Sorrento

Sorrento, il Tribunale respinge il ricorso di Marco Fiorentino: “pago e andiamo avanti!”

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Marco Fiorentino
Marco Fiorentino

Stamattina è stata pubblicata la sentenza della Corte d’Appello di Napoli relativa al ricorso presentato da Marco Fiorentino avverso la decadenza dal consiglio comunale per incompatibilità dovuta al debito in essere col Comune di Sorrento che aveva liquidato quota parte del dovuto agli eredi delle due vittime della vicenda dell’1 Maggio 2007 per il quale Fiorentino era stato condannato. Una sentenza attesa ma che non avrà incidenza sull’annunciata candidatura a sindaco di Fiorentino che, nella conferenza stampa della scorsa settimana, aveva preannunciato che, in caso di soccombenza, non avrebbe fatto ricorso in Cassazione e avebbe saldato il debito col Comune.

Circostanza confermata dalla dichiarazione ufficiale diffusa da Fiorentino in riferimento alla sentenza: “La Corte di Appello di Napoli – prima sezione civile – ha rigettato l’appello da me proposto all’ordinanza con la quale il Tribunale di Torre Annunziata aveva, a sua volta, rigettato il mio ricorso per l’annullamento di deliberazione con la quale il Consiglio Ccomunale di Sorrento, ritenendo applicabile alla mia vicenda processuale il disposto dell’art.63 n.6 testo unico enti locali, dichiarata la incompatibilità, aveva deliberato la mia decadenza dalla carica di consigliere comunale.
Non è mia intenzione commentare la decisione della Corte, così come non ho commentato la precedente del Tribunale ed altre ancora. Me l’aspettavo? L’interpretazione della norma di quanti mi hanno suggerito di difendere la carica e la funzione di consigliere comunale per la ritenuta ingiustizia dell’incompatibilità contestatami era sbagliata?
Non lo so, né in questo momento mi interessa saperlo anche perché per me pensare che giudici e giustizia, indipendentemente dai limiti interpretativi che ogni essere umano ha, non siano volti della stessa medaglia non mi consente, né in futuro mi consentirebbe, serenità e tranquillità di pensiero e azione. Non impugnerò la sentenza della Corte d’appello di Napoli perché il tempo delle elezioni comunali è incompatibile con tempi di una decisione della Suprema Corte di Cassazione. L’avevo preannunciato quando ho comunicato la mia decisione di candidarmi alla carica di sindaco: pagherò. Oltretutto con la consapevolezza di aver sino ad oggi pagato un conto che, ritengo, neppure mi era dovuto pagare”.

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