Sulla “liberalizzazione della caccia” il Governo-Meloni ha violato le normative europee
Non ne azzecca una il governo di Giorgia Meloni che vara provvedimenti in spregio di regole, leggi, trattati e spesso anche del buon senso (vedi il caso intercettazioni) per poi ritrovarsi a dove correggere o addirittura azzerare quello che ha legiferato e strombazzato mediaticamente. Non parliamo del caso 41-bis dove il Donzelli e il Del Mastro hanno dimostrato tutta la loro insipienza politico-istituzionale con la sola finalità di utilizzare informazioni che lo stesso Ministro Nordio ha definito “sensibili“, ma della legge sulla “liberalizzazione” della caccia con autorizzazione a sparare anche in città e nelle proprietà altrui col pretesto di abbattere i cinghiali che sempre più numerosi affollano le città. Dalla Commissione Europea è giunta la formale richiesta di fornire (entro 4 settimane) spiegazioni sul provvedimento adottato che viola le normative europee in materia di ambiente, etc… Insomma l’ennesima prova di un’approssimazione e di un’incompetenza che fanno di questo governo il peggiore della storia repubblicana per la qualità del personale politico che esprime e per la natura dei provvedimenti che adotta.