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Elezioni Città Metropolitana, Penisola Sorrentina divisa all’appuntamento del 20 febbraio

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Mentre l’attenzione generale è rivolta all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica (si comincia lunedì 24 gennaio con la prima chiama dei grandi elettori) c’è un altro “esercito” di grandi elettori che si sta preparando alle elezioni del nuovo consiglio della Città Metropolitana di Napoli che si terranno il 20 febbraio. Praticamente si tratta di eleggere i 24 rappresentanti degli enti locali della provincia di Napoli che siederanno nel nuovo Consiglio Metropolitano presieduto di diritto dal Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

Domenica 30 e lunedì 31 gennaio scadono i termini per la presentazione delle liste che si contendono la maggioranza nel nuovo consiglio. A votare sono chiamati 1568 tra sindaci e consiglieri comunali in carica in rappresentanza di 92 comuni (tranne 5 comuni commissiariati che quindi non hanno elettori). Le liste ufficiali, dopo le verifiche della Commissione elettorale preposta, saranno pubblicate il 12 febbraio sul sito web della Città Metropolitana.

I Consiglieri-elettori avranno una scheda di differente colore in base al numero degli abitanti del comune di appartenenza: grigia per Sant’Agnello e Meta; rossa per Massa Lubrense, Sorrento, Piano di Sorrento e Vico Equense. Ciascun voto ha un valore differente per cui quello dei Comuni più grandi, cioè con maggior numero di abitanti, è molto più pesante rispetto a quello di un comune inferiore per cui la partita che si gioca per essere eletti è quella di garantirsi alcuni voti di elettori delle grandi città che fanno la differenza nel computo delle preferenze. Esercizio tutt’altro che semplice perchè questi voti sono i più corteggiati dai partiti che proprio nelle grandi città si giocano il risultato elettorale.

Luigi de Magistris e Giuseppe Tito

Cinque anni fa la Penisola Sorrentina si presentò compatta a questo appuntamento facendo convergere quasi tutti i voti a sostegno del candidato Giuseppe Tito (Sindaco di Meta) che riusciì ad ottenere il decisivo sostegno di alcuni grandi elettori totalizzando 3266 voti di preferenza, classificandosi 9° eletto nella lista PD e andando a occupare un ruolo importante con la delega all’attuazione del Piano Strategico Metropolitano che ha visto Tito essere davvero un protagonista che ha portato risorse e prospettiva all’intera Penisola Sorrentina, senza tralasciare le altre realtà provinciali.

Rispetto a cinque anni fa le cose stanno diversamente, alla faccia della tanto sbandierata unità di intenti per costruire un’Unione dei Comuni. Quasi ogni Comune della Penisola è in corsa per candidare un proprio rappresentante in una delle liste che saranno ufficializzate fra 7 giorni. Quindi si arriverà al voto con una Penisola Sorrentina divisa, dove ognuno degli aspiranti consiglieri metropolitani cercherà di giocarsi la partita facendo leva su rapporti personali con elettori di città importanti il cui voto, come abbiamo visto, ha un peso significativo e decisivo ai fini dell’elezione. Un’impresa assolutamente non facile quella di essere eletti, ma che politicamente rappresenta un enorme passo in dietro rispetto a cinque anni fa, oltre che un disconoscimento all’ottimo lavoro svolto da Tito che, per conservare una rappresentatività super-partes garantita agli elettori della Penisola Sorrentina che lo sostennero, si è beccato la sospensione dal PD che a fine corsa (nell’autunno scorso) decise di far saltare la presidenza metropolitana di Luigi de Magistris. Un dictat rifiutato da Tito che ha portato avanti il mandato ricevuto dai suoi colleghi peninsulari la cui stragrande maggioranza nulla ha a che fare col PD.

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