Elezioni Regionali, Gennaro Cinque (F.I.): facciamo sistema in Penisola
VICO EQUENSE – Tradizione mediterranea, pieno rispetto delle materie prime, utilizzo di prodotti locali. Sono gli ingredienti dell’arte culinaria praticata in penisola sorrentina da chef pluripremiati e della nostra chiacchierata con Gennaro Cinque, ex Sindaco di Vico Equense e candidato alla Regione Campania con Forza Italia.
La buona tavola è una risorsa preziosa per il turismo?
“Da sempre una delle voci più rilevanti dell’economia della penisola sorrentina. Alfonso Iaccarino, Giuseppe Aversa, Gennaro Esposito, Antonio Mellino, Danilo Di Vuolo, Vincenzo Guarino, Peppe Guida solo per citarne alcuni. Un territorio, quello della penisola, dove si concentrano molti ristoranti insigniti con le stelle Michelin, e tanti altri inseriti in rinomate guide, dall’Espresso a Slow Food al Gambero Rosso”.
Quindi turismo e gastronomia in questo territorio sono un connubio ideale?
“Pensi che questa Città ha avuto ben quattro chef che hanno ottenuto importanti riconoscimenti gastronomici, che fanno di Vico Equense il comune italiano con la massima concentrazione di eccellenze riconosciute della famosa e accreditata guida Michelin. Anche lo chef Antonino Cannavacciuolo, noto per la conduzione di “Cucine da incubo” è originario di Vico Equense, dove torna spesso. Abbiamo tutte le carte in regola, per diventare la capitale italiana degli chef stellati”.
È una proposta?
“Sì, questo sarebbe un riconoscimento per il lavoro svolto dai nostri cuochi, e rafforzerebbe l’economia della penisola sorrentina. Una capitale del gusto, con i nostri chef ambasciatori d’immagine, ma soprattutto, di cultura per il nostro territorio”.
A lei piace la buona tavola?
“Altroché. Ieri sera abbiamo mangiato un provolone del monaco favoloso. Mi creda, era davvero buono”.
La credo sulla parola ci mancherebbe!
“Vico Equense vanta eccellenti formaggi come il provolone del monaco e il fior di latte, ma anche carni suine, ortaggi, agrumi e olio d’oliva. Tutti prodotti che non temono confronti. Il fior di latte e il provolone del monaco sono i nostri prodotti protagonisti; il primo ideale nel periodo estivo accompagnato da pomodori e verdure; il secondo ideale stagionato perché meglio esprime aromi e sapori. Tutti questi prodotti, e altri ancora sono interpretati dai nostri cuochi in maniera tradizionale, ma sempre con qualche pizzico di originalità che non guasta. La trasformazione del latte è un’antica tradizione, tanto che a tutt’oggi sono presenti nella sola penisola oltre cinquanta caseifici. Quest’area, infatti, è ritenuta la culla dei formaggi a pasta filata.”
Prodotti tipici e territorio un legame da tutelare?
“I prodotti agroalimentari sono la memoria e la ricchezza del territorio. La qualità dei nostri cibi è garantita delle sigle europee Denominazione di origine protetta (Dop) e Indicazione geografica protetta (Igp) per gli alimenti e Denominazione di origine controllata (Doc) per i vini. Marchi che per i cibi prodotti all’interno di un’area protetta si arricchiscono delle conoscenze antiche e del legame inscindibile tra cibo e territorio. Molti dei nostri cibi tipici devono la loro alta qualità al luogo e alle pratiche di produzione, che, oltre a fornire alimenti sani, non intacca l’equilibrio della natura.”
Ha qualche idea?
“Un paniere di prodotti con un proprio marchio che li contraddistingua, nel pieno rispetto della dieta mediterranea. Un modo per fare sistema tra la penisola sorrentina e i monti lattari, e per promuovere il territorio, attraverso la qualità di tutti i prodotti che saranno inseriti nel paniere.”
Un’ultima domanda. E la pizza?
“Vico Equense è famosa nel mondo per la “pizza al metro”. Naturalmente sono tanti i pizzaioli che si fanno interpreti sul territorio della grande tradizione napoletana. Questo è il posto più bello del mondo. Si racconta che Ulisse per non farsi ammaliare dalla Circe si fece legare. Forse c’era anche un’altra ragione: sottrarsi alla straordinaria cucina di Vico Equense, altrimenti addio Itaca.”