Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Se scompare la figura dell’intelletuale…

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150px-P_p_pasoliniL’intellettuale è colui che pensa e comunica scevro da condizionamenti di parte, riflette a voce alta sui temi del nostro tempo e sull’uso che la politica e la pubblica amministrazione fanno del proprio potere rispetto agli interessi generali di cui l’intelletuale è il più naturale tutore perchè punta l’indice contro tutte le deformazioni e le degenerazioni del sistema. Storicamente l’intelletuale è una figura che, non lasciandosi ingarbugliare nelle trame politico-affaristiche, gioco un ruolo decisivo nella crescita culturale, ma anche sociale, civica e politica di una comunità o di un paese.

Per questo si tratta di figure preziose per il mantenimento degli equilibri della società e per l’incentivo di un protagonismo delle sue diverse espressioni sensibilizzate ad assumere a loro volta un ruolo nel governo della cosa pubblica e dei generali interessi. Un discorso che vale anche per la Penisola Sorrentina dove non sono mancate figure significative che hanno svolto questa funzione vivifica almeno fino a un decennio fa. Dopodichè la figura del pensatore indipendente che riflette a voce alta, che scrive e stimola il tessuto politico e socio-economico in cui vive si è praticamente ridotta all’osso fino a scomparire. In parte assorbita dal contesto politico, che in molti casi ne ha comprato il silenzio o la neutralità determinadosi di colpo il venir meno del ragionamento e della discussione, in parte accentuata dalla crisi e dall’involuzione dei partiti oltre che dall’avvento dei nuovi media, l’assenza di critica e di esercizio intellettuale sta praticamente trasformando le nostre comunità in regimi del pensiero unico dove le residue mosche bianche sembrano accantonate e confinate in uno zoo inaccessibile. I risultati li abbiamo sotto i nostri occhi e il rischio di assistere a un’ulteriore involuzione della politica che poco o nulla ha da temere non solo dalle autorità, ma oggi anche da intellettuali silenziati e comprati, è più che mai incombente! Forse è il caso di rifletterci e soprattutto di rispolverare quel prezioso senso critico utile a qualunque società per crescere e per progredire!

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