San Lorenzo…Guardo le stelle e ricordo un caro Amico
Stamattina, nelle mie frequenti visite al Cimitero San Michele a Piano di Sorrento, mi sono soffermato sulla tomba di un caro amico e collega scomparso il 9 marzo 2011, Lorenzo Piras. La sua è una di quelle assenze che, a distanza di anni, percepisco ancora forte in questa vita che, in un batter d’occhio e in rapida sequenza, mi ha privato degli affetti più cari. Quelli che mi legavano alla Via delle Rose dove viveno i miei genitori e dove Lorenzo conduceva da anni una tipografia d’altri tempi chiamata però “La Moderna“. Forse non era più neanche una tipografia, nonostante vi si componesse e si stampasse un po’ di tutto, perchè a “La Moderna” sono nate (ma anche crollate) amicizie ed hanno preso il via tante carriere nel mondo dell’informazione, tutte marchiate, chi più chi meno, dal legame con Lorenzo col quale in tanti abbiamo condiviso le diverse stagioni del suo periodico “Peninsula” sul quale Lorenzo ha scritto delle belle pagine di storia locale, ma non soltanto quelle.
A San Lorenzo i tanti amici che volevano fargli auguri dovevano avere l’accortenza di farlo la sera prima o, al massimo, il giorno dopo…E gli auguri erano sempre ben accetti perchè Lorenzo, nel giorno del suo onomastico, chiudeva la vetrina senza calare la saracinesca e trascorreva la giornata insieme alla moglie Dora, quasi sempre in costiera amalfitana, spesso a Praiano, per un bagno e un pranzo (mangiava poco) al gusto mediterraneo. Spesso dal balcone dei miei genitori mi capitava di osservare il via vai delle persone che il 10 di agosto andavano e venivano provando anche a forzare la serratura de “La Moderna” pensando che Lorenzo fosse all’interno. Insomma il San Lorenzo di Piras durava tre giorni. Stamattina gli auguri glieli ho fatti accendendo un lumino sulla sua tomba mentre riflettevo sul fatto che la sua scomparsa ha privato non solo Piano di Sorrento, ma tutta la Penisola Sorrentina, della voce critica di un intellettuale disincantato, estraneo rispetto a qualunque espressione di potere che teneva, con rispetto, ma sempre alla dovuta distanza scegliendo rigorosamente i pochi amici impegnati in politica sulla base, ci diceva, di una consolidata esperienza: una volta eletti ad una carica pubblica se l’amico continuava a frequentare La Moderna allora voleva dire che non si era perso nel “mare magnum” dei politicanti e degli affaristi.
Ogni tanto, ma riservatamente, li si nominava questi personaggi, soprattutto perchè Lorenzo in questo modo faceva la differenza tra gli uni e gli altri, rammentando senza peli sulla lingua pregi e difetti di ciascuno. Amante della pittura e critico d’arte aveva compiuto un’altra impresa: riuninre in quella specie di cenacolo de “La Moderna” artisti delle due costiere, realizzando cataloghi di mostre e organizzandone di collettive anche al di fuori dei confini peninsulari. Un intelletuale dotato di modestia e di versatilità, mai volgare ma severo nelle analisi e nei giudizi. Ecco, oggi la ricorrenza di San Lorenzo mi ha riportato con la memoria a quegli anni, quando insieme a tanti Amici abbiamo scritto pagine straordinaria umanità in quell’angusto spazio dove Lorenzo lavorava e colloquiava con tutti. Stanotte da lassù, caro Lorenzo, dacci il segno che continui a esistere manifestandoti con la scia di una stella cadente che apprezzeremo davvero col cuore. (ViC)
Un commento
Fulgenzio
Ho conosciuto Lorenzo Piras quando eravamo tutti e due giovani. A quel tempo lui era corrispondente del ROMA, storica testata napoletana di proprietà del grande Comandante Achille Lauro, quindi punto di riferimento della destra locale. Ma Lorenzo non era nè di destra, nè di sinistra, nè di centro. Lorenzo aveva una coscienza libera, non catalogabile, tantomeno incapsulabile. Fra i tanti che frequentavano La Moderna, voglio ricordare un grande artista ed una grande persona: Salvatore CINQUE.