Nascerà Sorrento 3.0 per l’affaire “percorso meccanizzato”. In campo i “Paperoni sorrentini”
![Gianluigi Aponte](https://www.politicainpenisola.it/wp-content/uploads/2011/06/Aponte-Gianluigi-150x150.jpg)
Sull’ultimo numero del settimanale Agorà, da ieri in edicola, troviamo un nuovo approfondimento sull’operazione “percorso meccanizzato” e cioè gli acquirenti delle quote societarie e la composizione del CdA che sarà presieduto da Nello Aponte in raprpesentanza della Marinvest del gruppo MSC di Gianluigi Aponte.
![Giuseppe Stinga](https://www.politicainpenisola.it/wp-content/uploads/2013/10/Stinga-150x150.jpg)
Il sodalizio voluto dall’armatore ha definito quello che sarà il management della società “Sorrento 3.0”: 4 i rappresentanti degli albergatori e più esattamente Nino Apreda, Carlo Scala, Gianmario Russo, Enzo Manniello. Per le compagnie di navigazione troviamo Salvatore Di Leva dell’Alilauro Gruson, consigliere comunale di opposizione; alra figura nota della politica sorrentina che entra nel CdA è il geom. Raffaele Apreda che entra in rappresentanza delle strutture extralbeghiere (infatti è titolare di un B&B di charme nel centro di Sorrento); Francesco Leonelli rappresenta i balneari; con ben 9 quote acquistate per conto di tre diverse società entra in CdA l’ex vice sindaco di Sorrento Giuseppe Stinga.
Il settore delle ristorazione, altrettanto rappresentativo dell’economia sorrentina, non è entrato a far parte del CdA. Allo stato le quote raccolte superano le 90 per circa 18 mln di euro di capitale. Notizia dell’ultim’ora è quella che vedrebbe intenzionati un gruppo di cittadini ad acquisire una o più quote (il valore nominale è di 100mila) per garantire una partecipazione popolare all’interno della costituenda società. Nelle prossime ore un professionista incaricato, che ha valutato la fattibilità dell’operazione, potrebbe richiedere la sottoscrizione di quote in nome e per conto di un gruppo di cittadini e professionisti. Insomma l’affaire percorso meccanizzato fa proprio gola a tutti e l’intento è quello di rinunciare al finanziamento regionale per la realizzazione dell’opera anche per non dover riconoscere un posto in CdA al rappresentante della Regione Campania.