Labocetta in manette nell’inchiesta sulle slot…Aveva amministrato la Gori
L’arresto di Amedeo Laboccetta, ex parlamentare ed ex presidente della Gori, nell’ambito della maxi inchiesta sul mondo delle sale slot e affini apre uno squarcio in un mondo di interessi miliardari e trasversali cui non è estraneo il mondo politico che, anzi, sin qui ha impedito ogni seria e concreta politica repressiva nei riguardi di un business che crea disagio sociale, uccide le persone e le famiglie. Un business dove si incrociano interessi legali ed illegali contro i quali, bisogno ricordarlo, ha lavorato nella trascorsa legislatura l’ex Sen. Raffaele Lauro attraverso una costante azione di denuncia politica, culturale e civica in tutte le sedi per tentare di arginare l’espansione del fenomeno e il suo insediamento nelle piccole e grandi comunità. Video Lauro
Un’azione di contrasto che è rimasta isolata e che ha visto Lauro escluso dal Parlamento proprio in virtù della tenacia con cui aveva combattuto il gioco d’azzardo danneggiando gli interessi di Berlusconi che non condivideva l’impegno parlamentare di Lauro su questo fronte e quindi ne decretò la non ricandidatura alla scadenza del mandato. Storie passate che però conservano un significato importante soprattutto nel momento in cui le inchieste sfiorano il livello politico. Labocetta ha ricoperto anche la carica di Presidente della Gori SpA nella stagione in cui più forti sono state le critiche all’operato della società che gestisce il sistema idrico-fognario con riferimento anche all’area peninsulare. In una prima fase dell’inchiesta gli inquirenti non poterono sequestrare i computer di Laboccetta perchè all’epoca rivestiva la carica di parlamentare, mentre già allora si indagva sul sistema delle slot machine. L’inchiesta, se non sarà fermata, potrebbe rivelare clamorose sorprese per il livello di coinvolgimenti eccellenti nel business del gioco in Italia.
Un commento
Filippiello
Si vada avanti a cercare le coperture politiche, bravo Lauro, meglio non essere stato candidato, quella era un’associazione a delinquere e le indagini ora lo stanno dimostrando.