Massalubrense,  Meta,  Piano di Sorrento,  Provincia di Napoli,  Sant'Agnello,  Sorrento,  Vico Equense

Sergio Fedele, traffico: senza un piano è l’inferno! Ritardi e inadempienze ma c’è il Pums

Stampa
Sergio Fedele

L’ing. Sergio Fedele è fuor di dubbio tra i più attivi esponenti della società civile peninsulare impegnato a segnalare problematiche, a favorire la concertazione tra gli attori locali, a creare opportunità di relazioni tra istituzioni, associazioni di categoria e imprenditori per affrontare i temi più scottanti di interesse territoriale, fra cui il rapporto tra turismo e mobilità che si fa sempre più critico rischiando di trasformarsi in un boomerang sul piano socio-economico e ambientale. Fondatore e Presidente dell’Associazione Atex dell’ospitalità extralberghiera Fedele è particolarmente attivo nei confronti dei Comuni per coordinarne l’impegno, ma prima di questo a stimolarne la volontà ad agire unitariamente per fare un salto di qualità nelle politiche di programmazione turistica e di governo del territorio. Con quali risultati è ancora presto per vederlo, ma i segnali positivi ci sono e va riconosciuto che senza il suo impegno difficilmente alcuni argomenti avrebbero conquistato l’attenzione degli amministratori locali in gran parte a digiuno sulle strade da percorrere per costruire un progetto credibile e soprattutto attuabile per la sostenibilità della Penisola Sorrentina.

Probabilmente se venisse investito di una responsabilità politico-amministrativa potrebbe fare qualcosa di più trasformandosi in cinghia di trasmissione tra i fabbisogni del sistema paese e l’operatività a livello comunale. Unico punto debole la difficoltà a coinvolgere in tutte queste iniziative gli albergatori e nello specifico la Federalberghi di Costanzo Iaccarino che avrebbe oggettivamente bisogno di un restyling in grado di sintonizzarla sulle diverse frequenze dell’era post-covid.

Oggi l’ennesimo incidente sulla statale sorrentina 145 ha mandato in tilt la circolazione stradale generando una criticità che non è più emergenza, ma ordinaria amministrazione. Il commento di Fedele su facebook è stato: “Accessibilità in Penisola Sorrentina… È un inferno… E tra qualche settimana peggiorerà… I problemi per essere risolti devono essere affrontati… E tutti sappiamo che NESSUNO da anni sta affrontando questo enorme problema che necessita di iniziative a breve, medio e lungo termine. NESSUNO. Per questo con determinazione ma al momento con grande inefficacia da tempo chiediamo il TAVOLO PERMANENTE SULLA ACCESSIBILITÀ IN PENISOLA SORRENTINA CON REGIONE, AMMINISTRAZIONI COMUNALI, ESPERTI E ASSOCIAZIONI…L’alternativa è l’inferno…“.

Siamo davvero convinti che la politica sia in grado di affrontare seriamente e risolutivamente questo problema che, non dimentichiamocelo, chiama in causa tutti noi? Cioè semplici cittadini residenti con le nostre quotidiane esigenze di mobilità, gli operatori del comparto turistico e il loro indotto, il trasporto pubblico con le aziende che se ne occupano, la politica locale, provinciale e regionale! Ognuno di questi soggetti gioca un proprio ruolo in questa partita, soltanto i più si aspettano di veder risolto il problema della mobilità senza pregiudicare le proprie esigenze e i propri interessi, circostanza che frena qualunque seria iniziativa di regolamentazione del traffico e di razionalizzazione della mobilità.

Ci sono provvedimenti che devono essere adottati nell’immediato per recuperare un livello accettabile di vivibilità e non possono essere altro che di tipo restrittivo, quindi con penalizzazioni di specifici interessi che evidentemente non sono disponibili a sopportarne gli effetti in nome della salvaguardia del bene comune. Non dimentichiamo la circostanza che la fallita adozione di un piano regolatore sovraccomunale della mobilità in Penisola Sorrentina risale all’epoca dell’amministrazione-Pinto quando si compì un passo importante affidando all’Università di Bologna, e quindi a un pool tecnico, la redazione di un progetto che poi le stesse Amministrazioni committenti fecero abortire per la semplice ragione che già all’epoca avrebbe pregiudicato specifici interessi. Figurarsi ora che gli interessi in campo si sono moltiplicati e sono praticamente ingovernabili.

Partiamo allora dalla constatazione che la quantità di ogni tipo di veicoli circolanti è stratosferica e che per ridurre il traffico bisogna ridurne il numero, indifferentemente per qualunque tipologia di mezzo: auto, bus, camion e tir, moto. Quindi introdurre le targhe alterne H24 ed attuare un piano di controlli coordinato a livello peninsulare per reprimere tutte le trasgressioni. Nè, per esempio, si possono esentare gli NCC ormai moltiplicatisi al di fuori di ogni controllo e che condizionano pesantemente il traffico o i corrieri delle consegne a domicilio il cui numero è cresciuto esponenzialmente ne lcorso degli ultimi anni e si prevede aumenti ancora di più. Lo stesso dicasi per il trasporto su gomma rappresentato dai giganteschi automezzi e autoarticolati che transitano ad ogni ora del giorno sulle nostre strade le quali sono assolutamente incapaci di reggere una pressione del genere, anche sul piano strutturale delle stesse. Anche qui la soluzione è rappresentata dall’interdizione al transito in precise fasce orario, senza eccezioni, lo stesso dicasi per il carico-scarico merci il che richiede una rivoluzione nell’organizzazione non solo del sistema distributivo delle merci, ma della stessa organizzazione commerciale.

In secondo luogo vista la tipologia della statale sorrentina per tutto il Corso Italia occorre abolire da Meta a Sorrento qualunque tipo di sosta auto e moto per consentire una maggiore scorrevolezza del traffico. Facile a dirsi, tutt’altro che a farsi! Attenzione: qui si sta semplicemente accennando a qualche misura d’urgenza che può essere adottata in attesa di un progetto organico di razionalizzazione della mobilità che tenga per esempio conto delle risultanze del PIANO URBANO DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE (Pums) elaborato dalla  Città Metropolitana di Napoli e di cui nessuno sembra essere a conoscenza. uno studio meticoloso e che ha visto il concorso di una pluralità di soggetti interessati e che, se studiato almeno dagli amministratori locali, rappresenterebbe la base di partenza per una riflessione condivisa e per la costruzione di un’idea progetto aggiornata. Eppure non si tratta di un piano datato, ma che risale alla scorsa primavera quando si è svolto pure un forum dei territori preceduto dal Forum dei Comuni cui hanno partecipato solo il sindaco Giuseppe Tito per il Comune di Meta e Ciro Maffucci con Catello Arpino per il Comune di Vico Equense. Tutti gli altri assenti!

Si parta dalle risultanze di questo lavoro, peraltro liberamente disponibile sul sito della Città Metropolitana di Napoli, e se ne comincino a verificare le condizioni e le analisi senza ripartire sempre daccapo e senza linee guide di riferimento, ma un po’ alla carlona inscenando i soliti, inutili brainstorming che si concludono in un nulla di fatto. Ora devvero non c’è più tempo per gli improvvisatori e gli incompetenti perchè si è già ampiamente superata la soglia di guardia!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*