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Elezioni Regionali, ore decisive per i Sindaci che intendono candidarsi

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regionaleLe elezioni regionali, a meno che il Governo e la Conferenza Stato-Regioni non riescano ad approvare in tempi record un’apposita legge, si svolgeranno il 29 e 30 Marzo 2015. Per i Sindaci che intendono candidarsi sono giorni decisivi per decidere e rassegnare le dimissioni entro i termini previsti al fine di poter sottoscrivere l’accettazione di candidatura. Si esaurisce quindi una discussione fatta di ipotesi e di indiscrezioni per cui chi vorrà giocarsi questa chance dovrà  scegliere e, praticamente, dare il via al turnover amministrativo visto che le dimissioni del sindaco comportano lo scioglimento del consiglio comunale.

Allo stato ci sarebbero tre primi cittadini in Penisola Sorrentina interessati a prolungare la propria esperienza politica a livello regionale visto che sono in scadenza del secondo mandato e di un terzo non se ne parla più. Si tratta di Gennaro Cinque a Vico Equense, uomo di Forza Italia fedelissimo di Fulvio Martusciello; Giovanni Ruggiero a Piano di Sorrento senza una definita collocazione partitica avendo intessuto i nquesti anni rapporti trasversali senza mai legarsi a una specifica forza politica; infine Leone Gargiulo a Massa Lubrense, approdato al PD da poco più di un anno.

Gennaro Cinque
Gennaro Cinque

Di Cinque si è discusso e si discute come di un candidato non solo possibile, ma anche eleggibile stante gli stretti rapporti con il nuovo leader campano di FI! Se potesse, Cinque, continuerebbe a fare il sindaco a Vico, ma deve passare la mano e un successore possibile potrebbe essere Benedetto Migliaccio, avvocato e vice sindaco, ma si tratta soltanto di un’eventualità da verificare alla prova dei fatti! C’è anche il problema dell’uscente Flora Beneduce, anch’essa di Forza Italia, che in questa consiliatura regionale è riuscita a totalizzare quasi due anni di presenza in consiglio a causa di sospensioni e estromissioni forzate di colleghi dall’assise regionale, circostanza che le hanno spalancato le porte del consiglio regionale dove si agita a più non posso e su svariati fronti per garantirsi la ricandidatura. Se Cinque dovesse decidere di candidarsi, per la Beneduce si chiudono le porte della regione non essendo ipotizzabile una doppia candidatura regionale espressione della sola Vico Equense. Cinque ha le spalle più forti grazie a Martusciello, ma tutto è legata alla ricandidatura o meno del Presidente Stefano Caldoro che, in extremis, potrebbe addirittura ritirarsi da una partita elettorale che ormai tutti considerano perduta per il centro-destra campano.

Giovanni Ruggiero
Giovanni Ruggiero

Per quanto riguarda Giovanni Ruggiero l’ipotesi di una candidatura regionale ha tenuto banco per alcune settimane nelle cronache locali come frutto di un’intesa col sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca. In realtà Ruggiero avrebbe dovuto raccogliere un consenso anche da parte degli altri Sindaci che però non orbitano nell’ambito del PD, del resto come Ruggiero che non ha mai avuta molta familiarità con questo partito. Le sue dimissioni lascerebbero nel caos politico-amministrativo il Comune di Piano dove tutti vogliono succedergli, ma nessuno sembra in grado di raccoglierne con successo il testimone e confrontarsi sul piano elettorale con l’unico sfidante dichiarato, il suo ex vice sindaco Vincenzo Iaccarino passato all’opposizione e leader del movimento civico “Piano Oggi e Domani”. Per Ruggiero sopravvivere un altro anno e mezzo alla guida del Comune significa avere il tempo di costruire una successione che lo garantisca a 360 gradi e magari gli consenta di continuare a giocare un ruolo in prima linea.

Leone Gargiulo
Leone Gargiulo

Resta Leone Gargiulo anche lui alle prese con una successione designata, Lello Staiano, che però va rafforzata per scongiurare sorprese sempre dietro l’angolo. In questo senso va letto il dietrofront dell’Assessore Donato Iaccarino che, sviluppando un lungo ragionamento, ha giustificato la sua decisione di ricandidarsi con Staiano rinunciando a correre da sindaco. Potrebbe non essere sufficiente e voci insistenti riferiscono dell’ipotizzata candidatura in lista di Gargiulo per assicurare continuità amministrativa al successore e continuare a restare in gioco visto che di chance regionali Gargiulo non ne vuol sentir parlare ben conoscendo la complessità di un’elezione di questo livello e peraltro in un partito dove il quoziente di preferenze utili ai fini dell’elezione è altissimo. In attesa di tempi migliori resta perciò concentrato su Massa Lubrense dove ci sono, peraltro, importanti progetti da portare a termine, in primis il Porto di Marina della Lobra su cui Gargiulo e il suo successore si giocano la faccia e non solo!

