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Sorrento alle urne. Marino Starace: “Mi candido per risanare il Comune e rilanciare Sorrento”

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Marino Starace
Marino Starace

SORRENTO – Il settimanale Agorà ha acceso i riflettori su uno dei candidati alle amminsitrative di settembre nello schieramento di Marco Fiorentino. Si tratta di Marino Starace, commercialista sorrentino che andiamo a conoscere. “Ho accolto con piacere l’invito di Marco Fiorentino a candidarmi alle elezioni amministrative sorrentine perché credo sia venuto il momento di impegnarsi in prima persona per cambiare le cose e per indirizzare la politica comunale su giusti binari se vogliamo guardare con un pizzico di ottimismo al nostro futuro”.  Parla così Marino Starace, 53 anni commercialista, e spiega il motivo per cui ha deciso di concorrere alle elezioni in programma il 20 e 21 settembre.

Prima di approfondire il ragionamento conosciamo meglio chi è Starace-uomo prima di Starace-candidato. Dal 1997 iscritto all’albo dei commercialisti, ha esordito giovanissimo nella professione per cinque anni a fianco di una figura prestigiosa come il prof. Bruno Matera presso il cui studio ha svolto il praticantato. E’ stato nella Marina Militare e ha praticato a livello agonistico la disciplina sportiva del “power lifting“, l’alzata di potenza, in competizioni nazionali. Molti e variegati i suoi interessi: dalla storia alla pesca sportiva, alla cucina, ma è sui numeri che Starace è capace di performance che ne fanno uno dei più attenti e critici analisti della spesa pubblica.
La finanza locale è una cosa molto seria, dobbiamo renderci conto che parliamo di risorse pubbliche che provengono da noi cittadini-contribuenti per cui l’attenzione su come vengono spesi i nostri soldi dev’essere una priorità assoluta per chi ricopre funzioni pubbliche – evidenzia StaraceSe ne deve dar conto puntualmente ancora di più oggi con i problemi che stiamo vivendo! Non mi sembra che ci sia stata troppa attenzione e premura in questo senso per cui è indispensabile invertire rotta, soprattutto dopo la crisi dovuta alla pandemia e agli effetti che ha prodotto sull’economia sorrentina e non solo. Dobbiamo cogliere l’occasione per uscir fuori da schemi desueti di gestione delle finanze locali che si traducono in un sistematico sperpero di risorse a discapito dei reali interessi della comunità e del soddisfacimento dei suoi veri bisogni. Oggi non ce lo possiamo più permettere e questo dev’essere chiaro a tutti coloro che concorrono alle elezioni e a chi avrà la responsabilità di amministrare la città! Io ragiono con i numeri dei bilanci, con quelli del Comune e delle società partecipate, verifico i criteri della spesa pubblica e l’impiego delle risorse che sono in forte decremento. Dai dati disponibili nel solo mese di maggio la liquidità del Comune, per esempio, è calata di 6 milioni di euro a fronte di una drastica riduzione delle entrate. Per giugno e luglio sarà altrettanto per cui occorre totalmente reinventare la politica finanziaria del Comune che sconta altre situazioni debitorie pregresse che incidono in modo sostanziale sui bilanci annuali. Con queste cose non si scherza!“.

