Italia,  Sorrento

Al festival di Locarno l’anatema di Raffaele Lauro contro la politica sul gioco d’azzardo

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Lauro RaffaeleLOCARNO – Nella sua esperienza parlamentare Raffaele Lauro ha messo costantemente sott’accusa la politica italiana di non muovere un dito contro le lobbies del gioco che macinano miliardi con la complicità di governi e parlamenti che non hanno mai contrastato questi interessi e i business miliardari che alimentano il sistema. A Locarno, in occasione dell’anteprima mondiale del film denunzia sul gioco d’azzardo “Vivere alla grande“, opera prima del giovane regista pugliese Fabio Leli, Lauro non ha perso l’occasione per riaccendere, a modo suo, i riflettori su questa gravissima emergenza sociale. Intervistato da Carlo Chatrian, direttore artistico del Festival 2015, dal palco di questa importante kermesse artistica, ha rivolto un pesante atto d’accusa contro i governi italiani, di centro destra e di centro sinistra, responsabili istituzionali, politici e morali della devastazione sociale in atto prodotta dal gioco d’azzardo in Italia.

locarno festivalIl lungometraggio, della durata di 159 minuti, accolto da applausi, nel corso e a conclusione della proiezione e da commenti tutti positivi, è strutturato attraverso le testimonianze, drammatiche e dolorose, delle vittime del gioco d’azzardo (giovani, anziani, imprenditori, famiglie frantumate) e dei principali attori, in positivo (sociologi, psicologi, investigatori e magistrati) e in negativo, di questa autentica tragedia all’italiana. Il film ricostruisce, tra l’altro, anche l’intensa attività istituzionale, dal 2006 al 2008, come commissario antiusura e antiracket e parlamentare di Lauro, come senatore della XVI Legislatura e membro della commissione antimafia, sulla necessità di una regolamentazione severa del settore: la tutela dei minori; la cura del malati patologici; il sostegno alle famiglie; la pubblicità ingannevole; la trasparenza proprietaria delle società concessionarie, con sede nei paradisi fiscali; le infiltrazioni della criminalità organizzata; l’applicazione ai titolari delle sale giochi delle norme antimafia; la continuità tra gioco cosiddetto legale e quello illegale; la corruzione e l’indotto criminogeno sull’intero territorio nazionale (usura, compra-oro e spaccio degli stupefacenti); i privilegi fiscali alle società concessionarie; l’alibi delle entrate tributarie; i silenzi omertosi dell’informazione e la complice collusione dei partiti politici.

vivere_alla_grandePresto o tardi – ha commentato Lauro alla fine della proiezione, con i giornalisti che si complimentavano con lui e con il regista – tutti i primi ministri e i ministri delle finanze della repubblica italiana, degli ultimi quindici anni, ne dovranno rispondere, penalmente e civilmente, non solo di fronte alla coscienza collettiva del paese, ma di fronte al tribunale dei ministri. Questo film, coraggioso e dal valore altamente civile, ospitato in un festival straniero, meriterebbe di essere proiettato in consiglio dei ministri, in parlamento e in tutte le scuole del nostro paese”.

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