Italia

Covid, l’anarchia scientifica e la guerra dei vaccini

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di Raffaele Lauro

Si sperava che l’anarchia scientifica, collegata a quella comunicazionale, che ha caratterizzato la gestione della pandemia nel 2020, non soltanto in Italia, potesse essere superata, nel 2021, da una campagna vaccinale fondata sulla rinnovata fiducia nella ricerca scientifica in medicina. Una speranza, tanto attesa, tanto agognata, tanto auspicata, ma che risulta, tuttavia, allo stato, mal riposta! L’avanspettacolo quotidiano, radiotelevisivo e social, sul contenimento della pandemia, interpretato da sedicenti scienziati e da virologi da operetta, spesso in contrapposizione tra di loro, ha seminato dubbi, paure, incertezze e timori nelle popolazioni e ha alimentato le falangi dei no-Vax. Nel 2021 ha avuto inizio, ed é in pieno svolgimento, la guerra tra i diversi vaccini, sulla loro rispettiva efficacia e sui tempi di somministrazione, qualora previsti, delle seconde dosi.

Dopo lo “sputtanamento” del vaccino AstraZeneca, che ha causato la fuga dalle prenotazioni, siamo passati, in queste ore, a quello del vaccino Pfiser, elevato in precedenza agli onori degli altari, come il più sicuro e affidabile, a causa del contrasto in corso tra i responsabili della multinazionale e le nostre autorità sanitarie nazionali. Con il seguito inevitabile di un caos comunicazionale e di uno sconvolgimento dei calendari regionali, già fissati, per le seconde dosi, che stanno creando smarrimento, sconcerto e rabbia nei destinatari. Ne gioiscono soltanto i sacerdoti dei no-Vax, che hanno trasformato l’odio per la scienza in un’ideologia negazionista e in un settarismo fanatico. Purtroppo, questa pandemia mondiale, che ha già seminato milioni di morti e svelato l’impreparazione e l’improvvisazione dei governi e di tutti i regimi politici a garantire la salute pubblica, ha rafforzato soltanto il potere delle multinazionali farmaceutiche, le cosiddette big pharma, in lotta tra di loro per ragioni di mercato o, laddove pubbliche, di potere.

Non solo hanno umiliato gli Stati sovrani, ma si sono inserite negli equilibri geopolitici mondiali, nello scontro tra le residue democrazie e le dittature imperanti. In Occidente, il potere politico e la sovranità statuale sembrano sempre più alla mercé delle big tech e delle big pharma. Cosicché la stessa proposta del presidente Biden sulla liberalizzazione dei brevetti dei vaccini, pur meritoria in via di principio, appare, al momento, del tutto velleitaria. La ricerca scientifica in medicina, che ha recato, negli ultimi due secoli, benefici all’umanità intera e alla salute dei popoli, é diventata ostaggio, in questa drammatica situazione, del profitto neocapitalistico o di regimi dittatoriali, con ambizioni imperialistiche, come la Cina. E ciò – va detto senza paura! – metterà in pericolo, nelle future sfide epidemiche da affrontare, insieme con la salute, la stessa libertà del genere umano.

 

 

 

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