Meta alle urne, tutti alla corte di Tito! Fibrillazioni tra gli uscenti per candidature eccellenti
META – Le grandi manovre per le amministrative di maggio continuano a svolgersi dietro le quinte, al riparo da occhi e orecchie indiscrete perchè è uno l’imperativo categorico: lavorare nell’ombra. Infatti il tema dominante di questa tornata elettorale è uno solo: la trasversalità degli schieramenti dove c’è una sola stella polare, il sindaco del popolo Giuseppe Tito.
In effetti di avversari in grado di contendergli il posto o di sbarrargli la strada alla rielezione al momento non se ne vedono all’orizzonte e forse neanche ce ne sono! Tutti alla corte di Tito, ansiosi e smaniosi di assicurarsi uno dei dodici posti in lista per ambire a diventare uno degli 8 eletti della lista vincente per poter aspirare a un posto di assessore che questa volta dovrà equamente suddividersi tra donne (2) e uomini (2).
Agli sconfitti andranno i restanti 4 seggi per formare un consiglio comunale di 12 consiglieri più il sindaco. Bruno Antonelli, ex sindaco e consigliere uscente, sta negoziando apertamente con Tito per garantire una rappresentanza al proprio entourage in consiglio o per qualche poltrona che conta nel sottogoverno cittadino. Del resto in questi cinque anni è stato l’uomo in più di una maggioranza piuttosto allargata e di cui è rimasta fuori esclusivamente Susanna Barba dopo la rottura col primo cittadino. La stessa leader dello schieramente avverso, Antonella Viggiano, e il suo gruppo hanno deluso le aspettative di chi contava su un impegno che creasse i presupposti per l’alternativa vincente a Tito nel 2019.
Tant’è che l’Architetta si è ritirata anzitempo dal civico consesso e, a meno di clamorose quanto improbabili sorprese, non sarà della prossima partita elettorale. Si vocifera con insistenza che a rappresentarla potrebbe essere però la nipote Wanda Sposito, ma candidata nella lista di Tito. Apriti cielo! E che farà Laura Attardi che in religioso silenzio per tutti i cinque anni si ritrova isolata e senza una concreta prospettiva di ricandidatura nonostante detenga un consistente pacchetto di voti? I suoi compagni di viaggio, Pane&Miccio, smanettano per accreditare Pane di una possibile candidatura a sindaco, ma a quanto pare non sembrano raccogliere adesioni! Tito invece comincia a soffrire di esuberi che però non vorrebbe scontentare lasciandoli sulla piazza con la possibilità di fornire materia prima a qualche concorrente.
In primis l’ing. Graziano Maresca considerato un pretendente accreditato alla poltrona di sindaco, ma anch’egli in deficit di sostenitori-candidati. Sempre Tito vorrebbe candidare Rossanna Testa, la moglie dell’attuale presidente del consiglio comunale Michele Castellano, ritenendola la più affidabile e la più accreditata per diventare la numero due nel Tito-bis. Ipotesi, quella della Testa, che agita le notti di Angela Aiello e Biancamaria Balzano le due assessore uscenti che sul piano elettorale risentirebbero non poco di una candidatura forte e autorevole come quella della Testa. Fonti attendibili confermano che non ci sarà la lista del Movimento 5 Stelle alle amministrative metesi: è un’impresa non ancora alla portata dei pur volenterosi militanti locali.
Restano due incognite: Susanna Barba e il PD di Paolo Trapani. Per quanto riguarda la prima va detto senza ombra di dubbio che l’Avvocatessa rappresenta agli occhi di quella parte di elettorato metese che non si identifica in Tito&C la figura più credibile per l’alternativa e il cambio di passo rispetto a un sistema verso il quale monta un dissenso quantunque molto represso! Il fatto stesso di volerla tenere a tutti i costi fuori dai giochi nonostante il suo rilevante e accresciuto peso elettorale è la prova di quanto sia temuta. Potrebbe però nascondere qualche sorpresa in grado di scompaginare i piani di tutti gli attori in campo!
Infine il PD di Paolo Trapani il cui feeling con Tito non è mai maturato. Anzi il Segretario con un incessante lavorio ai fianchi (clamorosi gli sviluppi sul caso “Villa Giuseppina” attenzionato formalmente da Trapani alla segreteria comunale e che, a dispetto delle rassicurazioni, sta evolvendo in un incredibile contenzioso con l’occupante dell’immobile trasformato in resort di lusso) è stato capace di ridurne i margini di agibilità politica nel partito fino a quasi escludere il sindaco da tutti i giochi interni per cui Tito non ha più rinnovato la tessera. Il PD è ancora indeciso sullo schierarsi o meno in queste elezioni, ma fa circolare con sempre maggior insistenza il nome di Tony Cocurullo quale possibile candidato sindaco. Come stanno le cose, se il fronte anti-Tito superasse le divisioni e si compattasse, la partita elettorale potrebbe davvero riaprirsi. Eventualità, però, assolutamente marginale per il prevalere dei soliti egoismi piuttosto che impegnarsi per una prospettiva in grado di stravolgere i rapporti di forze e quindi anche l’esito delle elezioni! Ecco perchè Tito non cederà facilmente al pressing interno di chi, invece, punta soltanto a blindarsi a preservare la propria poltrona. Il Sindaco uscente sa di giocarsi una partita decisiva sotto tutti i punti di vista per cui la sua riconferma, oltre a consacrarlo “sindaco del popolo“, potrebbe davvero spalancargli le porte per una candidatura alle regionali del 2020 sapendo di poter contare su una fedelissima al suo posto in Comune.