Sorrento

A proposito di mobilità in Costiera: chi va pe’ chiste mare… chiste pisce piglia!

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Certi accadimenti sono determinati dalle proprie scelte, tanto nella vita privata che in quella pubblica

di Luigi Poi

Insomma, chiaramente noi ci riferiamo al la vita pubblica ed a tutto quello che gira intorno, se si semina bene il raccolto ci sarà e sarà copioso! Se si semina male zero raccolto o raccolto scarso e scadente! Seguiamo quanto scritto da due ingegneri, profondi conoscitori non solo delle materie di loro competenza ma anche della storia , delle vicende pubbliche e dell’attività amministrativa dei sei comuni della Penisola Sorrentina. Entrambi hanno preso spunto dal caos del traffico e dagli ennesimi incidenti ed infortuni stradali sul famigerato , oramai malfamato, percorso che porta dalla galleria di Seiano al Capo di Sorrento.
Sergio Fedele sulle pagine on-line di Politicainpenisola e Antonino De Angelis su quelle di PositanoNews ne hanno affrontato con competenza ed obiettività le problematiche, entrambi scottati e rammaricati, dall’ennesimo ponte di fuoco e di sudore per chi si è trovato a percorrere la statale sorrentina ed il corso Italia.

Era già evidente che i due anni della pandemia non fossero serviti a nulla da questo punto di vista, nessuna amministrazione della Penisola si è minimamente dedicata a risolvere il problema accesso-uscita non solo dei vacanzieri, dei turisti, del mordi e fuggi ma anche e soprattutto dei pendolari, dei studenti e dei lavoratori della Penisola.
Sono passati decenni da quando fu avanzata l’idea di un percorso alternativo (sostenuto dall’Onorevole Gava, potente ministro della allora egemone Democrazia Cristiana, e redatto dall’Ing. Luigi Tocchetti tra l’altro coautore di un volume fondamentale per la materia opere pubbliche, “La viabilità“ per Editori La Terza – Bari 1962 )
All’epoca si utilizzavano ancora i fondi della legge speciale per Napoli tramite la Cassa del Mezzogiorno, fondi quinquennali (1950-1955) che permisero la costruzione della Vico Equense–Moiano, la Circumvallazione di Gragnano e la Nerano-Marina del Cantone (con una spesa di 65milioni di lire).
Il progetto del percorso dei quattro Cimiteri fu ripreso nel 2009 e ribattezzato come la via degli Ulivi con la speranza di poter usufruire dei fondi POR 2007-2013 e fondi Europei.

“Un progetto ampio, che dovrebbe partire da Meta ed attraversare il cuore della Penisola seguendo un percorso parallelo a quello di via dei Platani ed arrivare in località San Vito a Sant’Agnello per innestarsi con un tunnel lungo 500 metri , per sbucare nei pressi del cimitero di San Renato e congiungersi con via degli Aranci.” Tutto cestinato? Lo scontro è sempre lo stesso, ambientalismo, interessi economici, interessi di campanile ed interessi di categorie e potentati produttivi.
Mancando la “prova provata” o meglio l’esperienza documentata è meglio esimersi da giudizi; la mancata realizzazione è stato un errore o è meglio così? L’esperienza personale dice che negli anni settanta si rimaneva imbottigliati per ore nel centro di Vico o in quello di Castellammare e se non fossero stati costruiti le gallerie e i ponti oggi a Sorrento si potrebbe arrivare solo per le vie del cielo che sono sempre infinite, grazie a Dio!
L’Ingegnere Fedele che è anche presidente Atex , propone le targhe alterne per i fine settimana e l’urgenza di far “ fare un salto di qualità nelle politiche di programmazione turistica e di governo del territorio”. Inoltre “ bisogna ridurre il numero, indifferentemente della tipologia di mezzi, auto, bus,camion, tir, moto. Senza esentare gli NCC ed i corrieri che obiettivamente si sono moltiplicati in misura eccessiva.

Invita anche , come autorevole socio di LE SIGLE e con velata polemica , la Federalberghi ad essere più attiva e partecipe. Invita inoltre a dare seguito al PUM della Città Metropolitana di Napoli, passato inosservato e non seguito dagli amministratori locali. Più polemico l‘ing. De Angelis che ha evidenziato il peggioramento della classe politica in Penisola perché non solo non in grado di pensare al futuro e di progettare in conseguenza ma soprattutto perché non ha memoria storica (gli possiamo dare torto?), “ignora il passato ed è incapace di leggere il presente che improvvisa con arroganza“.

