A San Martino di Valle Caudina il secondo libro di Raffaele Lauro dedicato a Lucio Dalla
di Vincenzo Califano
Incontriamo il sen. Raffaele Lauro in una delle poche pause di questa rovente estate che ne hanno fatto un protagonista culturale di primo piano con l’opera letteraria e il docufilm dedicato a Lucio Dalla. Con l’occhio sempre attento anche verso tutto ciò che significa impegno sociale e civico sui temi caldi del nostro tempo (gioco d’azzardo), per Lauro non c’è un tempo per fare bilanci visto che ci conferma che il treno non si è fermato…Anzi sta per vedere la luce il “Dalla 2“, un nuovo libro dedicato al cantautore bolognese-sorrentino che, a questo punto, è quasi cosa fatta come ci spiega il Senatore in questa chiacchierata di fine estate. Questo secondo volume dedicato a Lucio Dalla vedrà la luce nel 2016 all’unisono con il terzo romanzo della trilogia sorrentina e intitolato “Dance the Love“, dedicato a Vico Equense e alla grand edanzatrice russa Violetta Elvin.
D: Un altro libro dedicato a Lucio Dalla, nel giro di un anno, “Lucio Dalla e San Martino Valle Caudina – Negli occhi e nel cuore”. Non rischia di essere ripetitivo, dopo il successo di “Caruso The Song – Lucio Dalla e Sorrento”?
R: Affatto. Anche questo lavoro narrativo, sotto forma di dialoghi, rivela una miniera del tutto inesplorata di vicende inedite, che confermano la profonda umanità di Lucio e il suo grande amore per il Sud. Tutte le biografie ufficiali di Lucio Dalla hanno ignorato o sottaciuto, fino al 2015, per superficialità, per non-conoscenza e per carenza nelle ricerche, il legame, quasi cinquantennale, a partire dal 1964, del grande artista con Sorrento e con gli amici sorrentini, essenziale per cogliere i fondamenti della sua poetica e l’ispirazione originaria del suo capolavoro, “Caruso”. Allo stesso modo, non hanno ben approfondito il legame con Manfredonia, risalente, addirittura, all’infanzia, nonché i prodromi del genio artistico del cantautore bolognese, che si manifestarono, nei primi anni di vita, sia a Bologna che nella stessa Manfredonia. A quest’ultimo vuoto ha posto riparo, insieme con un prezioso corredo, documentale e fotografico, il bellissimo libro di Angelo Riccardi, sindaco di Manfredonia e amico di Dalla, dal titolo “Ti racconto Lucio Dalla”, Claudio Grenzi Editore, edito nel 2013.
D: E “Caruso The Song – Lucio Dalla e Sorrento”, con il docufilm, ha colmato il vuoto sorrentino?
R: Esattamente. A colmare, infatti, il vuoto sorrentino, ha posto rimedio il mio romanzo biografico, ricco di episodi inediti, pubblicato quest’anno. Sulle orme di Dalla, ho presentato il libro, accompagnato anche dal docufilm, “Lucio Dalla e Sorrento – I Luoghi dell’Anima” (54’), in alcuni luoghi emblematici dell’avventura, umana e artistica, di Dalla: da Sorrento a Roma; da Roma a Napoli; da Napoli alla Puglia; dalla Puglia alle Marche, passando anche (il 7 agosto 2015) per un piccolo paese della Campania interna, in Irpinia: San Martino Valle Caudina.
D: Come entra in gioco questo borgo irpino nella vita artistica di Dalla?
R: Questo borgo ebbe il privilegio di ospitare, nel corso di rassegne d’arte agostane, molti concerti di Dalla, da solo o con altri famosi cantanti, come quello, celebre, del 17 agosto 1986, quando Lucio cantò, per la prima volta, di fronte ad un vasto pubblico, “Caruso”. Esplorando le amicizie sammartinesi di Dalla, attraverso testimonianze finora sconosciute, ho scoperto una nuova miniera dell’umanità di Lucio, un’autentica eredità di valori, a prima vista quasi antitetica, tuttavia complementare a quella sorrentina: dal blu del mare sorrentino al verde della montagna caudina; dallo scenario scintillante della cittadina turistica internazionale all’appartato, e quasi discreto, borgo di montagna.
D: Un nuovo filone della varia umanità di Lucio Dalla?
R: È stato, per me, sorprendente e stupefacente ripercorrere i sentieri, finora ignoti, delle amicizie sammartinesi di Dalla, consolidate nella frequentazione di alcune famiglie del borgo, come la famiglia del giornalista Gianni Raviele, storico responsabile della redazione cultura del TG1. Frequentazioni non solo nelle occasioni ufficiali, come i concerti, ma anche nell’intimità delle festività, natalizie o pasquali.
D: Lucio Dalla, dunque, si rifugiava anche a San Martino Valle Caudina?
R: Lucio Dalla, nelle sue fughe da Bologna o negli intervalli delle faticose tournée, si rifugiava non solo a Sorrento, a Milo, a Napoli, a Barletta o alle Tremiti, ma, per via terra, in auto, scappava anche a San Martino Valle Caudina. Esiste, nel nome di Dalla e di “Caruso”, inoltre, un ponte ideale tra Sorrento e San Martino Valle Caudina.
D: Com’è strutturato questo nuovo lavoro narrativo?
R: Questo secondo lavoro su Dalla, dal titolo emblematico, “Lucio Dalla e San Martino Valle Caudina – Negli occhi e nel cuore”, edito sempre da GoldenGate Edizioni, svela, attraverso due intensi dialoghi (il primo, negli occhi, e il secondo, nel cuore), frutto di invenzione narrativa, un altro spaccato, finora sconosciuto, della umanità di Lucio e lo offre a quanti continuano ad amare Lucio Dalla e le sue canzoni. Episodi, apparentemente marginali e localistici, assumono, così, un valore universale.
D: Quando lo leggeremo?
R: Sarà presentato, in anteprima nazionale, nel Palazzo Municipale di San Martino Valle Caudina, il 29 febbraio 2015, alla vigilia del quarto anniversario della scomparsa del grande artista (1 marzo 2012-1 marzo 2016). Per ora posso svelare soltanto la copertina, creata sempre da Teresa Biagioli.
In bocca al lupo, allora, anche al Dalla 2!