Italia corrotta…Condanne e nuovi indagati: c’è anche Gianluca Lotti!
Da alcuni giorni la Magistratura sta producendo condanne giudiziarie alla politica che ha governato l’Italia nell’era berlusconiana depredandola e, nonostante le inchieste e un ipocrita garantismo utile solo a conservare le “mani in pasta“, molta di questa gente continua a sedere in Parlamento protetta da un’immunità trasformatasi in garanzia di impunità. Ultimo della serie quel Roberto Formigoni, senatore di Forza Italia, cui è stato sequestrato un immenso patrimonio immobiliare e finanziario e che ha beccato sei anni di galera che chiaramente non sconterà. Ma prima di lui Verdini, l’altra faccia (o una faccia diversa) del renzismo che oggi finisce in prima pagina per il coinvolgimento nell’ultima inchiesta addirittura del neo Minsitro Gianluca Lotti, l’alter ego di Matteo Renzi imposto allo Sport e attraverso le cui mani sono passati i circa tre anni di governo del Paese targato Renzi.
La stragrande maggioranza della stampa continua a concentrare l’attenzione sul caso-Roma, quello del governo di Virginia Raggi, dopo aver abilmente occultato lo scandalo milanese del Sindaco Giuseppe Sala. Paginoni dedicati alle uscite del Ministro Poletti probabilmente immolatosi, attuando un’abile strategia comunicativa, sull’altare della politica che gli garantisce il posto al Governo e i finanziamenti al giornale del figlio: monopolizza l’informazione con le solite cazzate sparate ad arte sui giovani (che al referendum gliela hanno fatta pagare a Renzi&Co) nel tenativo di occultare gli scandali che, uno dopo l’altro, stanno travolgendo il sistema renziano e annessi poteri. Ma anche il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena ad opera dello Stato con un aumento di capitale di 20 miliardi di euro di cui beneficeranno altre banche strettamente legate alla politica che ha devastato il sistema bancario sulla pelle della gente comune, dei risparmiatori italiani. La notizia di Lotti indagato nello scandalo che coinvolge anche il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, sfiorando per l’ennesima volta Tiziano Renzi, il papà superprotetto del Premier, l’ha data solo Il Fatto Quotidiano: il che la dice lunga su questo sistema informativo colluso a tutti i livelli che viene meno ai suoi doveri deontologici. Questa è l’Italia che abbiamo fatto crescere e di cui, con un ennesimo sforzo, dobbiamo liberarci al più presto se vogliamo sopravvivere e cambiare il Paese.