Un impianto di disassemblaggio e recupero dei rifiuti ingombranti in chiave “green”
Tetto verde, impianto fotovoltaico, recupero delle acque piovane e salvaguardia delle alberature, sono le caratteristiche dello studio prediposto per dotare il Comunedi questo innovativo impianto. Per l’ubicazione dell infrastruttura è stato scelto un suolo di proprietà in parte del Comune ed in parte della Società di Trasformazione urbana, in località Pontone non alberato. Il progetto, approvato dalla Giunta Comunale su proposta dell’assessore all’ambiente Sonia Bernardo, è stato candidato ad un finanziamento dell’ATO 3 Rifiuti della Regione Campania. Costo dell’intervento è di 595.000 euro. L’impianto prevede un fabbricato coperto con una zona per il disassemblaggio perlopiù di mobili, in modo da permettere il riciclo delle materie prime. Attorno al fabbricato, un piazzale per la movimentazione dei materiali. All’impianto è annesso una sala dove saranno esposti i mobili e le suppellettili in buone condizioni e potenzialmente riusabili dopo un opportuno trattamento di sanificazione.
L’area interessata dal progetto è completamente non alberata ed attualmente oggetto di abbandono di rifiuti. E’ previsto un ingombro di 1150 metri quadrati di cui solo 292 coperti, in un lotto di terreno di oltre 6000 metri quadrati. Dell’indice massimo di utilizzo del suolo previsto dallo strumento urbanistico è impiegato solo il 31%, di quello di copertura solo il 16%. La parte restante ed alberata del lotto pari a circa 5000 metri, non oggetto dell’intervento, rimane un meleto e saranno salvaguardate tutte le essenze arboree tipiche presenti.
Questo il commento dell’assessore all’Ambiente Sonia Bernardo: “Riuso, riciclo e riduzione dei rifiuti” sono le parole chiave alla base di questo progetto. Si tratta di un impianto che ha un impatto ambientale minimo, in un lotto di terreno non alberato, che non produce nessun cattivo odore. Tratterà i rifiuti con codice C.E.R. 200307 ossia armadi, tavoli, mobili, divani, reti e strutture di letti, giocattoli voluminosi e dismessi. Quando non riusati, passeranno allo smontaggio con la separazione dei diversi materiali da avviare al riciclo. L’ impianto progettato produrrà occupazione ed abbasserà, per tutti noi cittadini, i costi di smaltimento di questa frazione di rifiuti oggi particolarmente onerosa . Pur essendo di piccole dimensioni potrà soddisfare le esigenze degli altri comuni della Penisola Sorrentina che potranno avere anch’essi beneficio economico, non più costretti a smaltire lontano. In questo modo l’impianto si autofinanzierà.
Il tutto è stato progettato in un’ottica sostenibile dal Comune in collaborazione con l’ architetto Antonino Di Palma che come direttore tecnico di Terra delle Sirene ed esperto riconosciuto del settore, ha fornito una serie di indicazioni per la funzionalità e la sostenibilità ambientale dell’opera con soluzioni quali il tetto verde con essenze vegetali, il recupero ed il riutilizzo delle acque piovane, la produzione di energia elettrica con impianto fotovoltaico e un inserimento leggero nel paesaggio. Ringrazio, quindi sia l’architetto Di Palma che gratuitamente ha fornito la propria collaborazione sia l’ufficio lavori pubblici. Il loro impegno ci ha permesso di candidare il progetto ad un finanziamento dell’ATO3 rifiuti. Il messaggio che una struttura del genere lancia ha valenza anche educativa : riuso e riciclo in un piccolo impianto anch’esso ecosostenibile”. (comunicato stampa)