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Pandemia Covid-19, in Austria scatta l’obbligo vaccinale. E in Italia?

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L’Europa è in piena 4° ondata di pandemia Covid-19 e l’Austria è stata la prima nazione a optare per l’introduzione del vaccino obbligatorio oltre a proclamare tre settimane di lockdown allo scopo di frenare la diffusione del virus. Negli altri Paesi, in primis la Germania, la situazione sul fronte dei contagi è critica e il sistema ospedaliero è sotto stress col rischio di non avere più disponibilità di posti in terapia intensiva. In Italia il dibattito politico non ha ancora assunto una piega decisionista in direzione dell’obbligatorietà del vaccino, ma l’eventualità comincia a serpeggiare tra gli opposti schieramenti soprattutto perchè i Presidenti di Regione, da Nord  a Sud, invocano l’adozione di provvedimenti più stringenti per scongiurare un’escalation sanitaria che rischia di riportare il paese alla stagione del pre-vaccino. Nonostante gli alti numeri di vaccinati e l’avvio, lento, del terzo richiamo in Italia crescono le preoccupazioni per le forti resistenze di un 10-15% di popolazione a sottoporsi al vaccino con la conseguenza che il virus circola e sono in tanti i no-vax a finire in ospedale e anche in rianimazione. Preoccupano anche i contagi tra i bambini per i quali non è stato ancora deciso sul via libera alla vaccinazione per la fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni. Insomma il rischio è di ritrovarsi con la necessità di nuovi lockdown, forse selettivi, ma necessari per porre un freno ai contagi e ripiombare nella crisi più nera!

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