Meta, Tito lancia la sfida a Trapani: “parla…o taci per sempre”
META – Ormai tra Giuseppe Tito e Paolo Trapani manca poco che volino gli stracci! Il Sindaco ha rotto gli indugi e dopo le schermaglie pubblicate sul quotidiano Metropolis in cui ha accusato il PD di aver sbagliato le candidature alle elezioni politiche, ci è andato giù durissimo nei confronti di Trapani dalle pagine del settimanale Agorà accusando apertamente il Segretario Dem di tramare contro di lui sfidandolo a rendere pubbliche le contestazioni che gli muove oppure “...tacere per sempre“.
L’insuccesso maturato in casa PD e che a Meta è stato più rilevante che negli altri Comuni peninsulari viene interpretato dai principali protagonisti dello scontro in modo opposto.
Secondo Tito sono state sbagliate le candidature della Somma e di Manniello apparse slegate dal territorio e pertante rivelatesi un flop. Una scelta di cui ha immediatamente chiesto conto ai vertici provinciali del partito che mercoledì 14 si riuniranno in Direzione per quello che si preannuncia come una vera e propria resa dei conti in casa Dem. Se Tito si considerava il miglior candidato per contenere la disfatta elettorale del PD è altrettanto evidente che la dirigenza Dem della Penisola Sorrentina era stata di parere diverso se vogliamo seriamente attenerci al documento sottoscritto dai sei Segretari e trasmesso al Segretario Provinciale Massimo Costa. In quell’atto le candidature di Tito e di Giovanna Staiano non venivano presentate come espressioni dei circoli locali del PD: piuttosto si trattava della presa d’atto di autocandidature senza alcun imprimatur della base. E’ evidente, se così stanno le cose, che un po’ di colpa va pure imputata ai Dem della Costiera che praticamente si sono lavati le mani di fare nomi a loro graditi!
Una verifica tutta interna al Coordinamento peninsulare, co-diretto da Antonio D’Aniello e Stefania Astarita, si fa ancora più urgente per una legittimazione politica all’indomani della debacle nelle urne! Secono Trapani l’esito infausto del voto a Meta è anche colpa del Sindaco Tito e dei suoi Amministratori iscritti al PD, dimostratisi però sempre indisponibili a formalizzare la propria appartenza a un gruppo consiliare che avrebbe legittimato l’azione amministrativa anche sul piano politico! Secondo quanto dichiarato da Tito la costituzione del Gruppo Consiliare non avrà più luogo perchè attraverso di esso Trapani intendeva controllare e interferire con l’azione amministrativa e quindi con il suo operato di Sindaco.
A questo punto la patata bollente ritorna nelle mani di Trapani e del Direttivo PD di Meta chiamati a legittimare non tanto la propria azione, quanto la stessa “esistenza in vita” come partito per non trasformarsi in un “circolo di dopo-lavoro” del tutto slegato dalla realtà politica e amministrativa in cui opera e che rappresenta! Tanto di più quando manca un anno dalle elezioni amministrative per le quali sono in atto le grandi manovre fra i soliti protagonisti della scena politica metese. Se, come sostiene Tito ma non solo lui, Trapani intende ricandidarsi a sindaco sotto l’egida PD, allora la resa dei conti nel partito è inevitabile per aggiudicarsi il simbolo e la legittimazione ad agire nel momento elettorale. Ci sarà divorzio tra Tito&Co e il PD metese? E’ probabile che la risposta scaturirà da quanto avverrà, a partire da lunedì 12 marzo, in direzione nazionale e poi mercoledì in direzione provinciale. Quel che è certo è il fatto che T&T non potranno più stare dalla stessa parte da qui alle elezioni 2019!
Un commento
Giuseppe
Il pd sarebbe stato spazzato via anche con la candidatura di Tito. Per questo basta aspettare solo un altro anno. Andare a casa