A proposito del Maximal Pompeii…bene fa il sindaco Amitrano a tutelare il nome della sua città
Ha ragione il sindaco di Pompei Pietro Amitrano a voler tutelare il nome della sua Città da un uso commerciale improprio e soprattutto ingannevole per i turisti che verranno indirizzati nel centro Maximall da realizzarsi a Torre Annunziata e che nulla ha a che vedere con Pompei tranne la prossimità territoriale. E’ evidente che una location così imponente per essere attrattiva, non solo sul piano squisitamente commerciale, ha bisogno di una storia da vendere, anzi di una suggestione ed è quello che spregiudicatamente intendono fare gli imprenditori Paolo e Corrado Negri che hano investito oltre 170 mln di euro per realizzare questo mega centro commerciale-turistico destinato a sconvolgere l’economia dell’intera area metropolitana di Napoli e non solo.
Che ci sia un abuso nell’utilizzo della denominazione lo conferma la stessa, consapevole scelta di aggiungere una seconda i al nome di Pompei trasformandolo in Pompeii, come se bastasse questa elementare e insignificante manipolazione per mettersi al riparo dalle legittimi rivendicazioni di uso improprio del nome della città da parte del primo cittadino di Pompei. L’hub commerciale non può infatti proporsi sul mercato turistico-commerciale come se fosse una realtà assimilabile a Pompei la cui identità e quindi denominazione meritano di essere salvaguardate. Così come quella di qualunque città il cui nome possa essere utilizzato per usi strettamente di business da parte di terzi che non siano i naturali e legittimi proprietari della denominazione civica, cioè i residenti e per essi la pubblica amministrazione. In questo senso la “battaglia” del sindaco Amitrano merita di essere ampiamente sostenuta a tutela del buon nome di Pompei e del pubblico interesse che non è certamente quello perseguito dagli “imprenditori-prenditori” di un’identità riconosciuta a livello mondiale e pertanto non sfruttabile privatamente sic et simpliciter!