Giuseppe Cuomo
Giuseppe Cuomo

Per Giuseppe Cuomo una candidatura alle regionali è ipotizzabile soltanto nel caso di una rinuncia di Cinque e per avere una chance di successo dovrebbe essere ben orchestrata e supportata da tutta la città di Sorrento. Il che implicherebbe la pax elettorale a livello amministrativo dove l’ex primo cittadino Marco Fiorentino ha lanciato un’opa sulle prossime elezioni e, stando alle indiscrezioni che trapelano col contagocce, starebbe togliendo terreno a Cuomo&Co in modo sistematico sfruttando la “stanchezza” che la Città di Sorrento ha soprattutto nei confronti di Cuomo e di alcune espressioni amministrative. Cuomo potrebbe essere sostenuto nell’impresa da Mariano Pontecorvo e da Piergiorgio Sagristani, sindaco di Sant’Agnello, ma entrambi sono avversari irriducibili di Marco Fiorentino e non sono disposti ad agevolarne in alcun modo il ritorno alla guida della municipalità. Così Cuomo rischia di venire immolato sull’altare di elezioni amministrative complicatissime, ma che possono sbaragliare l’intero ceto politico che sin qui ha gestito e gestisce il palazzo.

Piergiorgio Sagristani
Piergiorgio Sagristani

Sagristani avrebbe voluto la sua chance di candidatura regionale e se non fosse stata per l’incompatibilità preventiva tra la funzione di sindaco e quella di candidato regionale si sarebbe giocata la carta invocando la “santa alleanza” per portare un’espressione autentica della Penisola Sorrentina nel palazzo regionale. I suoi consolidati rapporti con l’ex Presidente della Provincia Luigi Cesaro lo vedono indossare  i panni di grande elettore del figlio di Cesaro, Armando, che correrà alle prossime regionali e, nel caso la spuntasse la Beneduce, anche della primaria degli Ospedali Riuniti della Penisola Sorrentina che in queste settimane sta facendo di tutto per far abortire il progetto di Ospedale Unico della Penisola Sorrentina oggetto, ormai, di una faida interna al centro-destra campano e delle sue articolazioni locali.

Sindaco Giuseppe Tito
Giuseppe Tito

Resta Giuseppe Tito, neo sindaco di Meta e storico esponente del PD, forte di una comprovata esperienza politica e quindi consapevole della straordinaria difficoltà a conseguire questo obiettivo. Lui a dimettersi da primo cittadino neanche ci pensa e godendo di un rapporto privilegiato con il consigliere regionale Antonio Amato è impegnato a sostenerne la candidatura della figlia nella lista PD in cambio di una costante “protezione politica” metese dove i mal di pancia del partito cominciano a farsi sentire e neanche la costituzione di un gruppo consiliare del PD potrà togliergli le castagne dal fuoco. Del resto a Meta la conflittualità interna al partito è storica e non sarà Tito a soffocarla, almeno così lasciano capire dirigenti ed ex dirigenti del partito non sintonizzati sulla frequenza del primo cittadino.

Un commento

  • Gennaro orgoglioso elettore DC

    Nessuno degli attali contendenti ha la statura intellettuale ed elettorale di un Raffaele Russo o di un De Rosa dei tempi d’oro, questo è più che certo. Indubbiamente sono cambiati i sistemi elettorali ma nessuno di loro ha sviluppato a fondo quelle alleanze trans-comunali necessarie per racimolare alcune decine di migliaia di voti. Che non sono “pampuglie”. In una memorabile, lunga ed articolata riflessione con l’ex Sottosegretario Russo mi fu spiegato con una eccellente lezione ex cathedra di politica di partito e strategia elettorale(in verità eravamo in auto mentre l’autista ci trasportava ad un convegno), la logica di coltivare con pazienza l’elettorato delle provincie napoletane e casertane che gli regalavano puntualmente 50 mila voti ad ogni elezione…e in questo senso affermava come poteva tranquillamente fare a meno anche della penisola sorrentina …anche nell’ipotesi che tutti lo avessero votato compatti…”Di diecimila voti della penisola che vuoi che me ne faccia? Posso farne a meno se ho 50- 60 mila fedeli elettori dei comuni vesuviani, che senza essere spaccati tra correnti e personalismi mi sono riconoscenti”. Questi giovinetti di oggi, a 50 anni ancora coi pantaloni corti, sono appena noti nel loro comune, già varcando il perimetro comunale sono degli emeriti sconosciuti …figuriamoci se possono aspirare a chiedere un voto oltre il ponte di Seiano….”Gargiulo, Ruggiero,Sagristani,Cuomo….e chi sono costoro???”, direbbe un emulo di Don Abbondio alle prese con i Carneadi del nostro tempo…Lunga vita alla Signora DC!!!!

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