Meta alle urne, Giuseppe Tito schiera la squadra con lo stato maggiore del PD
META – All’indomani della presentazione della lista “Patto per Meta – Tito Sindaco” e alla vigilia della presentazione del suo avversario Tony Cocurullo con la lista “Un’altra Meta c’è” sorge spontaneo l’interrogativo: “chi tra gli aspiranti sindaci può meglio rappresentare la città di Meta per il prossimo quinquennio?” Sondando le opinioni dei Metesi il verdetto è scontato: il sindaco uscente Giuseppe Tito che più dei suoi avversari interpreta gli umori e incarna le aspettative di una comunità che, nel sindaco del popolo, sembra aver trovato la miglior espressione dell’odierna metesità!
Nella serata di presentazione della lista e del programma Tito ha confermato di essere il leader indiscusso della sua compagine elettorale e amministrativa; di essere al centro della filiera istituzionale che da Meta arriva al Parlamento di Bruxelles passando per la Città Metropolitana, per la Regione Campania, per il Governo nazionale. L’assessore regionale all’istruzione Lucia Fortini e la consigliera Enza Amato hanno ribadito il sostegno personale e politico della Regione e del governatore Vincenzo De Luca a Tito per cui è fuor di dubbio che solo lui è oggi è in grado di garantire una governabilità sintonizzata su tutte le frequenze politico-istituzionali, ivi inclusa quella con un PD che tra Tito e i rappresentanti del suo circolo non ha dubbi nel sostenere la riconferma del sindaco del popolo.
Per Cocurullo si tratta di una sfida impari sotto tutti i punti di vista, in primis quello politico visto che il circolo metese del partito non è apparso mai in grado di condizionare veramente Tito e il suo entourage che è ben incastonato nel sistema Dem partenopeo e campano. Con 250 interventi realizzati nel corso della consiliatura Tito conferma di essere un amministratore che guarda al sodo, che va al nocciolo dei problemi per trovare le soluzioni ottimali e dare così risposte ai cittadini che, in questa tornata elettorale, davvero hanno poca scelta di fronte a loro per non disperdere il voto! Tito sa di giocarsi la carriera politica con questa tornata elettorale e la rielezione per lui non sarà un fatto scontato perchè giocherà la partita come se si trattasse della prima volta, chiedendo il voto “porta a porta” e presentandosi come il cittadino che, investito della responsabilità della rappresentanza politico-istizionale della propria città, sa di dover dar fondo a tutte le sue risorse umane e politiche per aggiudicarsi una riconferma schiacciante.
La sua lista scalpita perchè la competizione per il voto di preferenza, visti i candidati in lizza, è alta! Gli uscenti si sentono insidiati nelle proprie posizioni che dovranno essere riconfermate altrimenti il rischio è quello di restare fuori dal consiglio. Tito lo sa che dal responso delle urne dipende anche dell’altro: in ballo c’è ancora una volta la leadership politica peninsulare e non è casuale che a dar man forte al sindaco-consigliere metropolitano sono giunti i sindaci di Massa Lubrense Lorenzo Balduccelli, quello di Piano di Sorrento Vincenzo Iaccarino, quello di Vico Equense Andrea Buonocore oltre al primo cittadino di Cercola Vincenzo Fiengo. Il bilancio dei primi cinque anni di amministrazione-Tito dimostra che il primo cittadino ha saputo giocare fino in fondo le proprie carte anche rispetto a un’inchiesta della Magistratura che lo vede “rinviato a giudizio“, ma da cui è certo di uscire a testa alta. Probabilmente il circolo PD ha sbagliato a non opporgli come candidato sindaco Paolo Trapani, ex sindaco e segretario cittadino PD, che avrebbe avuto maggiori chance di successo rispetto a Cocurullo che, senza dubbio, è una brava persona, ma la cui candidatura non infiamma i cuori e non appare in grado di mettere in difficoltà il sindaco uscente! Ora i giochi sono fatti e ai contendenti restano circa due settimane di campagna elettorale! Il rammarico di queste elezioni, a prescindere dalle parti che si confrontano nelle urne, è quello della rinuncia alla ricandidatura della consigliera uscente Susanna Barba che è stata la sola a svolgere un vero ruolo di opposizione e che sicuramente avrebbe dato un valore aggiunto alla compagine che l’avesse candidata.