Campania,  Sorrento,  Vico Equense

Sanità, martedì il Vescovo Alfano con i Parroci e i Movimenti incontrano il direttore Sosto

Stampa
Gennaro Sosto

Mons. Francesco Alfano

L’auspicio di Piergiorgio Sagristani (sindaco di Sant’Agnello) di inaugurare una stagione politica all’insegna dell’Unione Intercomunale sembra confermarsi un sogno perchè alla prima occasione, cioè all’indomani dell’incontro dei sindaci peninsulari col direttore generale dell’Asl Na 3 Sud Gennaro Sosto sulle croniche criticità del sistema ospedaliero territoriale, ognuno è corso a dare la propria versione dei fatti, a esprimere la propria valutazione per proporsi interlocutore privilegiato su un tema caldo, anzi caldissimo. Ognuno a cercare visibilità e ad annunciare altre iniziative, come il sindao di Vico Peppe Aiello e quello di Sorrento Massimo Coppola che la prossima settimana sarà audito dalla Commissione Regionale Sanità. E tanto per non lasciare sulla scena soli i sindaci tornano in campo i movimenti civici, in particolare quello diretto dalla Pastorale Sorrentina che ha indetto per martedì 9 novembre, alle ore 19 in Cattedrale a Sorrento, un incontro pubblico col direttore generale Sosto cui interverrà anche il Vescovo Mons. Francesco Alfano nella sua qualità di vescovo incaricato della Conferenza episcopale campana per la pastorale della salute. Fermo restando che tutte le iniziative di sensibilizzazione civica, non solo sui temi sanitari, sono importanti e dimostrano una vitalità della comunità locale, va comunque detto che non è chiaro che cosa di nuovo possa aggiungere Sosto a quanto già ha detto ai sindaci qualche giorno fa circa le nuove assunzioni (8 su 12 partecipanti a un concorso) e quelle da bandirsi all’inizio del 2022 per assicurare una “forza lavoro” adeguata alle esigenze dei due nosocomi peninsulari.

Le forti criticità relative alla disponibilità di personale comunque restano, visto che non appena vengono banditi concorsi in altre Asl diversi sanitari in servizio in Penisola Sorrentina vi partecipano trovando evidentemente più conveniente e soddisfacente per loro prestare servizio in altri ospedali. Questo è un problema sottaciuto, come quello dei tanti trasferimenti che nel corso degli anni hanno impoverito la dotazione organica dei due Ospedali che oggi non sono in grado di garantire una funzionalità h24 e non solo per gli interventi operatori, ma anche per altri reparti dove scarseggia il personale medico e paramedico. Sul tema permangono equivoci, tattiche del detto e non detto, qualche zona d’ombra che nessuna manifestazione chiarisce.

Che cosa potrà aggiungere Sosto di non detto ai sindaci nell’incontro col Vescovo, con i Parroci e con le altre Associazioni non è dato immaginarlo anche perchè nell’arco di una settimana non possono essere maturate novità rilevanti. Oppure Sosto rivelerà ai vertici ecclesiastici quello che non ha detto ai vertici delle istituzioni amministrative locali! Si vedrà.

 Tra fine anno e inizio 2022 dovrebbero entrare in servizio una decina di nuove unità grazie ai concorsi fatti e a nuovi che si stanno bandendo. A quanto pare il vero problema è la “scarsa appetibilità” per i medici di venire a lavorare in Penisola Sorrentina, anzi quelli che già ci sono concorrono per posti in altre strutture ospedaliere. Praticamente gli ospedali sorrentini rappresentano un transito nella prospettiva di migliori destinazioni. Qualche volte sono stati evidenziati i problemi che scoraggiano la permanenza dei sanitari in Penisola, ma sembra che trovino poca audience nell’opinione pubblica nonostante siano significativi: la distanza e le criticità nella mobilità in entrata e in uscita; i costi della sosta auto in parcheggio che, in qualche occasione, è stata sostenuta facendo stipulare una specie di convenzione riservata ai sanitari attivi presso l’Ospedale di Sorrento. Provvedimento occasionale e insufficiente per cui l’onere economico quotidiano diventa un ulteriore disincentivo a venire a lavorare a Sorrento; il contesto lavorativo che in alcuni reparti è tutt’altro che agevole, qualcuno lo definisce addirittura insostenibile per cui trasferirsi significa sottrarsi a una perenne conflittualità che in qualche caso assume le sembianze di un vero e proprio stolking a detta di molti sanitari. Infine le carenze tecnologiche, come quelle del Pronto Soccorso vicano, che oltre a mettere a rischio la vita dei pazienti espone ad altrettanti pericoli i sanitari che non dispongono di tutto quanto occorre per poter garantire un’assistenza adeguata e in sicurezza. Infine l’appello che qualche volta è stato rivolto alla comunità locale da parte delle autorità sanitarie per agevolare i costi delle locazioni per quei medici che potrebbero optare per risiedere in loco per sottrarsi allo stress del viaggio quotidiano non hanno sortito effetto. A tutto ciò si aggiunge la prospettiva della realizzazione del Nuovo Ospedale a Sant’Agnello che secondo i movimenti e/o gli agitatori d’opinione sarebbe la causa del progressivo e inerrestabile declino degli attuali ospedali che sarebbero stati destinati a una specie di eutanasia tutta a spese dei cittadini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*