Italia

Politica&Elezioni, quando un’arte nobile e un servizio per il popolo diventano una chimera

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di Luigi Poi

Oramai “nessun popolo crede nel suo governo. Tutt’al più é rassegnato” Octavio Paz.

Parlare e scrivere di politica in questo periodo sembra quasi un esercizio lunare. Non hanno tempo per leggere o riflettere quelli che giustamente vogliono godersi la vacanza dopo due anni tanto travagliati, idem quelli meno privilegiati e garantiti che devono lavorare o stare a casa per mancanza di disponibilità economica ed hanno altro a cui pensare: come quadrare i conti, come pagare le bollette, come difendersi dall’inflazione e come sopravvivere al caldo.  Inoltre c’è una buona parte degli italiani (valutata tra il 35% – 38%) che non ne vuole sapere più di votare.

LO SHOW PERO’ NON SI FERMA!

Il paese dei parolai, dei piazzisti, dei saltimbanchi, dei voltagabbana e dei contaballe non si ferma, si formano strane coppie (Di Maio–Tabacci il top assoluto, record mondiale difficilmente superabile) e si assiste a sceneggiate che nemmeno i migliori commediografi avrebbero mai potuto descrivere (il “pariolino” Calenda tra i migliori interpreti).
Tutti sembrano voler imitare quelli che sono stati gli iconici piazzisti delle telepromozioni come Vanna Marchi e Roberto Di Crema (il baffo).
Per loro fu addirittura composta una canzone “il Paese dei piazzisti”, una ballata scritta e cantata con tanta ironia e con una vena di verità quando accenna al degrado ed alla decadenza della cultura e del linguaggio.
In questi giorni, dopo la caduta del governo Draghi, i piazzisti della politica ne stanno dicendo e facendo di tutti i colori ed a sentire loro a noi italiani spetta un futuro roseo.

Giorgia Meloni

Unico pericolo l’arrivo a Palazzo Ghigi della “incipriata fascistaGiorgia Meloni; magari in camicia nera, stivaloni, manganello ed olio di ricino accompagnata da uno stuolo di gerarchi con il caratteristico fez (il copricapo di feltro nero simbolo dell’araldica mussoliniana), addirittura tra di loro anche Calenda e Renzi (almeno secondo Fratoianni e Bonelli) a cantare tutti insieme “Faccetta nera”.
Siamo alle comiche finali, pagliacciate di alleanze composte, ricomposte e scomposte degne dei migliori spettacoli circensi tra clowns ed acrobati, maghi e domatori, funamboli; una continua ed imbarazzante sceneggiata che si trasferisce sui talk show televisivi e sui social con tanti ridicoli prezzolati comprimari a rendere ancora più ilare lo spettacolo.
Ma cosa raccontano i contaballe in tempo di frettolose elezioni?

Energia gratuita senza rigassificatori, trivelle e termovalorizzatori, quasi niente tasse, milioni di alberi piantati che ci permetteranno di vivere nel verde, immondizia che scomparirà dalle strade cittadine grazie alla meritoria presenza di cinghiali e topi, riscaldamento e raffreddamento delle case e degli uffici senza energia nucleare e soprattutto abolendo le fatture della luce e dell’acqua, passaggio di ricchezza dagli anziani troppo ricchi (logicamente escluso i politici, i sindacalisti, i salotti buoni, i sapientoni, i costituzionalisti del novecento, le grandi aziende con sede legale all’estero, i residenti fiscali nella vicina Svizzera o nell’europea Lussemburgo) ai giovani diciottenni (quali? I ragazzi italiani studiosi, laboriosi, senza raccomandazioni o santi in paradiso e che non sono figli o nipoti di…..? o ai nulla facenti, agli immigrati spacciatori, ai figli di camorristi e mafiosi e di occupanti di case di anziani soli e malati ed a quelli dei campi Rom dediti al borseggio nelle metropolitane italiane?), lotta all’evasione fiscale (senza controllare sul campo l’equilibrio tra tenore di vita e reddito dichiarato?), riduzione degli anni di scuola (cioè il “diplomificio e laurificio“ diventerà anche più breve! Ed i ragazzi che hanno dovuto abbandonare la scuola per motivi familiari o economici?).

Logicamente i piazzisti si guardano bene dal proporre di tagliare la spesa parassitaria e clientelare, di instaurare drasticamente la meritocrazia nei ministeri e nei palazzi regionali, metropolitani e comunali, di alzare la voce e fare uno scatto di dignità per farsi rispettare dalla Libia e dalle bande armate di schiavisti africani, di dare un reddito alle casalinghe (qualora quello familiare è al di sotto dell’indice ISEE) cioè donne che si fanno un “culo così” per far crescere i figli e gestire la casa e la spesa, di abolire il potere di tanti enti inutili che intercettano le buone intenzioni ed i progetti utili e necessari in materia di opere pubbliche, di dotare il paese di una pubblica amministrazione adeguata alla giustizia sociale ed alla crescita economica, di realizzare una Rai che rispetti tutti gli italiani che pagano il canone, di lasciare entrare in Italia solo chi viene a dare un contributo di cultura, lavoro, studio e sicurezza, di costruire carceri e scuole degni di un paese civile, di recuperare ed esporre anche in centri minori tutto il patrimonio artistico ed archeologico, di investire e valorizzare su cultura ed ambiente senza schemi ideologici e senza creare ulteriore poltronismo ed al solo fine di distribuire incarichi.

Intanto prosegue il “redde rationem“ tutto incentrato sulla spartizione dei collegi elettorali ritenuti sicuri, consapevoli che ci sono molte incognite.
Ed allora ecco la caccia ad accaparrarsi tutto quanto è ancora disponibile col governo Draghi che chiude gli occhi, soprattutto nomine dirigenziali nella burocrazia europea e nazionale. Negli ultimi mesi sono state effettuate assunzioni un po’ dovunque, 210 nomine di vertice e 160 esperti ed ancora più di 50 dirigenti di unità di missione e circa 2000 consulenti assunti a livello locale da Agenzia della coesione e funzione pubblica.
Si legge anche di un mega aumento di stipendio (circa 50.000 euro annui) ai dirigenti più in linea e più vicini al ministro uscente Speranza. Abbiamo ancora diritto a chiederci se tutto questo è veramente essenziale e quanto ci costeranno in termini di stipendi, liquidazione e pensioni?
Si consumano scelte che hanno poco a che fare col PNRR e con la velocizzazione della spesa in opere pubbliche con fondi europei e nazionali; più che profili giusti sembrano solo attuazione della logica di sistemare gli amici degli amici fedeli e che possono creare la vita difficile ai prossimi governanti.
Chi conosce i numeri come il ministro Franco qualche perplessità l’ha sollevata, ma pochi hanno sentito, sono troppo impegnati a spararle grosse ed a piazzare smarronate sui propri profili social.

Non abbiate paura, accorrete! In città è arrivato il circo, venite a vedere e lasciatevi cullare dalle nostre parole, siamo narratori di favole, mescoliamo magia, illusione e poesia“.
Ritorniamo seri.  “Vota per quello che promette di meno, sarà quello che ti deluderà di meno” (Anonimo ?)

P.S.Ciò che ho scritto, ho inteso sottoscriverlo, l’ho voluto!!! Perciò non spaventatevi per qualche espressione un po’ spintarella o qualche parola grassoccia….M’è venuto spontaneo quel verso e va rispettato”.(Angelo Manna)

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