Starace è uno strenuo assertore di una spesa pubblica intesa nell’ottica del contrasto a qualunque forma di spreco: “Per gli anni passati sono stati letteralmente bruciati milioni di euro per eventi, iniziative e altro senza che ciò abbia prodotto benefici reali alla Città: chi afferma il contrario sa di mentire perché basta scorrere l’elenco delle spese e dei beneficiari, valutare i risultati conseguiti e il ritorno che se ne sono avuti sul piano turistico. Quando abbiamo avuto enormi disponibilità finanziarie grazie alla tassa di soggiorno avremmo potuto risolvere problemi decisivi per l’immagine turistica di Sorrento e per la vivibilità che bisogna assicurare a residenti e ospiti se vogliamo parlare di una città eccellente sul piano dell’offerta turistica. Turismo! Voglio fare una semplice riflessione anch’essa frutto di comparazione di dati. Com’è possibile, per esempio, che Campania e Trentino Alto Adige hanno lo stesso fatturato annuo a fronte della straordinaria offerta di territorio, patrimonio artistico-storico-culturale della nostra Regione rispetto al Trentino? Ci rendiamo conto di quello che abbiamo? Pompei, Ercolano, Paestum, Capri, Ischia, Procida, la Costiera Amalfitana, l’area puteolana e lago patria, il Vesuvio, Baia Domizia, la Reggia di Caserta, Napoli e così via in lungo e in largo. Possibile che un tale patrimonio non si sia capaci di farlo fruttare il triplo, il quadruplo di quello montano del Trentino?

fondazione sorrento logoE Sorrento perché non cambia strategia di marketing turistico promuovendosi come brand territoriale e non come singole realtà imprenditoriali il cui potere attrattivo è insignificante senza il contesto ambientale di riferimento? Che cosa ci vuole a comprendere che il futuro sta nella promozione dell’insieme e non delle individualità, per quanto eccellenti! La Fondazione Sorrento ha il pregio di essere rappresentata da una figura conosciuta in tutto il mondo qual è il com. Gianluigi Aponte che è un naturale ambasciatore del nostro territorio all’estero. Bisogna uscire fuori da logiche superate e sviluppare politiche di marketing intelligenti puntando sui punti di forza con azioni in grado di tradursi in vera attrazione! Una volta che ci siamo resi conto degli effetti devastanti provocati dalla pandemia sull’economia turistica e che quindi sono saltati gli schemi tradizionali dei flussi turistici spontanei verso Sorrento, che cosa aspettiamo a cambiare strategia senza aspettare il ritorno di un passato che potrebbe anche non tornare o non essere più quello di prima? ferragniSe non si comprende questo, il futuro è nero per cui la prossima Amministrazione è chiamata a compiere uno sforzo straordinario se vuole riposizionare strategicamente la città rispetto agli scenari turistici internazionali. Per questo non si devono sprecare le risorse! Pensiamo per esempio al potere di un influencer nel condizionare il mercato e gli orientamenti del pubblico. Una Ferragni che parla di Sorrento vale più di qualunque altra promozione anche rispetto a nuovi target di utenti che allo stato nessuno sa come intercettare!

Starace ha costituito un gruppo social denominato “Sprechi, tasse&Dintorni” col quale ha condiviso riflessioni e dati con una platea di persone sensibili ai temi di una spesa pubblica oculata. “Oltre agli sprechi occorre valorizzare il patrimonio dell’Ente le cui entrate sono, in alcuni casi, irrilevanti rispetto al giro d’affari che generano – sottolinea Starace – Su queste cose bisogna essere intransigenti nell’interesse di tutti perché si tratta di beni pubblici e se essi generano utili questi devono avere ricadute positive sulla comunità, non diventare strumento per favorire interessi individuali e poi sborsare fior di quattrini per pagare locazioni a privati. Un altro esempio: paghiamo circa 1 milione di euro l’anno ad Andreani Tributi per il servizio di riscossione. Mi sembra davvero un costo esorbitante se consideriamo quello che con l’informatizzazione e col personale qualificato si potrebbe gestire internamente con risparmi consistenti che possono ridurre i tributi locali o finanziare altre attività, il sociale o la promozione. Insomma su questi argomenti si deve ragionare e vorrei che se ne parlasse in campagna elettorale da parte di chi si candida per amministrare la città: altrimenti qui non si va mai al sodo delle questioni e Sorrento non si riprenderà se si continua sulla falsariga di quello che è stato fino a oggi. Lo devono capire i cittadini, i lavoratori e gli imprenditori che interessi di tutti cambiare registro. Io mi sono messo in gioco per questo motivo, non ho interessi personali da tutelare e perciò sono pronto a confrontarmi su tutti questi temi di cui si parla poco, male o per niente“.

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