Immagina anche (e trema e ci fa tremare) che cosa succederà se veramente e miracolosamente si realizzassero opere come il mega-ospedale di Sant’Agnello, il palazzo degli Eventi con annesso stadio ed altri fantasiosi e faraonici progetti. Critica anche qualche eventuale funivia e percorsi meccanizzati verso il porto e le spiagge. Su quest’ultima osservazione si potrebbe suggerire una passeggiata ad Orvieto, Perugia, Ankara, Tiblisi, Innsbruck , Ginevra. La stessa Napoli è interessata a spendere parte dei fondi PNRR assegnatele con una funivia tra il MANN e Capodimonte.
Siccome bisogna adottare sempre il principio : “non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa sempre dirlo” meglio evitare polemiche e divisioni.  Ciò non toglie che qualche volta se si riuscisse a privarsi dello scafandro ideologico si respirerebbe meglio.

Si potrebbe aggiungere che anche la voglia matta di manifestazioni tipo il “Giro d’Italia” destinate a trasportarci altre tonnellate di mezzi su gomma non gioverebbe ne alla salute dei sorrentini ne alla stessa tipologia di turismo di cui viviamo e ci destinerebbe ad altri due o tre giorni di agonia.
Con l’ingegnere Fedele si condivide la buona idea delle targhe alterne che saranno sperimentate proprio in questi giorni sulla vicina costiera amalfitana ed anche l’invito all’unità (con la Federalberghi) sia delle categorie produttive che dei sei Comuni. Sommessamente si ricorda che la Federalberghi sorrentina sempre capitanata da Costanzo Iaccarino, già nel marzo del 2018 , consegnò ai Sindaci un piano per arginare il traffico.
Il documento fu curato dall’ingegnere Andrea De Maio ed aveva la forma dello studio preliminare per una mobilità sostenibile. Esso era basato sulla creazioni di una serie di rotatorie , la più importante delle quali tra via Murrano e l’innesto sulla SS145 , che interessavano via Capo, Via Cavone, via Mariano Lauro, via Raffaele Bosco e su un servizio ferroviario metropolitano con tempi massimi di attesa 10/15 minuti.

Per quanto attiene la presenza di troppi bus turistici, minibus e NCC essa non è la causa ma l’effetto. La penisola sorrentina ha una offerta di posti letti eccessiva, esagerata rispetto al suo potenziale di servizi, dannoso per il futuro dei giovani; l’offerta (cinquantamila?? posti letto ) nettamente superiore alla domanda per almeno 7 mesi e tale che nei momenti del tutto pieno o sold out diventa insopportabile per la convivenza con le comunità locali, con il benessere fisico e mentale, per la ricerca di una casa per le giovani coppie, per la raccolta dei rifiuti, per garantire l’ordine pubblico, per le risorse idriche , per il controllo delle tariffe, per lo stesso camminamento nelle arterie principali.
La nostra classe politica ha comunque un alibi che è quello dello strapotere degli apparati burocratici, della schizofrenia delle normative, delle entrate a gamba tesa della magistratura, del potere di interdizione di associazioni civiche e di tanti enti pubblici. E avendo potuto osservare e sperimentare decenni di storia politica ed avvenimenti sociali, c’è un punto debole da sottolineare: la mancanza di una voce autorevole sia a livello regionale che nazionale e badate bene non è l’ultimo nella scala dei tanti difetti e debolezze.

In particolar modo a Palazzo Santa Lucia dove il Presidente impone “autorevolmente“ la sua linea e la sua agenda nelle quali la Penisola non figura nemmeno come comparsa. E’ un poco come il cane che si morde la coda, niente Comune Unico, niente Unione dei Comuni, tutti dediti a coltivare il proprio orticello ed allora zero rappresentanza e di conseguenza zero potere “colà dove si puote ciò che si vuole”.

“Vuolsi così colà dove si puote, ciò che si vuole, e più non dimandare”  (Canto terzo dell’Inferno della divina Commedia – Dante).

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