant’Agata-Punta delle Campanella. E non pare inutile ricordare che esiste anche una bella e solida cartografia descrittiva in lingua e spesso redatta da geografi inglesi e tedeschi nonché molti libri di Storia Patria che oltre a ricostruire la memoria storica delle località attraversate contengono cartine dettagliate dei percorsi da seguire. Quindi è sacrosanta la critica che si è elevata non solo dagli specialisti, dalla politica locale ma anche dai semplici cittadini che non hanno gradito i tanti errori riportati e le tante indicazioni fuorvianti. Gli appunti ed i rimproveri più immediati e significativi sono venuti da una benemerita esperta e storica escursionista, Ruth Peake, che ci è andata giù pesante: ”Che delusione! la nuova mappa, della quale fortunatamente per ora sono state stampate solo 3.000 copie, è approssimativa al punto di fuorviare“, facendo seguire un lungo elenco di “errori elementari che non possono essere giustificati“. Su Facebook sono molti, anche non geografi ed escursionisti di professione, che segnalano errori, imprecisioni, mancanza di accuratezza, approssimazione. Dunque 9.000 euro buttati alle ortiche? Sembrerebbe proprio di sì! Se si fosse ispirati da cattivi sentimenti si potrebbe utilizzare il motto napoletano: “E’ gghiuta a pazziella ‘mmane e’ criature“!
Logicamente le opposizioni consiliari “Insieme per Massa Lubrense“ e “Azione in Comune“ hanno subito preso posizione con fermezza per la cattiva gestione di questa infelice operazione e chiestone le ragioni.
Ma ritornando alla capacità di valutare come si spendono i pubblici denari certamente il piatto della bilancia pende dal lato di un ennesimo spreco del denaro pubblico e il fatto che siano poche migliaia di euro non giustifica perché “spesso è proprio sulle piccole cifra che avvengono gli scempi più gravi – Aduc“. Anche perché irrita la sottovalutazione che si fa della capacità di conoscere , intendere e volere della propria comunità.
2 commenti
Giulio Renditiso
Ma poi perché fare una nuova mappa quando si poteva tranquillamente ristampare quella da anni apprezzata da tutti? Quante copie se ne potevano fare con 9000 euro? Non sarebbe stato possibile utilizzare parte di questi soldi per farne una versione digitale magari utilizzabile con una app?
Ivan
Signor Poi lei è una risorsa importantissima per il nostro territorio basterebbe interpellare persone come lei prima di procedere ad iniziative del genere per evitare questo tipo di figuracce da parte dell amministrazione.