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Lezioni in presenza o in dad? E’ scontro tra Presidenti, Medici e Dirigenti col Governo che vuole il rientro il 10

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Il dibattito politico nazionale si sta concentrando sulla riapertura delle scuole post vacanze natalizie e la decisione di alcuni governatori, anche sulla base di indicazione dell’Ordine dei Medici e di migliaia di Dirigenti Scolastici, a far slittare almeno di una quindicina di giorni il ritorno in classe per scongiurare un’ecatombe di contagi vista l’elevata capacità infettiva della variante omicron del covid-19. Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha ribadito la chiusura delle scuole elementari e medie fino alla fine di gennaio, ma il Governo è pronto a impugnare al TAR questa decisione per imporre il rientro in classe lunedì 10.

Buon senso, oltre che indirizzi scientifici, vorrebbero che la scuola non riaprisse in presenza per bypassare la fase di raggiungimento del picco dei contagi che rischia di paralizzare il Paese e di non poter garantire l’assistenza sanitaria già allo stato in forte crisi. Il Governo-Draghi si sta dimostrando assolutamente incapace di gestire in modo intelligente e lungimirante la pandemia con l’adozione di continui DPCM contraddittori, restrizioni che diventano incomprensibili e inattuabili perchè i controlli sono praticamente impossibili. Il governo dei presunti migliori sta miseramente naufragando nelle divisioni sulla scelta del nuovo presidente della repubblica e per salvaguardare le poltrone di un ceto politico scadente. Crediamo che cercare di contrastare l’espansione del virus dopo le festività rinviando le lezioni in presenza sia una decisione saggia perchè non si può valutare l’impatto che ne deriverà sul fronte dei contagi mentre la popolazione scolastica solo in minima parte è vaccinata.

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